Sophie Auster, see you “Next Time”! Leggi l’intervista
Gli appassionati di letteratura americana conosceranno il papà, Paul Auster. La bella e simpatica Sophie ha pubblicato da poco il suo nuovo album “Next Time”. L’abbiamo incontrata a Varese per uno shooting fotografico e una chiacchierata su musica e vita da tour
Chi ha divorato la Trilogia di New York di Paul Auster sa che lei è sua figlia. Ma, andando oltre questa curiosità con la quale viene annunciata la bella Sophie in ogni incipit di presentazione, dobbiamo sottolineare che la ragazza è una sofisticata cantante, attrice e modella. Sophie Auster debuttò nel mondo della musica nel 2004 con l’album eponimo, una personale interpretazione delle poesie di Robert Desnos, Guillaume Apollinaire, Paul Éluard e altri ancora, comprese le opere del padre. Sono seguiti un interessante EP, Red Wheater (2012), e Dogs and Men, il suo secondo album del 2015, interamente firmato da lei.
L’abbiamo ritratta una domenica di primavera al Twiggy di Varese (trovate lo shooting sul numero di giugno, ora in edicola), il giorno dopo il concerto in cui ha presentato il notevole terzo album Next Time (BMG) prodotto da Tore Johansson (The Cardigans, Franz Ferdinand, New Order). Se siete curiosi di vederla dal vivo c’è una data estiva in un luogo bellissimo: Porto Cervo in Sardegna il 13 agosto. Mica male, no?
Com’è nata Dance with Me? È una bellissima pop song che mi ricorda Tango in the Night dei Fleetwood Mac.
Grazie! Mi piace essere associata ai Fleetwood Mac. Ho scritto il pezzo seduta sul pavimento del mio bagno e registrando col telefono. Mi piace il rimbombo delle pareti del bagno. Molte canzoni sono venute fuori su quel freddo pavimento di piastrelle. Oltretutto, così non disturbo i vicini! Volevo descrivere la sensazione di avere una cotta folle e di lasciare tutto per stare con quella persona. La canzone è scaturita da una scarica di emozioni di quel tipo.
Una curiosità: sei stata tu a far ascoltare Mexico a John Turturro? O l’ha scelta lui per Going Places?
Avevo proposto a John di dirigere il mio videoclip per Mexico ma lui declinò. Ma alcune settimane dopo ho ricevuto una mail e una chiamata da parte sua perché voleva usare il brano in una scena del suo film. Ero così felice!
Ci piace questa produzione “scandinava”. Nasce anche dai suggerimenti della tua amica Nicole Atkins, giusto?
Ho chiesto a Nicole suggerimenti per un produttore e lei mi ha consigliato Tore. Sono contenta che l’abbia fatto perché mi è piaciuto molto lavorare con lui. Oltretutto ha smesso di produrre musica dopo il mio album. Ci scherza sopra, ma mi ha detto che è orgogliosissimo di Next Time. Questo mi rende molto felice.
Facciamo un gioco: dimmi chi preferisci fra Lee Hazlewood e Scott Walker, e perché.
Domanda difficile! Adoro Lee Hazlewood, le sue collaborazioni con Nancy Sinatra sono state una fonte d’ispirazione per Next Time. Ma fra i due sceglierei Scott Walker, forse perché c’è in lui qualcosa di più intimo e struggente.
Hai girato l’Europa in tour. Che idea ti sei fatta di questo continente, dal punto di vista di una ragazza di Brooklyn? Dacci la tua personale “cartolina”.
Cara mamma,
ho bevuto, viaggiato, sono rimasta affezionata. So dire “grazie” in tante lingue diverse, e nessun posto resta aperto 24 ore come a New York.
Con affetto,
la tua bambina
Qual è l’esperienza più divertente che ti è capitata in tour?
Direi in Austria, in una piccola città chiamata Ebensee. Il gestore del locale aveva cominciato presto con i drink e mi ha introdotta dicendo “fuck it”. Dopo lo show abbiamo continuato a dire “fuck it”, a ballare e a bere finché non siamo andati a casa. È stata una notte memorabile.
So che hai partecipato al Record Store Crawl. È stato anche un tuo atto d’amore per il vinile? Dicci tre vinili che ami in particolare, sia per la musica che per l’artwork.
Sì! Ho una grande collezione di vinili, per cui ero entusiasta all’idea di partecipare a quella giornata! Oltretutto mi piace interagire con i fan e conoscere insaziabili appassionati di musica. La mia scelta cade sui seguenti dischi. Uno è Closing Time di Tom Waits. Adoro le canzoni sentimentali di Waits dei primi tempi. Lui è anche così sognante e pensieroso sulla copertina…
Poi direi Sarah Vaughan Sings George Gershwin. Io sono cresciuta ascoltando Sarah Vaughan e cantando le canzoni di Gershwin, per cui questo album è il perfetto connubio per me. Sulla copertina è vestita di blu su sfondo blu. Il suo volto è angelico quanto la sua voce. Infine l’album eponimo di Molly Drake. Questo disco è speciale per me perché l’ho trovato curiosando in un negozio di dischi a Seattle. Ho scoperto che si trattava della musica della madre di Nick Drake. Questo album è così inquietante. La copertina sembra una foto di famiglia degli anni ’50 e la musica fa venire in mente una delle sorelle Brönte persa da qualche parte nelle colline.