Rock

Bob Dylan e l’addio a Robbie Robertson: amici di una vita

Le due leggende del rock sono stati amici e colleghi per più di 50 anni

Autore Billboard US
  • Il14 Agosto 2023
Bob Dylan e l’addio a Robbie Robertson: amici di una vita

Bob Dylan e Robbie Robertson sul palco del concerto "The Last Waltz" dei The Band, 25 novembre 1976, San Francisco

Bob Dylan ricorda l’amico Robbie Robertson, mancato il 9 agosto 2023 all’età di 80 anni a seguito di una lunga malattia.

“È stata una notizia scioccante”, ha detto Dylan in una dichiarazione fornita a Billboard. “Io e Robbie siamo stati amici di una vita. La sua scomparsa lascia un vuoto improvviso”.

Bob Dylan e Robbie Robertson, una storia lunga 50 anni

Le due leggende condividono una lunga storia. Robertson, che Dylan soprannominò “genio matematico della chitarra”, suonava la chitarra con Dylan a partire dalla metà degli anni ’60, quando Dylan lo aveva conosciuto grazie ai Levon and the Hawks, una versione precedente di ciò che sarebbe diventata The Band. Mentre Dylan passava notoriamente dalla chitarra acustica a quella elettrica, i loro suoni non erano accolti con lo stesso entusiasmo.

Come Robertson ha ricordato in un’intervista a Mojo nel 2017, “Quando gli Hawks si unirono a Dylan, si creò una cosa esplosiva e dinamica. A causa dell’intensità ricercata dal cantautore, tutti i volumi dello show si alzarono e il pubblico diceva che la musica era troppo alta per poter sentire le parole. Dylan voleva che quelle canzoni trasmettessero proprio uno spirito impetuoso. Siamo stati fischiati in tutta l’America del Nord, l’Australia, l’Europa, e la gente diceva che non funzionava, ma noi abbiamo continuato e Bob non ha ceduto.”

Le prime esperienze insieme: Bob Dylan e Robbie Robertson con i Levon and the Hawks

Gli Hawks suonarono con Dylan per diversi mesi, e si possono ascoltare in The Bootleg Series, Vol. 4: Bob Dylan Live 1966: The ‘Royal Albert Hall’ Concert, disco uscito nel 1998.

La loro relazione era esplorativa e rivelatrice, specialmente nei primi giorni. “La cosa ovvia che abbiamo imparato – che tutti hanno imparato – era che c’era un nuovo modo di scrivere canzoni. I testi potevano contenere giochi di parole capaci di descrivere, divertire, essere oltraggiosi e audaci”, ha detto Robertson a Mojo. “Non avevamo mai visto niente del genere prima – stava rompendo alcune regole importanti. Una volta ho detto ridendo a Bob, ‘Forse ci sono troppe strofe in questa canzone’. Lui ha risposto, ‘Probabilmente sì, ma è quello a cui pensavo quando l’ho scritta.’ Il suo spirito era scatenato, e stava abbattendo le barriere che erano state erette intorno alla musica. Mi eccitava far parte di questa rivoluzione.”

The Band, Bob Dylan e Robbie Robertson

Robertson ha anche suonato nell’album leggendario di Dylan del 1966, Blonde on Blonde. Dylan e The Band inoltre hanno registrato nel 1967 a Big Pink, la casa che diversi membri di The Band avevano affittato a West Saugerties, New York. Le registrazioni complete di quelle sessioni sono state pubblicate nell’ampio set del 2014 The Bootleg Series Vol. 11: The Basement Tapes Complete.

Robertson e Dylan hanno continuato a collaborare per decenni. The Band ad esempio ha reinterpretato When I Paint My Masterpiece di Dylan nell’album Cahoots del 1971 e nel 1974 i The Band di Robbie Robertson hanno fatto un tour insieme a Bob Dylan. Sempre nel 1974, le due leggende hanno registrato insieme l’album Planet Waves del cantautore.

Gli anni Settanta di Bob Dylan e Robbie Robertson

Il tour del 1974 fu un grande successo e finalmente il pubblico si rese conto che Dylan e The Band avevano ragione nelle loro scelte stilistiche degli anni Sessanta. Robertson ha raccontato a Mojo: “Facciamo un tour, il tour Bob Dylan e The Band [1974], suoniamo allo stesso modo [come nel 1966], con la stessa intensità e tutti dicono, ‘Wow, è stato incredibile’. Dopo quasi dieci anni il mondo è arrivato a capirlo – noi non abbiamo cambiato una nota”.

Dylan è stato anche uno dei leggendari musicisti che si sono uniti a The Band per il concerto The Last Waltz, registrato il Giorno del Ringraziamento del 1976. Non a caso lo spettacolo si è concluso con We Shall Be Released di Dylan.

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