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Il Coachella ha tentato di riunire i Talking Heads

Per l’edizione di quest’anno, caratterizzata dalle reunion di No Doubt e Sublime, l’organizzazione del festival aveva intenzione di far tornare dal vivo anche David Byrne e soci. Intanto, oggi è uscita la cover dei Paramore di “Burning Down the House”

Autore Billboard US
  • Il31 Gennaio 2024
Il Coachella ha tentato di riunire i Talking Heads

Foto di Gijsbert Hanekroot/Redferns

La line-up del Coachella Valley Music and Arts Festival 2024 ha stupito tutti, non tanto per gli headliner, quanto per le reunion di No Doubt e Sublime che si esibiranno per la prima volta dopo anni. Eppure, c’è una grande reunion che i promotori del Coachella non sono riusciti a ottenre: quella dei Talking Heads (oggi omaggiati dai Paramore e A24 con la cover di Burning Down the House). La band si è ritrovata insieme l’ultima volta al Toronto International Film Festival per celebrare il 40° anniversario del film concerto Stop Making Sense.

La trattativa fallita al Toronto International Film Festival

Lo scorso settembre, il curatore del Coachella festival e presidente di Goldenvoice Paul Tollett si è recato al TIFF per incontrare i Talking Heads. In quell’occasione David Byrne si è seduto dopo anni accanto ai suoi ex compagni di band Jerry Harrison, Chris Frantz e Tina Weymouth. I membri del gruppo hanno discusso del progetto cinematografico A24 in un panel dal vivo moderato da Spike Lee.

Tollett ha rivelato a Billboard US di essersi recato in Canada per discutere di un’eventuale esibizione dei Talking Heads al Coachella e di aver incontrato i membri della band e i loro rappresentanti. Tuttavia, la percezione è stata negativa fin dall’inizio. Il presidente di Goldenvoice ha sottolineato di non aver mai affrontato l’argomento del pagamento con il gruppo e di essere tornato a casa a mani vuote. Una fonte che conosce bene quanto gli artisti vengono pagati per fare da headliner al mega-festival sostiene che il concerto avrebbe potuto far guadagnare al gruppo fino a 10 milioni di dollari.

Poco dopo il ritorno di Tollett dal suo viaggio, è arrivata una seconda offerta, questa volta da Live Nation. Secondo fonti vicine al gruppo, il promoter avrebbe proposto ai Talking Heads 80 milioni di dollari per esibirsi come headliner in sei o otto festival.

Coachella è sinonimo di reunion

Da quando i Jane’s Addiction hanno accettato di riunirsi al Coachella nel 2001, il festival musicale di Indio, in California, è diventato la piattaforma di riferimento per i concerti delle reunion. Artisti come Siouxsie and the Banshees, i Pixies, i Rage Against the Machine, The Specials e decine di altri, hanno trovato il modo di tornare insieme per esibirsi nel deserto. Ma con l’avanzare dell’età dell’evento (giunto alla 23a edizione) e l’intensificarsi della concorrenza sul mercato dei festival, mettere insieme questo tipo di concerti di ritorno è diventato sempre più difficile.

Per l’edizione 2024 la reunion dei No Doubt, negoziata in gran parte tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, si sarebbe rivelata più semplice e diretta di quella dei Sublime e dei Talking Heads. È stato sempre Tollett a iniziare i colloqui con il manager di Stefani, Irving Azoff. I 10 milioni di dollari di guadagno verranno condivisi con i compagni di band Adrian Young, Tony Kanal e Tom Dumont. Il cui gruppo attuale, i DREAMCAR, è guidato dal cantante degli AFI Davy Havoc e si esibirà al Cruel World festival di Goldenvoice a maggio.

Una fonte vicina a Gwen Stefani ha dichiarato a Billboard di non aspettarsi un tour dei No Doubt a seguito dell’unica data al Coachella. La cantante ha già dei piani in atto per la seconda metà dell’anno per promuovere la nuova musica da solista che intende pubblicare quest’estate.

Il tribute album dei Talking Heads di A24: ecco la cover dei Paramore

La casa cinematografica indipendente A24, dopo aver curato la restaurazione del film concerto Stop Making Sense dei Talking Heads, publicherà un album tributo intitolato Everyone’s Getting Involved: A Stop Making Sense Tribute Album. Sedici tracce, o meglio sedici cover, interpretate da artisti internazionali. La prima è uscita oggi. Si tratta di Burning Down the House eseguita dai Paramore.

Le restanti quindici tracce del disco vedono la partecipazione tra gli altri di The National, Miley Cyrus, Kevin Abstract e Lorde. La data di uscita non è ancora stata annunciata.

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