Rock

La generosità di David Bowie secondo Gianluigi Ricuperati

Venerdì David Bowie avrebbe compiuto 74 anni, proponiamo tre estratti illuminanti dell’omaggio letterario a lui dedicato dallo scrittore

Autore Billboard IT
  • Il6 Gennaio 2021
La generosità di David Bowie secondo Gianluigi Ricuperati

La copertina dell'agiografia / fonte: ufficio stampa

Il 10 gennaio 2021 saranno cinque anni senza David Bowie e venerdì 8 gennaio sarebbe stato anche il suo 74esimo compleanno.

In occasione di questi due anniversari del Duca Bianco è disponibile da oggi in pre-order su tutti gli store online Generosity (edizioni Piemme, pagg. 176). Un’intensa agiografia di David Bowie e omaggio letterario all’artista dello scrittore Gianluigi Ricuperati. Pubblichiamo per voi in esclusiva tre passaggi illuminanti.

Pratica atti di generosità con persone sconosciute

Strangers When We Meet (1.Outside, 1995)

Dicembre tardo, 1983, una trattoria di montagna sul confine tra la Svizzera e la Germania. Una coppia di giovani universitari di Francoforte si siede a un tavolo per consumare un pasto alpino senza pretese. D’incanto, come emersi dal nulla, si siedono al tavolo accanto Bowie e Catherine Deneuve. Uno dei due ragazzi, dopo aver finto di non interessarsi alle divinità bionde che si erano appena disposte a un metro da loro, con le tute da sci che lambivano gli angoli delle tovaglie a quadretti, rivolge gentilmente la parola a Bowie: «Buongiorno, Mr. Jones». Qualsiasi altra divinità bionda avrebbe seccato il ramo del discorso. Ecco invece quel che accadde nelle successive due ore.

«A quel punto si mise a ridere, e poi ci impegnò felicemente in una conversazione a cena e a bere vino per circa due ore. Disclaimer: non ero un fan di David Bowie a questo punto, pensavo che fosse solo un’altra attenzione mediatica in cerca di una rock star. Ma, dopo averlo sentito parlare di arte, letteratura e cultura quasi come uno studioso accademico, sono rimasto molto colpito. Non ha mai parlato della sua musica o della sua carriera. È stato quasi come cenare seduti accanto a un Don di Cambridge.

Mentre lasciava il ristorante ci ha stretto la mano e ci ha ringraziato per una bella serata e poi ci ha detto che sarebbe andato in tour quest’estate, e se volevamo i biglietti per lo spettacolo, si sarebbe assicurato che fossero lasciati al cancello a mio nome. Naturalmente ho detto che l’avremmo apprezzato, ed è stata un’offerta molto gentile da parte sua farlo per noi. Così, più tardi quell’estate: certo, il Serious Moonlight Tour sarebbe arrivato a Francoforte, se fossimo vissuti. Io e la mia ragazza abbiamo discusso se andare allo spettacolo e vedere se aveva mantenuto la sua promessa o meno.

Avevamo paura di andare, per la delusione che avrebbe potuto causare, a un ricordo altrimenti fantastico del nostro incontro. Dopo aver litigato su questo problema, siamo arrivati in ritardo al locale, siamo andati alla biglietteria e abbiamo chiesto se il signor Jones avesse lasciato i biglietti con il nostro nome sopra, aspettandoci il peggio. Ed eccoci qua! Ci ha lasciato due pass vip. Il personaggio teatrale di David Bowie non ha nulla a che fare con l’artista David Jones. Questa è stata la più grande lezione che ho imparato da questo incontro. Era un gentiluomo consumato, spiritoso e divertente nei suoi commenti. Dopo averlo incontrato sono diventato un ammiratore a vita dell’uomo, e poi dell’artista. Davvero un gentiluomo di assoluta classe».

Onora sempre chi parla con amore ossessivo di libri e arti

The Drowned Girl (Baal, 1982)

New York, 1979. Un attore di teatro ossessionato dai libri incontra David Bowie a una festa cui era stato invitato dal tastierista dei Blondie, James Destri. In quel periodo Bowie recitava come protagonista nella play di Broadway dedicata alla storia dell’Uomo Elefante, poco dopo portata sullo schermo da un primissimo David Lynch.

«Eravamo in questa casa su Jones Street nel Greenwich Village. Abbiamo parlato per un po’ di libri e di musica. Un paio di giorni dopo Coco Schwab, sua amica di lunga data e assistente, mi chiamò e mi invitò nella sua suite al Carlyle Hotel. Pensai: “Wow, una festa a casa di Bowie”. “Non vedo l’ora di vedere chi ci sarà”, seguito subito dopo da: “Aspetta un attimo. Io non sono nessuno. Perché sono stato invitato?”

Qualche sera dopo, con molta trepidazione, mi sono fatto strada e ho bussato alla porta. Coco mi fece entrare. Entrai nel salottino. Non c’era nessun altro. “Credo di essere in anticipo.” “No, sei giusto in tempo. David uscirà tra un minuto.” Mi guardai intorno. C’era un tavolino apparecchiato per tre. David apparve e riprese subito la nostra conversazione dove ci eravamo lasciati a Destri. Mi ci volle un minuto per capire che sarei stato l’unico ospite.

Coco aveva preparato una cena deliziosa per noi tre. Abbiamo parlato fino a notte fonda e sono tornato a casa mia in Perry Street nel Village, senza credere a quello che era appena successo. David tornò a New York per qualche mese per recitare in The Elephant Man. Una volta a settimana circa, mi chiamava dopo uno spettacolo, ancora adrenalinico, e mi chiedeva di venire nel mio piccolo appartamento e di sparare un po’ di vento finché non si fosse stancato. Diventammo buoni amici. Quell’anno venne alla mia festa di compleanno e mi regalò una prima edizione firmata di un libro di Edward Gorey, che lui, David, mi inscriveva. Ce l’ho ancora.

Lasciai NYC nell’81, poco dopo la fine della sua corsa nella commedia e persi rapidamente i contatti con lui. Da allora non ho più avuto contatti con lui. Non riesco a esprimere adeguatamente quanto la nostra breve amicizia di allora significasse per me e significhi ancora per me. Le sue conversazioni e le sue opinioni erano affascinanti e mi hanno aperto una serie di porte artistiche e filosofiche. Non ero lusingato dalla sua amicizia, ma ne sono stato migliorato. Quello che vorrei dire è che le sue qualità che mi hanno colpito sono state la sua scarsa pretesa, la sua intensa intellettualità, la sua fame intellettuale e la sua onestà. Un uomo straordinario, davvero.»

Aiuta i figli degli amici che muoiono prematuramente

The Prettiest Star (Aladdin Sane, 1973), prima versione, suonata con Marc Bolan alla chitarra

Il 28 Giugno 1977 una Mini si schianta contro un sicomoro a Londra. Dentro, Marc Feld, altrimenti noto come Marc Bolan, e la sua compagna. Lui muore sul colpo. Lei sopravvive. Non essendo la moglie non avrà mai accesso ai diritti d’autore delle canzoni dei T. Rex.

David Bowie, che peraltro condivide il cognome con la compagna di Bolan, organizza una raccolta fondi e vi contribuisce in prima persona. Ma fa molto di più.

«Le cose si sono fatte molto difficili. La generosità di David ha aiutato me e mia madre a sopravvivere. Non è stato solo l’aiuto finanziario, ma anche il tempo e la gentilezza. Non è mai venuto a trovarci in California […], ma si è tenuto regolarmente in contatto telefonico. […] Si scrollava di dosso i nostri ringraziamenti, dicendo che era il minimo che potesse fare per la famiglia di un buon amico.»

© 2021 Mondadori Libri S.p.A. per il marchio Piemme

Per gentile concessione di Mondadori Libri S.p.A.

GIANLUIGI RICUPERATI Ha pubblicato numerosi romanzi e saggi. I suoi libri sono stati tradotti all’estero da Gallimard e Roads. Ha diretto la Domus Academy e ha curato programmi culturali in istituzioni come Castello di Rivoli e Triennale di Milano.

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