Le 10 canzoni più belle dei Pixies
Ripercorriamo la carriera della storica band americana attraverso una selezione di alcuni dei loro brani più memorabili
I Pixies sono considerati una delle band più influenti dell’alternative rock, grazie alle loro canzoni che mescolavano elementi di punk, surf rock e noise. La loro musica ha gettato le basi per molti artisti degli anni ’90, in particolare per il movimento grunge, e ha ispirato band come Nirvana, Radiohead e Weezer. Sebbene non abbiano mai raggiunto un successo commerciale massiccio durante i loro primi anni, l’impatto culturale e musicale dei Pixies è innegabile, con un’influenza che risuona ancora oggi.
Gli inizi
I Pixies si formarono a Boston nel 1986, quando Charles Thompson (meglio noto come Black Francis) e il chitarrista Joey Santiago, compagni di stanza al college, decisero di fondare una band. I due furono presto raggiunti dalla bassista Kim Deal (che rispose a un annuncio di ricerca di musicisti nonostante non avesse esperienza con il basso) e dal batterista David Lovering. La band iniziò a farsi notare rapidamente grazie al loro suono insolito e alle esibizioni cariche di energia.
Nel 1987 pubblicarono il loro primo EP, Come On Pilgrim, che mostrava già molte delle caratteristiche che li avrebbero definiti: testi surreali e criptici, armonie dissonanti e la tipica alternanza di quiete ed esplosioni sonore. Il loro mix di influenze spaziava dal punk alla surf music, passando per il rock psichedelico e il folk.
Surfer Rosa
Il loro primo album in studio, Surfer Rosa (1988), prodotto da Steve Albini, è spesso considerato uno dei migliori album dell’alternative rock. Il disco mostrava la capacità dei Pixies di combinare testi bizzarri con riff di chitarra abrasivi e dinamiche fortemente contrastanti. Brani come Bone Machine e Gigantic (cantata da Kim Deal) divennero immediatamente popolari tra i fan della scena indie.
L’album ricevette recensioni entusiastiche dalla critica e attirò l’attenzione di molti musicisti contemporanei, inclusi i Nirvana. Kurt Cobain citò spesso i Pixies come una delle sue principali influenze, affermando che il loro approccio “silenzio-rumore” aveva ispirato la struttura di Smells Like Teen Spirit.
Il capolavoro Doolittle
Il secondo album in studio, Doolittle (1989), consolidò il successo dei Pixies e viene considerato il loro capolavoro. Prodotto da Gil Norton, Doolittle fu caratterizzato da una maggiore cura per la produzione e una scrittura più accessibile, senza perdere il suono abrasivo e sperimentale della band. Con canzoni come Debaser, Wave of Mutilation, Monkey Gone to Heaven e Here Comes Your Man, l’album esplorava temi apocalittici, ambientali e religiosi, mantenendo l’approccio surreale tipico di Black Francis.
Doolittle ricevette un’accoglienza entusiasta dalla critica e guadagnò rapidamente un seguito cult. Nonostante non fosse un enorme successo commerciale all’epoca, è diventato uno degli album più influenti del rock alternativo e continua a essere considerato uno dei migliori album degli anni ’80.
Le tensioni interne e la separazione
Dopo il successo di Doolittle, iniziarono a emergere tensioni all’interno della band, in particolare tra Black Francis e Kim Deal, che desiderava maggior spazio creativo. L’album successivo, Bossanova (1990), vide una riduzione del contributo di Deal, con la maggior parte delle canzoni scritte da Black Francis. Bossanova si distinse per un sound più orientato al surf rock e fantascientifico, con brani come Velouria e Dig for Fire, ma non riuscì a eguagliare l’impatto di Doolittle.
Nel 1991 pubblicarono Trompe le Monde, il loro quarto album in studio, che continuava a esplorare temi fantascientifici e apocalittici, ma il suono era più duro e più concentrato sul rock rispetto ai precedenti lavori. Nonostante il disco contenesse brani di grande valore come Planet of Sound e Alec Eiffel, le tensioni all’interno della band stavano raggiungendo il punto di rottura.
Dopo un tour mondiale nel 1992, Black Francis annunciò la separazione della band in un’intervista radiofonica nel 1993, senza aver informato gli altri membri, segnando la fine di un’era per i Pixies.
Le carriere soliste
Dopo lo scioglimento, Black Francis cambiò il suo nome in Frank Black e intraprese una carriera solista, pubblicando diversi album, mentre Kim Deal formò The Breeders, che ottennero un discreto successo con l’album Last Splash (1993) e il singolo Cannonball. Anche Joey Santiago e David Lovering continuarono a lavorare su progetti musicali e al di fuori del mondo della musica.
Nel corso degli anni ’90, nonostante fossero inattivi, i Pixies diventarono un punto di riferimento per l’alternative rock. Il loro approccio sonoro influenzò pesantemente molte delle band che dominavano la scena grunge, come Nirvana, e la loro fama continuò a crescere grazie alla scoperta della loro musica da parte di nuove generazioni di fan.
La reunion e il ritorno sul palco
Nel 2004 i Pixies annunciarono una reunion, sorprendendo i fan di tutto il mondo. La band intraprese una serie di tour, suonando i loro classici di fronte a folle entusiaste e consolidando il loro status di leggenda del rock alternativo. Il successo dei loro tour confermò che, nonostante la mancanza di nuove canzoni, l’eredità dei Pixies era più forte che mai.
Dopo diversi anni di tour, i Pixies pubblicarono Indie Cindy nel 2014, il loro primo album di materiale inedito dal 1991. L’album ricevette recensioni contrastanti, ma segnò il ritorno della band nella scena musicale contemporanea. Con l’uscita di Head Carrier (2016) e Beneath the Eyrie (2019), i Pixies dimostrarono di essere ancora capaci di produrre musica che rifletteva il loro stile unico, pur cercando di esplorare nuovi territori.
Dieci canzoni iconiche dei Pixies
Where Is My Mind?
In assoluto la canzone più iconica dei Pixies: Where Is My Mind? è diventata un inno per gli appassionati di rock alternativo. Il brano, con il suo inconfondibile riff di chitarra e il canto evocativo di Black Francis, è profondamente immerso in un’atmosfera surreale e inquietante. Il testo, ispirato a un’immersione subacquea fatta dal cantante, si è trasformato in un simbolo di disorientamento esistenziale. Questa traccia ha raggiunto uno status leggendario, anche grazie alla sua presenza nella scena finale del film Fight Club.
Debaser
Debaser è un inno punk che fonde riferimenti alla film surrealista Un chien andalou di Luis Buñuel con l’energia esplosiva dei Pixies. Il brano apre l’album Doolittle con una dichiarazione audace e senza compromessi, incarnando il contrasto tra la melodia e la furia tipico del loro sound. La linea di basso aggressiva e il ritornello urlato (“I am un chien andalusia!”) rappresentano perfettamente l’approccio sperimentale e anticonformista della band.
Monkey Gone to Heaven
Monkey Gone to Heaven è una delle canzoni più profonde dei Pixies, affrontando temi come l’ambiente, l’inquinamento e l’intervento umano sul pianeta. Il brano si distingue per la sua struttura intricata, con il numero cinque e sette che ricorrono nel testo e nelle armonie, simbolizzando concetti biblici e mitologici. Questo mix di temi apocalittici e riff accattivanti ha fatto di Monkey Gone to Heaven uno dei brani più memorabili e amati della band.
Here Comes Your Man
Here Comes Your Man è forse la canzone più pop della discografia dei Pixies. Con una melodia orecchiabile e un’atmosfera spensierata, il brano è un omaggio al rock degli anni ’60 e presenta un lato più accessibile della band. Nonostante il tono leggero, il testo parla di disastri e tragedie, in un perfetto esempio di come i Pixies mescolino contrasti di suoni e significati. Questo pezzo è stato uno dei primi a portare la band nelle radio mainstream, senza compromettere la loro identità.
Gigantic
Gigantic è una delle poche canzoni dei Pixies cantata da Kim Deal, e la sua performance vocale carica di sensualità e potenza ha reso il brano un classico. La canzone è un inno lento e ipnotico che parla dell’attrazione fisica, con un testo enigmatico e ironico. Deal, bassista della band, dimostra qui tutto il suo talento e la sua importanza nell’equilibrio creativo dei Pixies, dando vita a un brano che continua a risuonare tra i fan.
Wave of Mutilation
Wave of Mutilation è una delle tracce più melodiche e intense di Doolittle. Il suo testo oscuro, che parla di un naufragio e di una fuga dall’umanità, è accompagnato da una melodia quasi allegra, un tipico esempio dello stile schizofrenico dei Pixies. Con una durata breve ma un impatto potente, il brano è una rappresentazione perfetta della loro capacità di condensare emozioni complesse in pezzi brevi e accattivanti.
Bone Machine
Bone Machine apre l’album Surfer Rosa con un’intensità selvaggia e grezza. Il brano è caratterizzato da un riff di chitarra duro e un canto che alterna momenti di calma a esplosioni di rabbia. La combinazione di energia punk e ritmi tribali è un tratto distintivo dei Pixies, e Bone Machine ne è un esempio perfetto, mostrando la loro capacità di creare tensione e rilascio in modo esplosivo.
Velouria
Velouria è una delle canzoni più distintive dell’album Bossanova, che vede i Pixies esplorare un suono più spaziale e psichedelico. Il pezzo ha un ritmo ipnotico, guidato da un basso pulsante e una melodia eterea. Il testo, enigmatico come sempre, parla di un amore surreale, e la canzone mostra l’evoluzione del gruppo verso un sound più raffinato e meno abrasivo rispetto agli album precedenti.
Alec Eiffel
Alec Eiffel è una delle canzoni più energetiche e veloci di Trompe le Monde, un album che vede i Pixies tornare a un suono più duro e aggressivo. La canzone celebra l’architetto francese Gustave Eiffel e la sua iconica torre, con un testo che riflette l’ammirazione per la creatività e l’ingegno umano. Il ritmo martellante e i riff frenetici catturano l’essenza più pura del rock alternativo dei Pixies.
Caribou
Caribou è una delle tracce più iconiche dell’EP di debutto Come On Pilgrim, che segnò l’inizio della carriera dei Pixies. La canzone mescola momenti di dolcezza con esplosioni di aggressività, in un esempio perfetto della dinamica “quiet-loud” che la band avrebbe reso famosa. Il testo, che parla di reincarnazione, è misterioso e visionario, mentre il canto di Black Francis passa da toni sussurrati a urla graffianti, creando un’atmosfera intensa e memorabile.
In conclusione
Queste dieci canzoni offrono un’istantanea della versatilità e della genialità dei Pixies, che hanno plasmato la scena alternativa con la loro capacità di combinare dissonanza e melodia, testi enigmatici e influenze eterogenee. Dai brani più accessibili ai pezzi sperimentali e abrasivi, i Pixies hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica rock, e il loro lascito continua a ispirare nuove generazioni di artisti e fan.