Ascolta in anteprima “Port Louis”, l’EP d’esordio di Johnny Casini
Dalla via Emilia alla California, passando per Londra: esce l’EP d’esordio di Johnny Casini, “Port Louis”. Con un produttore d’eccellenza: Phil Manzanera
Un giovane musicista italiano si ritrova all’improvviso catapultato nel mondo che ha sempre sognato: lavorare e suonare fianco a fianco con alcuni fra i migliori musicisti e produttori del mondo. È la storia (vera) capitata a Johnny Casini, che da Correggio è giunto alla California, passando per Londra. Port Louis, il suo primo EP in uscita il 9 novembre, racconta quest’avventura ed è oggi in anteprima su Billboard Italia.
Fra i collaboratori di Johnny Casini su Port Louis figura un mostro sacro come Phil Manzanera (produttore artistico dell’EP, già al lavoro con David Gilmour, David Byrne e Roxy Music), più i musicisti Gus Robertson (Razorlight), Javier Weyler (Stereophonics), Michael Boddy (Bryan Ferry & Roxy Music), Paddy Milner (Todd Sharpville) e Yaron Stavi (Richard Galliano, Robert Wyatt, David Gilmour). Abbiamo fatto qualche domanda a Johnny per conoscere meglio questa bella storia artistica.
Hai lavorato con un produttore fenomenale come Phil Manzanera: come l’hai conosciuto? E che tipo di “expertise” ti ha trasmesso?
Prima di intraprendere questo progetto solista “Johnny Casini” ho suonato con diverse band locali girando l’Emilia da Parma a Bologna con qualche giro anche nel resto del Nord Italia. È successo che suonando durante un concerto di promozione dell’album con il mio gruppo ho avuto la fortuna di incontrare il mio odierno manager Claude Ismael (Youssou N’Dour, Kool & the Gang, Rita Marley, Barry White, Frank Zappa, The Cure). È così nato un bellissimo rapporto professionale che si è trasformato poi anche in amicizia. Questo mi ha permesso – attraverso la sua esperienza, le sue conoscenze e il suo alto livello professionale nel music business – di conoscere e lavorare con il grande produttore Phil Manzanera.
Lavorare con un professionista di questo calibro mi ha permesso di imparare tantissime cose: come pormi in uno studio di registrazione, come comporre al meglio un brano, come dare il giusto sound e arrangiamento ad una canzone, come creare una bella dinamica al pezzo. In questo periodo ho avuto la possibilità di crescere tecnicamente sia con il mio strumento di composizione, che è la chitarra, sia sulle mie capacità vocali.
Cosa ti ha portato da Correggio alla California? Quali sono i tuoi progetti in ambito internazionale?
Diverse motivazioni mi hanno portato in California. La principale è che il sound dei miei pezzi ricorda molto anche le sonorità americane e i miei testi in inglese sono proiettati verso un mercato internazionale. Quindi per scelta del mio manager Claude Ismael e di Phil Manzanera è stata decisa la California come punto di partenza in quanto Los Angeles è riconosciuta a livello internazionale come la capitale anche dell’entertainment musicale. Attraverso la musica ho sempre desiderato trasmettere i miei sentimenti e le mie emozioni al mondo intero. Quindi i miei obiettivi sono quelli di poter comunicare con la musica e con le parole al più vasto pubblico possibile. Per cui nei miei progetti prossimi sono presenti tanti concerti in giro per il mondo.
In Port Louis si sentono molto le tue influenze ’90s. Guardandoti intorno oggi, quali sono i tuoi punti di riferimento di area pop rock?
Musicalmente sono nato con i grandi classici pop rock: Beatles, Rolling Stones, John Lennon, Led Zeppelin, Pink Floyd, Queen, Jimi Hendrix, U2, Bruce Springsteen, Johnny Cash, Elvis, Chuck Berry… Sono poi cresciuto con la musica degli anni ’90. Elenco alcuni che mi hanno influenzato particolarmente: Oasis, Verve, Blur, Radiohead, Placebo, Pulp, The Smiths. I miei punti di riferimento attuali sono per esempio Arctic Monkeys, Paolo Nutini, Kasabian, The Kooks, Franz Ferdinand, John Mayer, The Strokes, Pete Doherty, Miles Kane. Comunque nel mio background musicale è anche presente un’influenza del pop rock italiano: Lucio Dalla, Cesare Cremonini, Ligabue, Subsonica, Verdena, Vasco, Zucchero.
Ascolta in anteprima Port Louis di Johnny Casini
Johnny Casini – Bio
Johnny Casini (nonno inglese, madre delle Mauritius e padre italiano) nasce a Correggio (provincia di Reggio Emilia) 26 anni fa. Da piccolo inizia lo studio della chitarra classica. Verso i 12 anni iniziano le esperienze con le prime band e il successivo passaggio alla chitarra elettrica. I grandi classici del rock internazionale (Beatles, Rolling Stones, Guns ‘N’ Roses) e il britpop rappresentano le influenze principali di questa fase artistica, che poi sfocerà nella pubblicazione della prima demo autoprodotta di brani inediti For a New Death del 2014.
Nello stesso anno, durante un concerto, Johnny conosce il produttore e manager Claude Ismael (Youssou N’Dour, Kool & the Gang, Rita Marley, Barry White, Frank Zappa, The Cure). Ismael convince Johnny a lanciarsi nella carriera artistica, proponendogli di produrre il suo primo vero album. Inizia una nuova vita per Johnny che interrompe gli studi universitari in chimica e lascia l’Italia nel 2015, per trasferirsi per un anno a Londra sotto la guida del produttore artistico Phil Manzanera (Roxy Music, David Gilmour, David Byrne, Brian Eno, Pink Floyd, Annie Lennox).
Inizia la pre-produzione del suo disco in compagnia di musicisti come Gus Robertson (Razorlight), Javier Weyler (Stereophonics), Michael Boddy (Bryan Ferry & Roxy Music), Paddy Milner (Todd Sharpville) e Yaron Stavi (Richard Galliano, Robert Wyatt, David Gilmour).
Nel 2017 Johnny Casini vola in California insieme a Claude Ismael per iniziare una nuova avventura con il musical director Keri Lewis allo scopo di preparare il lancio del disco nel mercato americano e successivamente in Europa. Il suo EP di debutto, Port Louis, esce il 9 novembre.