“Power Up”: il tempo che non passa mai per gli AC/DC
Venerdì 13 novembre esce il nuovo lavoro in studio della band di Angus Young. L’abbiamo ascoltato in anteprima: ecco cosa sentirete
In un’intervista rilasciata nel 2000 al New York Daily News, Angus Young pronunciò una battuta formidabile: «Sono stanco di sentir dire che abbiamo pubblicato undici album che suonano tutti uguali. Infatti abbiamo pubblicato dodici album che suonano tutti uguali». Questo venerdì (13 novembre) esce il nuovo album degli AC/DC, Power Up: sono passati vent’anni da allora ma Angus potrebbe ripetere parola per parola quella frase, solo aggiornando il numero di LP.
Per la maggior parte degli artisti, una simile circostanza potrebbe dar luogo a interrogativi imbarazzanti: che senso ha continuare a pubblicare la stessa identica musica di quarant’anni fa? È questo ciò che vorrebbe il compianto Malcolm Young? Sì e sì: Power Up è stato scritto in buona parte da Malcolm stesso negli ultimi anni della sua vita. E non dimentichiamo che gli AC/DC sono una delle più forti potenze discografiche di sempre, non solo in ambito rock: il classico Back in Black è nella top 5 degli album più venduti della storia in tutte le classifiche con le diverse stime e persino lo scorso lavoro in studio (il non memorabile Rock or Bust del 2014) atterrò comodo alla terza posizione della Billboard 200.
La continuità del sound degli AC/DC
Gli AC/DC continuano a fare lo stesso disco perché è ciò che sono, perché è ciò che li ha consegnati alla storia della musica e perché è quello che per loro continua a funzionare alla grande sul mercato. Dunque non desta grandi sorprese il fatto che nella tracklist di Power Up non ci siano sorprese. Anzi, che contenga brani che potrebbero essere stati scritti all’epoca di Back in Black o The Razors Edge.
Oltre alla band stessa, l’uomo della continuità è Brendan O’Brien, produttore ormai di fiducia che collabora con il quintetto dall’album Black Ice del 2008 (allora Malcolm Young era ancora in buona salute). È grazie a lui che le modalità di songwriting degli AC/DC, così cristallizzate nel tempo, incontrano le tecniche di registrazione e di produzione del rock contemporaneo (un aspetto evidente, per esempio, nel suono del basso). Uno stile “classico” con un sound moderno, dunque.
L’inossidabilità della performance
Un aspetto di Power Up che colpisce in particolar modo è l’inossidabilità del timbro vocale di Brian Johnson, che – nonostante la preferenza per un registro medio, com’è ormai da diversi decenni – continua a tenere botta a dispetto del tempo che passa e dei 73 anni compiuti. Spesso presa in giro (bonariamente) per l’effetto esageratamente “graffiato”, la sua è una delle delle voci più riconoscibili della storia del rock, perfetta e organica estensione del sound granitico della band.
Gli AC/DC non rinunciano neanche a un altro elemento distintivo del loro sound: gli immancabili assoli di Angus Young. Ma senza eccedere: gli interventi solisti appaiono ben misurati e dettati da reali esigenze di songwriting più che di sfoggio rock and roll fine a se stesso.
Si conferma molto credibile anche il lavoro svolto da Stevie Young, nipote di Malcolm e Angus, membro ufficiale della band già da Rock or Bust. Se non altro per il fatto che, rispetto allo zio, non si notano differenze rilevanti né nello stile di accompagnamento né nel sound di chitarra. Dunque una garanzia di qualità, per una band che ha fatto dell’infinita replicabilità del proprio sound una colonna portante del “marchio” AC/DC. Non per niente, Stevie suona la stessa chitarra di Malcolm: una Gretsch modello Jet.
In generale, i brani di Power Up suonano molto freschi per un gruppo in cui l’età media è di 68 anni: possiamo dire che l’energia degli AC/DC che tutti amiamo si mantiene intatta. Con alcuni evidenti richiami, forse involontari, ai tempi che furono: il riff principale di Code Red, per esempio, sembra una versione rallentata della scala blues di Beating Around the Bush (da Highway to Hell).
I formati di Power Up
Power Up uscirà in diversi formati: digitale, CD standard, Deluxe Limited Edition e cinque versioni di vinile (nero, giallo, rosso trasparente e opaco, picture disc). La Deluxe Limited Edition è imperdibile per i collezionisti: premendo un bottone a lato del cofanetto si illuminerà il logo AC/DC mentre gli altoparlanti integrati faranno partire Shot in the Dark. L’edizione include il CD con booklet di 20 pagine, contenente foto esclusive, e un cavo di alimentazione USB che permette di ricaricare la scatola.
Guarda il video di Shot in the Dark
Power Up – Tracklist
- Realize
- Rejection
- Shot in the Dark
- Through the Mists of Time
- Kick You When You’re Down
- Witch’s Spell
- Demon Fire
- Wild Reputation
- No Man’s Land
- Systems Down
- Money Shot
- Code Red