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Uno Maggio Libero e Pensante di Taranto: non un concerto in streaming

L’Uno Maggio sarà un momento di riflessione e un docufilm, raccontano i direttori artistici. Perché ora viviamo tutti il dramma di Taranto

Autore Silvia Danielli
  • Il1 Maggio 2020
Uno Maggio Libero e Pensante di Taranto: non un concerto in streaming

Una foto del Primo Maggio a Taranto della scorsa edizione, foto di Simone Cecchetti

Il Primo Maggio a Taranto in tempi di Coronavirus sarà una giornata di riflessione. Come in fondo è sempre stato. E la musica – occorre dirlo – non sarà protagonista all’Uno Maggio Libero e Pensante 2020, come per il Concertone di Roma. Non ci sarà nessun concerto in streaming e questo proprio come una precisa scelta del comitato organizzatore Liberi e Pensanti e della direzione artistica: l’attore Michele Riondino, Diodato e Roy Paci.

Certo, ci saranno i contributi artistici di molti di quelli che sono stati i protagonisti dell’evento tarantino da 7 anni a questa parte. E in una piazza virtuale rappresentata dalla pagina Facebook e da tutti i profili social del comitato (Instagram e Twitter) si alterneranno gli interventi politici e sociali che vogliono raccontare e riflettere su come sia cambiata la città.

Tutto il mondo come Taranto

E la prima importante riflessione è quella di cui si fa portavoce Michele Riondino, diventato papà per la seconda volta da poche ore. «Ciò che stiamo vivendo adesso in tutto il mondo è quello che vive Taranto da anni: il dubbio atroce tra diritto al lavoro e diritto alla salute. Noi sappiamo bene cosa significa avere paura di andare al lavoro, il terrore di contrarre una malattia e portarla a casa ai propri cari. La città vive da sempre un ricatto occupazionale tra il diritto all’aria pulita e la scelta di accettare un impiego», ha spiegato Riondino nel corso della conferenza stampa via Zoom. La lotta tra coloro che vogliono salvare (l’ormai ex) acciaieria Ilva e coloro che vogliono preservare la salute dei cittadini che hanno visto una crescita esponenziale di malattie tumorali è cosa nota.

I lavoratori dello spettacolo

La seconda istanza, a cui tengono molto tutti e 3 i direttori, è l’attenzione nei confronti dei lavoratori dello spettacolo: «Non stanno lavorando, anche perché sono spesso intermittenti, non hanno ricevuto nessun contributo statale, stanno soffrendo la miseria nera!», ha esordito Roy Paci. «Anche per questo non vogliamo sminuire il lavoro di chi è dietro le quinte con una diretta streaming».

«Quando quest’anno è stata annunciata la mia vittoria al festival di Sanremo», racconta Diodato che è nato a Aosta ma ha vissuto per tanti anni a Taranto, «ho deciso di dedicarla subito alla città pugliese. Quest’anno era importante che si “facesse rumore” per lei. Quest’anno era importantissimo non essere in silenzio perché oggi la nostra condizione è comprensibile a tutti dal momento che tutti i governi del pianeta intero stanno affrontando le stesse questioni. Grazie al contributo degli artisti i tarantini si sentono meno soli e hanno più forza e speranza  per lottare per i propri diritti».

Gli artisti presenti

Ed ecco quali saranno gli artisti che interverranno sulla piazza virtuale (sempre a titolo gratuito): Elio Germano, Carolina Crescentini, Zerocalcare, Ghemon, Vinicio Capossela. Piero Pelù, Brunori Sas, Samuel, Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo, Niccolò Fabi, Negramaro, Elisa, Coma_Cose, Mama Marjas, Gabriella Martinelli, Fabio Rondanini.

Gli stessi che hanno preso parte al documentario, altro tassello fondamentale per comprendere il Primo Maggio di Taranto. Il docufilm “Liberi e pensanti – uno maggio Taranto” prodotto da Pulse Films e realizzato da Giorgio Testi, Francesco Zippel e Fabrizio Fichera andrà in onda su La 7 come spin off di Propaganda Live di Zoro.

Durante la giornata sarà promossa sui canali social del comitato e attraverso La 7 una raccolta fondi il cui ricavato sarà donato ad EMERGENCY per sostenere i progetti in Italia, Afghanistan, Repubblica Centrafricana, Iraq, Sierra Leone, Sudan, Uganda e Eritrea.

L’intervento di Gino Strada

Uno degli ultimi significativi interventi spetta proprio al fondatore della ONG, Gino Strada: «La nostra non può essere una lotta contro un solo virus. Dobbiamo combattere anche quei virus che ci hanno portato a togliere soldi alla sanità pubblica per darli a quella privata. Mi rattrista vedere come da parte del mondo della politica non ci sia stata alcuna autocritica e nessun ripensamento. C’è la voglia di andare avanti e spero che finita quest’emergenza ci sia un ripensamento, perché non si può riprendere com’eravamo prima. Dalla politica non mi aspetto niente. Senza l’impegno di tante tante persone per bene non si farà mai niente».

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