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Troppi concerti a San Siro, la replica di Vasco Rossi e lo sfogo di Eugenio Finardi

Nuove polemiche dei residenti della zona per l’elevato numero degli show estivi. “Succede solo a Milano”, replica Blasco. “Non si può andare avanti così, il quartiere è prigioniero del degrado”, dice il cantautore milanese

Autore Billboard IT
  • Il22 Gennaio 2024
Troppi concerti a San Siro, la replica di Vasco Rossi e lo sfogo di Eugenio Finardi

Vasco Rossi. Foto da Instagram

Tutti attendiamo l’estate per i grandi concerti (che anche quest’anno abbonderanno. Sono già 29 quelli programmati). Ma vivere nelle zone in cui questi ultimi si svolgono non sempre può essere piacevole. Lo sanno bene i residenti di San Siro, tra i quali c’è anche Eugenio Finardi e dove Vasco Rossi si esibirà per ben sette volte, da cui arrivano le ultime polemiche per quanto riguarda gli show in programma per la stagione.

Sebbene, infatti, ci sia stata la stretta da parte del Comune di Milano sul numero di concerti annuali nell’area di San Siro (che comprende lo stadio e i due Ippodromi, La Maura e SNAI) per un massimo di 34 eventi, Massimiliano Favoti, portavoce del Coordinamento Tutela Cintura Urbana di Milano-Parco Ovest, ha spiegato al quotidiano Il Giorno che “siamo assolutamente a favore della musica e dei concerti. Ma la Giunta comunale non rispetta ciò che ha scritto nella delibera che dovrebbe regolamentare gli spettacoli nell’area del Meazza e dei due Ippodromi”, dice.

“Regole che prevedono due giorni di pausa tra un evento e l’altro (pause che tra giugno e luglio non ci sono). Nonché la non sovrapposizione di concerti nelle tre strutture. Segnaliamo invece che il 30 giugno è già prevista la sovrapposizione dei concerti di Max Pezzali al Meazza e Tedua all’Ippodromo SNAI di San Siro. E vuole che due concerti del genere non supereranno quel limite (un massimo di 78.500 spettatori in un giorno per tutti e tre le venue)?”, si chiede Favoti.

La replica di Vasco Rossi ai residenti di San Siro

E minaccia di procedere con un ricorso al Tar qualora il Comune di Milano non dovesse prendere in considerazione le richieste dei residenti e non dovesse rispettare la delibera. “Il primo febbraio alle 20.45 si svolgerà un’assemblea pubblica. Se entro quella data non avremo avuto riscontri da Palazzo Marino, probabilmente procederemo con il ricorso al Tar”. Lapidaria la risposta del sindaco Beppe Sala: “La programmazione dei concerti per il 2024 nell’area di San Siro è stata fatta e non c’è più da discutere”.

Non è tardata ad arrivare la replica di Vasco Rossi, ormai quasi resident a San Siro (dove Blasco si esibirà dal 7 al 20 giugno). “L’Italia è l’unico paese al mondo, Milano più che altro, dove si pensa che gli spettacoli siano troppi”, ha detto il rocker di Zocca su Instagram. “Quindi bisogna farne meno perché altrimenti ci si diverte troppo. Bisogna restare a casa a piangere davanti al telegiornale”. Ha poi pubblicato un video in cui dal palco dice: “Finalmente a San Siro… Ssshh… Piano, piano, piano”, mimando con il dito l’invito al silenzio.

Eugenio Finardi: «Non si può andare avanti così»

Ad intervenire sulla questione è stato anche Eugenio Finardi, residente di zona San Siro. Sempre dalle pagine de Il Giorno, il cantautore milanese si è rivolto al sindaco Sala. “Nell’area di San Siro ci sono troppi concerti estivi, non si può andare avanti così. All’Ippodromo La Maura gli eventi musicali dovrebbero essere proprio vietati perché la struttura e l’area circostante non è adatta ad accogliere migliaia di persone. Sa cosa spero, a questo punto? Che Milan e Inter costruiscano i loro stadi veramente a San Donato Milanese e a Rozzano”.

E Finardi si rivolge anche a Vasco Rossi. “Che non suoni più alla Maura, come ha fatto nel 2022 creando il caos nel quartiere. E che faccia qualche data in meno al Meazza. Un concerto al giorno e anche due in contemporanea, uno all’Ippodromo di San Siro e l’altro alla Maura è ridicolo. La Maura è un posto orrendo per i maxi-concerti. Gli eventi che attirano decine di migliaia di persone si devono fare fuori città. Durante i concerti alla Maura, la scorsa estate, la mia casa tremava e ora ho le crepe sui muri. La gente saltava e queste sono le conseguenze per chi abita lì vicino. Il concerto di Travis Scott il 30 giugno del 2023 alla Maura è stato persino pericoloso”, ha concluso.

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