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Duffy racconta del rapimento e dello stupro in una lunga lettera

A febbraio Duffy ha condiviso con i suoi fan quanto ha dovuto subire qualche anno fa. Ora ha scritto un testo crudo, pieno di dettagli e coraggio

Autore Billboard US
  • Il6 Aprile 2020
Duffy racconta del rapimento e dello stupro in una lunga lettera

Dave Kotinsky/Getty Images

Duffy ha scritto un testo straziante dove racconta di essere stata drogata, stuprata e tenuta prigioniera. Questo è il motivo per il quale negli ultimi dieci anni non ha portato avanti la sua attività di cantante.

La cantante di Mercy aveva parlato per la prima volta a febbraio di quanto accaduto ma ieri, domenica 5 aprile, ha pubblicato maggiori dettagli sul suo sito web duffywords.com. Ha infatti deciso di condividere con il suo pubblico la sua angosciante esperienza.

Il testo di Duffy

«Era il mio compleanno», ha scritto Duffy. «Sono stata drogata in un ristorante, poi hanno continuato a farlo per quattro settimane e sono stata portata in un paese straniero. Non ricordo di essere salita sull’aereo e mi sono imbattuta sul retro di un veicolo in viaggio. Sono stata messa in una stanza d’albergo e il carnefice è tornato e mi ha violentata».

«Ricordo il dolore e il tentativo di rimanere cosciente nella stanza dopo tutto quello che era accaduto. Sono rimasta con lui per un altro giorno, lui non mi ha guardata, io dovevo camminare dietro di lui, in un qualche modo ero conscia di quello che era successo e mi ritiravo. Mi avrebbe potuto uccidere», ha detto.

Duffy ha continuato: «Ho pensato di scappare nella città più vicina mentre dormiva, ma non avevo soldi e avevo paura che avrebbe chiamato la polizia, lui, e forse mi avrebbero considerata una persona scomparsa. Non so come ho avuto la forza di passare quei giorni. Ho sentito la presenza di qualcosa che mi ha aiutata a restare viva. Sono tornata in aereo con lui, sono rimasta calma, per quanto una persona può restare calma in una situazione del genere. Quando sono tornata a casa mi sono seduta, confusa, come uno zombie. Sapevo che ero in pericolo di vita, lui mi aveva detto in modo velato che mi voleva uccidere. Con le poche forze che avevo, il mio istinto mi diceva di correre, correre e trovare un posto dove vivere e dove lui non mi avrebbe trovata».

Così Duffy ha raccontato di essere stata salvata da una persona che la conosceva. «È venuta da me e mi ha vista sul balcone avvolta in una coperta mentre guardavo nel vuoto. Mi ha detto che ero gialla e che sembravo una morta. Era spaventata, ovviamente, ma non voleva interferire. Non aveva mai visto niente del genere».

Poi ha riferito tutto alla polizia, anche se la prima persona a cui ha parlato è stata la sua psicologa. Ha spiegato che «l’identità dello stupratore dovrebbe essere gestita solo dalla polizia, e questa è una cosa tra me e loro».

La figura della psicologa e il futuro

Ma la figura della psicologa è stata fondamentale: «Dopo l’esperienza sono stata ad alto rischio di suicidio. Lei mi ha conosciuta, mi ha visto come una persona, ha imparato cose su di me e mi ha capita. L’ha fatto in modo molto gentile. Per le prime otto sedute non riuscivo a guardarla negli occhi. Il contatto visivo era una cosa che proprio non riuscivo a mantenere».

E ha continuato: «Il pensiero di riuscire a riprendermi mi sembrava impossibile. Non ho visto nessuno per settimane e settimane. Rimanevo da sola. Mi toglievo il pigiama, lo bruciavo e me ne mettevo uno nuovo. I miei capelli si riempivano di nodi perché non li spazzolavo. Alla fine li ho tagliati del tutto».

Duffy ha spiegato che ora si sente al sicuro, ma non ha ancora un piano prestabilito per tornare alla musica: «Ciò che segue resta da vedere… Dubito fortemente che sarò mai la persona che un tempo tutti conoscevano. La mia musica sarà misurata in base al merito della sua qualità e questa storia sarà qualcosa che ho vissuto e non qualcosa che mi descrive».

Duffy: il successo mondiale di Mercy

Il suo singolo di successo del 2008 Mercy ha raggiunto la #27 della classifica Hot 100 di Billboard e la #4 dell’airplay della Adult Alternative Songs. Ha venduto 2 milioni di download della canzone negli Stati Uniti, secondo Nielsen Music/MRC Data. Il suo album Rockferry ha debuttato e raggiunto la #4 della Billboard 200 e ha venduto oltre 900mila copie. Duffy è stata nominata per tre Grammy nel 2008 e ne ha vinto uno, per il miglior album vocale pop (Rockferry).

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