News

Ascoltiamo sempre più musica: 20.9 ore alla settimana

È quanto emerge dal report annuale di IFPI “Engaging with Music”, presentato in anteprima durante la Milano Music Week e ora disponibile online

Autore Billboard IT
  • Il12 Dicembre 2023
Ascoltiamo sempre più musica: 20.9 ore alla settimana

Foto di Lee Campbell / Unsplash

Per quanto tempo ascoltiamo musica ogni settimana? Il dato è in costante aumento. Nel 2023 in Italia abbiamo ascoltato musica per una media di 20 ore e 54 minuti settimanali: 24 minuti in più rispetto all’anno scorso. È quanto emerge da Engaging with Music 2023, lo studio annuale sui consumi musicali realizzato da IFPI (International Federation of the Phonographic Industry, l’organizzazione che rappresenta l’industria discografica in tutto il mondo), presentato in anteprima durante la Milano Music Week e ora disponibile online. Per la stesura del report sono state intervistate circa 43mila persone nei principali 26 mercati del mondo.

Le modalità di fruizione

Fra le principali modalità di fruizione della musica in Italia troviamo lo streaming audio (30% della torta complessiva), lo streaming video (anch’esso al 30%) e la radio (20%, ancora popolare soprattutto nelle fasce di età più alte). Seguono l’acquisto vero e proprio di musica (per esempio CD, vinili, DVD, download, al 10%), la musica live (4%, incluso il livestreaming) e altre forme (6%, come la TV e il video streaming in abbonamento).

Da notare che il 40% del campione italiano ascolta musica tramite audio streaming in abbonamento. Per converso, il 25% utilizza ancora metodi illegali o senza licenza per ascoltare o scaricare musica.

Cosa facciamo quando ascoltiamo musica

Spesso ascoltiamo musica facendo altre attività. Fra le più comuni:

  • Faccende domestiche (53% del campione)
  • Relax (50%)
  • Attività fisica (48%)
  • Tragitto verso scuola o lavoro (46%)
  • Cura di sé (44%)

Seguono attività online (41%), in auto (40%), mentre si mangia o si cucina (36%), mentre si lavora o si studia (33%).

Inoltre in Italia il 79% degli intervistati concorda sul fatto che l’intelligenza artificiale non dovrebbe essere utilizzata per clonare o impersonare artisti senza autorizzazione e il 71% afferma che la musica è importante per il proprio benessere psicologico.

Quanto tempo ascoltiamo musica a livello globale

Engaging with Music 2023 evidenzia che a livello globale l’ascolto medio settimanale di musica è di 20,7 ore (in crescita rispetto alle 20,1 ore del 2022), dunque di meno rispetto all’Italia.

C’è inoltre un’elevata consapevolezza sull’intelligenza artificiale tra gli appassionati di musica. Quasi tutti pensano che la creatività umana debba essere rispettata: il 79% concorda sul fatto che essa sia essenziale per la creazione di musica e il 74% crede che l’AI non debba essere utilizzata per clonare o impersonare gli artisti senza autorizzazione.

Il mercato dello streaming audio continua a crescere, guidato dalla formula in abbonamento: il 73% degli intervistati afferma di ascoltare musica tramite servizi di streaming audio licenziati (nella formula in abbonamento o con pubblicità).

La metodologia di Engaging with Music 2023

Lo studio Engaging with Music 2023 è stato condotto tra agosto e ottobre 2023 su un campione demograficamente rappresentativo della popolazione compresa tra i 16 e i 64 anni nei seguenti paesi:

  • Argentina
  • Australia
  • Brasile
  • Canada
  • Corea del Sud
  • Francia
  • Germania
  • Giappone
  • Italia
  • Messico
  • Nuova Zelanda
  • Paesi Bassi
  • Polonia
  • Regno Unito
  • Sud Africa
  • Spagna
  • Svezia
  • USA

Lo studio è stato condotto anche su un campione rappresentativo tra i 16 e 44 anni in Arabia Saudita, Cina, Emirati Arabi Uniti, Filippine, India, Indonesia, Nigeria e Vietnam. Questi 26 Paesi rappresentano il 91.2% dei ricavi del mercato della musica registrata nel 2022.

In totale sono stati intervistati oltre 43mila utenti: campioni di quote rappresentative a livello nazionale tra 1.100 e 4.000 intervistati sono stati stabiliti in base alla dimensione della popolazione online e alla struttura demografica. Ciò ha assicurato un errore standard tra +/-1.55% e +/-1.95%, con un livello di affidabilità del 95%.

La progettazione, la costruzione e l’analisi dei dati sono state condotte da IFPI, coaudivata da AudienceNet.

Share:

PAOLOOO