Ghali interviene sulla questione palestinese: «Una delle più grandi ingiustizie sotto gli occhi di tutti»
Nelle scorse ore l’artista ha condiviso un pensiero per esprimere il proprio sostegno al popolo palestinese, invitando tutti a non girarsi dall’altra parte e criticando la censura applicata dal social network
Ghali è uno di quegli artisti che non si è mai tirato indietro quando si tratta di esprimere il proprio pensiero su questioni di grande rilevanza sociale, e anche questa volta si è schierato al fianco della Palestina e il suo popolo. Lo ha fatto ieri sera, condividendo sul proprio profilo un video della conversazione finale del videogioco Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty. “Assurdo come già nel 2000 già ci raccontavano certe verità. La verità è sempre stata manipolata da chi vince le battaglie e la cosa più triste è quello che ci insegnano a scuola”, scrive Ghali.
«Vedo gente che di solito prende posizione per qualsiasi cosa che questa volta ha orecchie coperte»
“Quello che mi chiedo ora è: chissà se un giorno ci racconteranno la verità su questa vicenda? Che dura ormai da più di 70 anni. La chiamano guerra ma è un massacro a senso unico. Una delle più grandi ingiustizie sotto gli occhi di tutti”, ha continuato Ghali riferendosi alla situazione in cui la Palestina si trova da 75 anni. “Ci dobbiamo fidare di quello che insegnano a scuola ai nostri figli? Vedo gente che di solito parla e prende posizione per qualsiasi cosa che questa volta ha orecchie coperte, gambe incrociate e braccia conserte. Tutti a partecipare a manifestazioni trendy sulle piattaforme e a sto giro avete paura di parlare?”.
Ghali ha poi sottolineato come negli ultimi giorni Instagram stia togliendo voce a tutti coloro – attivisti e utenti – che condividono post e informazioni su ciò che sta accadendo in Palestina. “Stiamo dando tutta la nostra vita ad un social network che ci censura e ci oscura l’account se proviamo a comunicare tra di noi cose importanti. Un contesto in cui ci fanno creare tutti i contenuti che vogliamo e ci fa credere in un mondo libero finché non si toccano certi argomenti. È ok vivere nel matrix purché lo si riconosca e si riesca a fare dentro e fuori con consapevolezza. C’è un genocidio in atto e il mondo dorme. C’è un terrorismo mediatico in corso che se ci trova spaventati, centra l’obbiettivo”.
Infine, Ghali ha condiviso un invito a continuare a informare e informarsi sulla questione riguardante la Palestina. “Parlate di quello che sta succedendo con i vostri amici e con le vostre famiglie. Condividete informazioni perché è nostro diritto e non smettete di urlare FR33 P4L35TINA anche in codici diversi”, ha concluso alludendo neanche troppo velatamente alla censura di cui sopra.
Il sostegno di Ghali alla Palestina
Non è la prima volta che Ghali si schiera al fianco della Palestina. Solo qualche giorno fa, infatti, aveva condiviso nelle sue Instagram Stories una foto con una bandiera palestinese che sventola davanti al Duomo di Milano, accompagnata dalla scritta “Free Palestine. Nel 2021, invece, aveva preso parte ad una manifestazione organizzata dai Giovani Palestinesi in seguito ad un pesante attacco militare di Israele sulla Striscia di Gaza.
Proprio in virtù della sua sensibilità politica e sociale, quest’anno il Time ha inserito Ghali nella lista dei “100 Next 2023”. Ossia le cento figure che potrebbero diventare i leader del futuro in vari ambiti, compresa la lotta per i diritti.