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James Blake contro i servizi streaming: «La gente pensa che la musica sia gratis»

Dopo Salmo, anche l’artista britannico si è sfogato sui social: «I musicisti dovrebbero essere in grado di generare reddito attraverso la loro musica. Volete della buona musica o volete quello per cui avete pagato?»

Autore Billboard IT
  • Il5 Marzo 2024
James Blake contro i servizi streaming: «La gente pensa che la musica sia gratis»

Uno dei temi che sta agitando maggiormente il mondo della musica, più quello degli artisti in realtà, è quello relativo agli scarsi introiti derivanti dai servizi di streaming: ieri a prendere posizione è stato James Blake. Attraverso alcuni commenti con il profilo X, l’artista britannico si è espresso sul grande momento di difficoltà che stanno vivendo lui e molti suoi colleghi. A provocare il suo sfogo è stato un post che riportava delle sue vecchie dichiarazioni riguardo la sua cover di Godspeed di Franc Ocean.

«Ricordate quando la mia cover di Godspeed è diventata virale? Né io, né Frank(Ocean, autore del pezzo, ndr) abbiamo guadagnato un centesimo perché si trattava di un “original sound” contenuto nei video. La gente non sa nemmeno che ero io visto che il mio nome non compariva da nessuna parte. La prossima volta che i vostri artisti preferiti diventano virali, ricordate che non stanno guadagnando un bel niente» si legge nel post.

James Blake ha rincarato la dose con dei commenti al post che riportava le sue dichiarazioni passate. Il cantautore ha fatto particolare riferimento a TikTok e agli scarsi pagamenti dei servizi di streaming. «Se vogliamo musica di qualità, qualcuno dovrà pagare per averla. I servizi di streaming non pagano correttamente. Le etichette vogliono una fetta più grande che mai e si siedono ad aspettare che tu diventi virale. TikTok non paga il giusto e i tour stanno diventando proibitivi per la maggior parte degli artisti» ha scritto l’artista. «Una cosa che continuo a sentire è “se sei abbastanza fortunato da diventare virale, usa l’esposizione per generare reddito in qualche altro modo”. I musicisti dovrebbero essere in grado di generare reddito attraverso la loro musica».

James Blake, il problema dello streaming e dell’IA

James Blake ha anche criticato tutto il sistema che si è generato a partire dai social, lanciando un allarme. «È più economico produrre velocemente musica sintetica da pubblicare ogni settimana sulle piattaforme di streaming per capitalizzare. E infatti guardate come vi stanno preparando alla musica generata dall’intelligenza artificiale dalla quale i musicisti non guadagnano nulla».

Ai commenti di Blake su X si sono accodati anche Kanye West e Ty Dolla $ign che hanno ripreso i post nelle loro storie Instagram. Anche in Italia, due settimane fa, Salmo ha posto l’attenzione sul tema, cercando di espandere il più possibile il dibattito. Sembra d’altronde l’unico modo per spingere l’industria musicale a rivedere il proprio modello.

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