Laura Pausini e l’appello al Governo per chi lavora nello spettacolo
Laura Pausini ha lanciato un messaggio che è stato poi ricondiviso da molti colleghi tra i quali Mannoia, Giorgia, Ferro, Emma e Amoroso
Spesso dimentichiamo che dietro alla produzione di un tour, di uno show o di qualunque altra forma di intrattenimento ci sono molte figure. Che, in questo momento di crisi, hanno bisogno di un supporto, così come tanti altri lavoratori. Laura Pausini ieri, giovedì 16 aprile, ha voluto lanciare un appello al Governo italiano per chiedere che sia garantita loro la dignità che meritano.
Con un video messaggio, la cantante di Solarolo ha voluto esprimere il suo pensiero. «Ogni cosa ha il suo tempo ed oggi è ancora il tempo del dolore per chi non c’è più, delle cure ai malati e del sostegno economico, morale e organizzativo da chiedere a gran voce per tutti gli operatori sanitari che sono in prima linea. E questa senza dubbio è la priorità», ha iniziato la Pausini.
«Domani però, nel rispetto di tutti, dovremo ripartire e non possiamo permetterci di dimenticare qualcuno, di lasciare indietro centinaia di migliaia di lavoratori senza colpe ed oggi senza prospettive. Non stiamo parlando di noi o per noi», ha continuato.
Così, la cantante ha elencato le figure per le quali ha pensato di lanciare questo appello: «Stiamo parlando di tutti i musicisti, gli autori, i DJ, i ballerini, gli operai, i tecnici, i lavoratori specializzati, i professionisti di ogni settore dello spettacolo, i lavoratori senza cassa integrazione, i lavoratori occasionali, tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell’intrattenimento. Stiamo parlando di chi suona la sera nei locali delle vostre città e di chi insegna musica ai vostri figli».
E ha proseguito: «Non sono star, ma è gente che lavora e con quel lavoro ci paga ciò che serve per vivere. Gente che, come tutti, ha il diritto di lavorare. E che come tutti ha il diritto di essere protetto quando, senza alcuna colpa, il lavoro e la dignità vengono messi in pericolo. Di loro, e della loro angoscia e del loro disagio economico, si parla pochissimo».
Questo è un momento particolare della gestione dell’emergenza Coronavirus. Si stanno iniziando a capire come potrà essere la cosiddetta “Fase 2” e si dovrà iniziare a pensare ancora di più al futuro: «Il Paese si appresta a definire la Fase 2 e leggiamo ovunque di iniziative, proposte, modalità che consentiranno una graduale, difficile e doverosa ripresa delle attività produttive e commerciali. Ma non leggiamo mai di cosa accadrà ai lavoratori del mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento».
E per questo la preoccupazione di Laura Pausini, condivisa poi da moltissimi artisti come Giorgia, Elisa, Emma, Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Fiorella Mannoia e Alessandra Amoroso: «Noi artisti che condividiamo con questi lavoratori una parte fondamentale della nostra vita e conosciamo a fondo le difficoltà che stanno attraversando, ci chiediamo: Come potranno reggere ad una emergenza che diventa sempre più lunga? Come potranno vivere dignitosamente senza neanche la prospettiva di poter, un giorno, tornare a fare il proprio lavoro? Cosa succederà agli eventi di questa estate e a quelli programmati nei mesi successivi? Quando potranno tornare a lavorare?».
Il messaggio dedicato al Governo italiano si chiude con un augurio: «Per questo attendiamo e ci auguriamo che a tutti i lavoratori del settore, per tutta la fase di emergenza venga assicurato un trattamento economico previdenziale dignitoso, che sulla falsariga di quanto già fatto in altre nazioni, si definisca il futuro dei prossimi eventi rispettando e garantendo i diritti di tutti».
«Che il Governo ascolti le varie associazioni di categoria coinvolte e possa offrire all’intero settore un’ipotesi realistica dei tempi in cui poter tornare a lavorare. Con risorse concrete che consentano la ripresa delle attività in condizioni di sicurezza, per i lavoratori e per il pubblico».
E un ultimo appuntamento: « Ci auguriamo infine di rivederci presto. In un club, in teatro, nei palasport, negli stadi, nelle arene e nelle piazze. E quando ci rivedremo, il primo applauso sarà dedicato a loro, ai nostri costruttori di sogni».