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Il mercato discografico globale sta crescendo. Ma anche quello italiano

Il mercato discografico globale cresce del 9,7%. Una crescita importante anche per l’Italia: i ricavi complessivi tra fisico e digitale segnano +2,6%

Autore Billboard IT
  • Il3 Aprile 2019
Il mercato discografico globale sta crescendo. Ma anche quello italiano

Matt Botsford/Unsplash

Il mercato discografico globale è cresciuto del 9,7 %. I dati di IFPI (Federazione Internazionale dell’Industria Discografica) appena pubblicati nel report State of the Industry raccontano lo stato di salute dell’industria musicale nel mondo intero. Ma abbiamo anche a disposizione alcuni numeri sul nostro Paese.

Si tratta del quarto anno consecutivo di crescita per il mercato discografico mondiale: i ricavi totali del 2018 sono stati di 19,1 miliardi di dollari. La percentuale dei ricavi dello streaming è pari al 47% del mercato totale: un dato molto importante che dimostra l’aumento di questo tipo di consumo di musica. I ricavi del fisico, infatti, sono scesi: -10,1% rispetto all’anno precedente. Ma anche il download scende: -21,2%.

Lo streaming quindi regna sovrano: le sottoscrizioni streaming a pagamento sono cresciute del 32,9%. Nel 2018 infatti sono stati 255 milioni gli utenti con un abbonamento attivo a una piattaforma di musica in streaming.

I dati del mercato italiano

Anche il mercato discografico italiano sta crescendo, seppur in maniera minore rispetto al trend mondiale. La crescita è infatti pari al 2,6% (ammonta a circa 228 milioni di euro il fatturato del 2018). Anche in questo caso lo streaming rappresenta quasi la metà del mercato (41% del totale). Sono aumentate del 55,4% le sottoscrizioni a servizi streaming in abbonamento.

Il CEO di FIMI Enzo Mazza si dice molto soddisfatto di queste cifre: «Nonostante il calo di fisico e download sia fisiologico in una dimensione digitale sempre più consolidata, grazie ai risultati del repertorio italiano che ha dominato le classifiche degli album nel 2018, il mercato fisico italiano resta uno dei più forti a livello internazionale, posizionandosi al settimo posto». Secondo Mazza questo «è merito anche dei risultati generati dal Bonus Cultura, che solo nel 2018 ha prodotto oltre 21 milioni di fatturato, per quasi la totalità del fisico».

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