È morto durante la notte il discografico (e direttore d’orchestra a Sanremo) Roberto Rossi. Una persona dalla gentilezza, professionalità e cordialità davvero uniche, come raccontano tutti coloro che hanno lavorato con lui.

Malato da tempo, Roberto Rossi aveva alle spalle una carriera trentennale nel mondo discografico italiano ed era dal 2017 Executive Director A&R Legacy and Special Projects di Sony Music Italy.

“È scomparso un grande compositore, musicista, discografico nonché direttore artistico. Una persona speciale, ricca di umanità e di grande passione per la musica”, si legge nella nota stampa ufficiale diffusa da Sony Music Italy. “Ecco perché la sua scomparsa rappresenta una grave perdita per tutta l’industria musicale e lascia un profondo vuoto nel cuore di coloro che hanno avuto l’onore e il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui. A nome di tutta Sony Music Italy Andrea Rosi, presidente, intende esprimere il più sincero cordoglio e le più sentite condoglianze alla moglie Alessandra e ai figli Stefano e Lavinia”.

La carriera di Roberto Rossi

Il suo percorso professionale è stato legato specialmente alla major oggi guidata da Andrea Rosi. Dopo il diploma in pianoforte al Conservatorio di Milano, e dopo un periodo in RCA, nel 1994 Rossi divenne A&R Director di Sony Music Italy.

Ricoprì la posizione fino al 2000, quando si trasferì con lo stesso ruolo in BMG, dove rimase fino al 2006. Rientrato poi in Sony, vi è rimasto fino a qualche mese fa.

Memore della sua formazione classica, alla carriera in campo discografico Roberto Rossi ha sempre affiancato l’attività di musicista. Per molti anni infatti ha calcato il palco dell’Ariston come direttore d’orchestra. Un percorso cominciato nel 1989 con Brigitta e Benedicta Boccoli (con Stella, brano co-firmato da Jovanotti), fino all’ultima apparizione nel 2020 con Marco Masini (Il Confronto), passando anche per una vittoria: nel 2007, con Simone Cristicchi e la sua Ti regalerò una rosa.

PAOLOOO