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Salvaguardare i talenti musicali europei per mantenere la nostra peculiarità

È una delle principali conclusioni di un notevole panel al quale abbiamo assistito ieri a Linecheck 2023: “Music Moves Europe”

Autore Tommaso Toma
  • Il24 Novembre 2023
Salvaguardare i talenti musicali europei per mantenere la nostra peculiarità

Foto di Austin Neill / Unsplash

Durante la Milano Music Week capita di assistere a panel davvero intriganti per chi ha a cuore il patrimonio culturale del nostro continente. A parlare per primi nella mattinata di ieri (giovedì 23 novembre) a Base, il “quartier generale” di Linecheck, sono stati Susanne Hollmann (Commissione Europea), Detlef Schwarte (Reeperbahn Festival), Tamara Kamińska (One Voice for European Music) e Virgo Sillamaa (European Music Exporters Exchange), per l’atteso incontro “Music Moves Europe”.

Dai loro interventi è emerso chiaramente che, benché l’Europa sia un continente unico per ricchezza e varietà nel settore musicale, per dare maggiore spazio ai talenti di domani necessita di ulteriori sinergie comuni. Inoltre urge intendere il settore musicale anche come un vero e proprio ecosistema con tanti protagonisti.

Il messaggio di Music Moves Europe a Linecheck 2023

Pensate agli artisti di oggi che diventano sempre più delle start-up, ai detentori di diritti che si trasformano in fornitori di servizi, alle etichette che si trasformano in pionieri della tecnologia. Pensate anche al pubblico stesso, con gli utenti che delle piattaforme che si trasformano in nuovi creatori di contenuti anche artistici.

Tutte queste entità devono interagire fra loro per esaltare la ricchezza e la varietà del prodotto culturale. Naturalmente per ottenere tutto questo c’è necessità di strutture legislative sempre più a protezione degli artisti e dei lavoratori del settore. Ma ci vogliono anche idee fresche e brillanti, una creatività eccezionale e proposte di vendita uniche.

A proposito di ricerca di idee nuove, ecco che è stato molto piacevole il dialogo tra un giornalista di Billboard USA (che però ha deciso di vivere in Europa), ovvero Robert Levine, con alcuni interessanti protagonisti del mercato e del sistema musica in Europa: gli italiani Eleonora Bianchi (Universal Music), Daniele Giliberto (Musixmatch), Nur Al Habash (SIAE), la spagnola Camila Anino (Primavera Sound Pro) e il tedesco Alex Richter (manager dei Giant Rooks).

L’Europa ha ancora molto da dare alla musica

Di sicuro è emerso che il nostro ecosistema musicale europeo è sottoposto a una pressione crescente dalle esigenze del mercato che si adegua alla sempre più feroce innovazione tecnologica. Non sono da dimenticare dei valori del nostro continente, come la ricerca sempre di un’equità sociale, la difesa della varietà e diversità del nostro patrimonio culturale. E non bisogna dimenticare che l’Europa si batte da sempre su un tema fondante dal punto di vista sociale e lavorativo come l’inclusione.

Questa consapevolezza sarà sufficiente per contrastare lo sviluppo parallelo del potere sempre più forte del già consolidato mercato nordamericano o di quello asiatico? Non ci sono risposte definitive, ma di certo l’Europa ha ancora tanto da dire sul settore musica.

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