Classifiche musicali, si cambia: da gennaio sarà incluso lo streaming free
Ecco tutte le novità della nota metodologica di FIMI/GfK in vigore dal 2024, presentata ufficialmente durante la Milano Music Week
La settimana scorsa erano già trapelate delle indiscrezioni sulla stampa, adesso è ufficiale. A partire da gennaio 2024, le classifiche musicali di FIMI/GfK includeranno il comparto free dello streaming, sia audio che video (come YouTube). È stato annunciato ufficialmente oggi, giovedì 23 novembre, nel corso di un incontro con la stampa nell’ambito della Milano Music Week 2023.
Le nuove classifiche musicali FIMI/GfK
Come sottolinea Vincenzo Mastrofilippo (Sub-Lead Market Insights di GfK), gli stream del free e del premium non avranno lo stesso peso nel computo ai fini delle classifiche. Sarà seguita infatti una doppia valorizzazione con un rapporto di 7:1, ovvero uno stream del premium peserà quanto sette stream del free. Il rapporto è «calcolato sulla base del reale valore generato per l’industria nel mercato italiano», spiega Mastrofilippo. «Si tratta di un indicatore che verrà costantemente monitorato e periodicamente revisionato».
Saranno considerati solo i contenuti ufficiali pubblicati da artisti e case discografiche. Sarà osservato un cap giornaliero di ascolti (con una soglia massima che varia in base ai criteri antifrode delle singole piattaforme). Saranno esclusi gli ascolti inferiori ai 30 secondi e le pubblicità. Rimangono invariate le soglie delle certificazioni oro e platino di album e singoli (rispettivamente 25mila e 50mila unità per l’oro, il doppio per il platino).
La classifica Top 100 Album & Compilation includerà gli stream del free (audio), la Top 100 Singoli includerà gli stream del free sia audio che video, mentre l’attuale Top 20 Vinili includerà anche gli altri supporti fisici (CD e musicassette).
La prima classifica FIMI/GfK con i nuovi criteri uscirà venerdì 5 gennaio.
Le parole di Enzo Mazza, CEO di FIMI
«Perché abbiamo deciso di inserire il free? Perché i consumi sono cambiati», spiega Enzo Mazza, CEO di FIMI. «Oggi abbiamo in Italia quasi 6 milioni di persone che hanno un abbonamento premium, che per un mercato come quello italiano (che per anni ha avuto livelli altissimi di pirateria) è un numero assolutamente interessante, con ulteriori prospettive di crescita. Inoltre il report Engaging with Music di IFPI mostra che in Italia YouTube rimane la prima piattaforma per l’accesso alla musica».
E ancora: «Il mercato nei primi nove mesi del 2023 è ancora cresciuto. Oggi facciamo questo nuovo salto. Siamo l’unico paese, insieme al Regno Unito, che pubblica online la propria nota metodologica».
Quando invece sarà il momento di TikTok? «Questo sistema dell’Economic Weighting Model è semplice e scalabile», spiega Mazza. «Nel momento in cui a livello internazionale si deciderà di considerare anche altre piattaforme, il modello è già costruito. Basterà aggiungere la piattaforma, con determinate caratteristiche a cui la piattaforma ovviamente si deve adattare. La valutazione riguarda sia TikTok che YouTube Shorts e Instagram Reel: tutte realtà che peraltro hanno un impatto significativo sui ricavi delle case discografiche».