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Pitchfork verrà inglobata in GQ con un pesante taglio del personale

Anna Wintour, chief content officer di Condé Nast, che ha acquistato il celebre sito di recensioni nel 2015, ha annunciato la notizia in un’e-mail inviata ieri al personale

Autore Billboard US
  • Il18 Gennaio 2024
Pitchfork verrà inglobata in GQ con un pesante taglio del personale

Courtesy Photo

Condé Nast, nella giornata di ieri, ha annunciato il licenziamento di gran parte del personale del celebre magazine musicale Pitchfork: il sito web sarà assorbito da un’altra testata della casa editrice, la rivista maschile GQ. Anna Wintour, chief content officer, ha dichiarato in un’e-mail inviata ai dipendenti, che l’azienda sta «ristrutturando il team di Pitchfork, facendolo confluire all’interno dell’organizzazione di GQ».

«Questa decisione è stata presa dopo un’attenta valutazione delle prestazioni e di quello che riteniamo sia il miglior percorso per il marchio, in modo che la nostra copertura della musica possa continuare a prosperare con l’azienda».

Il licenziamento dello staff e il passaggio a GQ

Anna Wintour, oltre ad annunciare l’imminente fusione di Pitchfork con GQ, ha anche comunicato i licenziamenti. Molte celebri firme del magazine hanno perso il posto, tra cui anche la caporedattrice Puja Patel. La giornalista ricopriva il ruolo dal 2018 e aveva preso il posto del fondatore Ryan Schreiber. «Con questi cambiamenti organizzativi, alcuni dei nostri colleghi di Pitchfork lasceranno l’azienda oggi. Voglio ringraziare Puja per aver guidato la testata negli ultimi cinque anni» ha scritto Anna Wintour.

L’e-mail della direttrice di Vogue al personale – riportata per la prima volta da Semafor – non diceva quanti dipendenti fossero stati licenziati. Alla domanda sull’entità dei licenziamenti, un rappresentante di Condé Nast ha rimandato Billboard alla nota della Wintour. Come l’industria tecnologica e musicale, anche i media sono stati devastati dai licenziamenti negli ultimi 15 mesi. Lo scorso giugno Axios ha riportato che nei primi cinque mesi del 2023 ci sono stati più di 17.000 tagli nei media, “il totale più alto mai registrato”.

Il commento dei giornalisti di Pitchfork

Col diffondersi della notizia, molti dei giornalisti di Pitchfork licenziati, hanno usato X per esprimere la loro opoinione su quanto accaduto. «Dopo quasi 8 [anni], i licenziamenti di massa mi hanno colpito» ha twittato la redattrice di lunga data Jill Mapes. «Sono contenta che abbiamo passato tutto questo tempo a cercare di rendere il giornale un posto meno maschilista, solo perché GQ finisse al timone».

«È ufficiale: oggi sono stato licenziato da Pitchfork, insieme a quello che sembra essere metà dello staff. Mentre ero in congedo parentale» ha scritto Matthew Ismael Ruiz.

A novembre Roger Lynch, amministratore delegato di Condé Nast, aveva comunicato al personale che l’azienda prevedeva di tagliare 270 dipendenti, pari a circa il 5% del personale. «Stiamo dando priorità alla riduzione dei costi attraverso il risparmio di immobili/uffici. Ad esempio, stiamo già riunendo i nostri team nel Regno Unito in un unico spazio. Inoltre stiamo procedendo alla chiusura di ruoli aperti e alla riorganizzazione di alcuni progetti a lungo termine in tutta l’azienda».

«Tuttavia, questi sforzi da soli non saranno sufficienti a garantirci la possibilità di continuare a fare gli investimenti necessari per far crescere la nostra azienda in modo redditizio» ha aggiunto Lynch. «Abbiamo anche dovuto prendere la difficile decisione di attuare riduzioni nei nostri team dedicati».

Pitchfork è nata nel 1996 da un’idea di Ryan Schrieber ed è cresciuta fino a diventare una delle voci principali nella copertura della musica indie. Condé Nast l’ha acquisita nel 2015.

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