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Le reazioni del mondo della musica all’indomani delle elezioni

Da Boy George e Skin a Damiano dei Maneskin, come gli artisti – italiani e non – hanno preso i risultati dell’ultima tornata elettorale (Spoiler: non benissimo)

Autore Billboard IT
  • Il26 Settembre 2022
Le reazioni del mondo della musica all’indomani delle elezioni

Damiano dei Måneskin durante il concerto al Circo Massimo (foto di Roberto Panucci)

Premessa necessaria: se siete della campana “i cantanti pensino a cantare, non a fare politica”, questo non è l’articolo che fa per voi. O forse lo è proprio per questo, perché prima di essere ciò che facciamo, ciascuno di noi è – come diceva Aristotele – un “animale politico”. Tutti noi siamo infatti inseriti in un contesto sociale in cui, volente o nolente, ogni cosa è politica. Anche l’arte. Per questo motivo crediamo fermamente che la politica non sia argomento ad appannaggio esclusivo di chi la pratica, ma – al contrario – dell’intera collettività. E di questa collettività, naturalmente, fanno parte anche gli artisti, molti dei quali si sono espressi sui risultati delle ultime elezioni politiche che hanno visto una vittoria schiacciante della destra di Giorgia Meloni.

Le donne della musica italiana contro Giorgia Meloni

In tempi non sospetti, già Elodie aveva preso una posizione contraria a quella della leader di Fratelli d’Italia, definendola una «donna che parla come un uomo del 1922» e biasimando l’utilizzo del termine “devianze” per riferirsi alle problematiche giovanili. Ad accodarsi al pensiero dell’artista romana erano state anche Giorgia («Anche io sono Giorgia, ma non rompo i coglioni a nessuno»), Levante, Ariete – che aveva invitato i propri fan a non votare per Meloni – e Loredana Bertè, con un per nulla edulcorato «Lei si deve vergognare, signora Meloni. Lei non ha nulla di onorevole».

Le parole di Boy George e Skin

Le critiche a Meloni, però, arrivano anche dall’estero. A poche ore dal voto, a scagliarsi duramente contro di lei ci hanno pensato anche Boy George e Skin. L’ex leader dei Culture Club ha affidato a Twitter il proprio sfogo. «Ehi @GiorgiaMeloni, mio padre etero era violento, ma tu lo sosterresti e pur di difendere la famiglia tradizionale forse accetteresti che i bambini vengano picchiati. Perché invece due uomini o due donne gay che allevano un bambino con amore incondizionato è così sbagliato?». La voce degli Skunk Anansie si era invece detta «veramente triste nel vedere la mia amata Italia sprofondare nel fascismo. […] Questa è Giorgia Meloni che potrebbe diventare il prossimo Primo Ministro italiano. Il suo partito è discendente di Benito Mussolini che demonizza rifugiati e immigrati. Stessa vecchia merda, stessa vecchia agenda di una destra fascista e razzista».

Le reazioni degli artisti italiani dopo i risultati delle elezioni

Le reazioni del mondo della musica non hanno tardato ad arrivare nemmeno oggi, all’indomani dei risultati elettorali. Dai tanti commenti circolati sui social, una cosa è ben chiara: gli artisti italiani, queste elezioni, non le hanno prese proprio benissimo. In tantissimi, infatti, si sono espressi contro la vittoria di Giorgia Meloni. Da Willie Peyote («Fratelli d’Italia primo partito del paese. Ma di che cazzo stiamo a parlare?») a Francesca Michielin («Oggi inizia la resistenza»), passando per J-Ax («Per guarire bisogna prima ammalarsi. Ci faremo gli anticorpi»), Rose Villain e Damiano dei Maneskin («Oggi è un giorno molto triste per l’Italia»). Tra i contestatori ci sono stati anche Anna, Taxi B, Beba e Joan Thiele. Quest’ultima ha lasciato un lungo messaggio nelle sue Instagram stories. «Oggi una giornata triste. Trionfa l’ignoranza. Ieri il tassista che mi ha portata a casa ha avuto il coraggio di dirmi “io sono fascista”. Ciò che mi ha colpito è stata la serenità e la fierezza nel dirmelo, come se questa vittoria avesse sdoganato anche questo. Si deve sempre arrivare al peggio per accorgersi che i nostri diritti non vanno dati per scontati».

Il pericolo dell’avanzata della destra era stato paventato anche da Cosmo, che in un’intervista pre-elezioni auspicava una «resistenza culturale» contro i danni dei partiti in fatto di diritti civili.

La vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni non è andata proprio già nemmeno a Renato Zero, che dopo il concerto a Circo Massimo ha dichiarato ai giornalisti, toccandola pianissimo: «Questo è regime, è regime, stronzi, votate la merda che siete».

Ah, P.S.: ci siamo chiesti se ci fosse qualche artista contento dei risulti di queste elezioni. Non ci è venuto in mente nessuno.

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PAOLOOO