Till Lindemann dei Rammstein è stato scagionato dalle accuse di violenza sessuale
“Ringrazio tutti coloro che hanno atteso con imparzialità la fine delle indagini”, ha scritto l’artista
Till Lindemann, frontman degli incendiari Rammstein, è da oggi un uomo libero, dopo che l’ufficio del pubblico ministero di Berlino ha archiviato l’indagine per violenza sessuale, citando la mancanza di prove. L’indagine è stata avviata a giugno, quando diverse donne avevano dichiarato di essere drogate durante le feste prima o dopo lo spettacolo, e di essere state reclutate per attività sessuali.
Una di queste accusatrici, Shelby Lynn, dell’Irlanda del Nord, aveva dichiarato alla BBC di essere stata “adescata” per fare sesso con il cantante dopo un concerto di maggio a Vilnius, in Lituania. Lynn ha affermato che il suo drink era stato “corretto” durante lo spettacolo, ma sostiene di non essere stata aggredita sessualmente.
Lindemann ha sempre negato le accuse e gli avvocati del cantante sessantenne le hanno definite “false, senza alcuna eccezione”. “Le dichiarazioni dei testimoni riportate nella stampa non sono state confermate dalle indagini”, si legge in un comunicato stampa diramato ieri, martedì 29 agosto, dall’ufficio del pubblico ministero.
La risposta degli altri membri dei Rammstein
In seguito, Lindemann ha pubblicato un breve messaggio sui suoi canali social. In cui si leggeva: “Ringrazio tutti coloro che hanno atteso con imparzialità la fine delle indagini. Quando le accuse sono emerse all’inizio del mese, i membri della band hanno rilasciato una dichiarazione in cui affermavano di averle prese “estremamente sul serio”. Condannavano ogni forma di abuso, aggiungendo che i fan dovrebbero sentirsi al sicuro “davanti e dietro al palco” e durante gli spettacoli. Inoltre, i rocker hanno chiesto di “non essere giudicati in anticipo”.
Anche i politici sono intervenuti. Il ministro tedesco della Famiglia Lisa Paus ha chiesto una “alleanza contro il sessismo”. Poi il rispetto della sicurezza contro i comportamenti abusivi, dichiarando all’agenzia di stampa AFP che “i giovani in particolare devono essere maggiormente protetti dagli attacchi”.
I Rammstein e le polemiche per i problemi di sicurezza ai concerti
Formatisi nel 1994, i Rammstein sono sempre stati uno dei più popolari – e controversi – esportatori di musica rock fuori dai confini della Germania. I concerti esplosivi della band li hanno portati ad essere headliner di festival in tutto il mondo e, a volte, hanno procurato loro dei problemi proprio in termini di salute e sicurezza. Hanno annullato un concerto programmato nel 2001 all’ex locale londinese Astoria “a causa di restrizioni significative al loro spettacolo e agli effetti pirotecnici”: in altre parole, le autorità temevano che il locale in centro città avrebbe anche potuto prendere fuoco.
Le accuse ai Rammstein per i video di Pussy e di Deutschland
Il gruppo ha anche scatenato polemiche per i loro testi e i loro video. Tra queste per esempio una riferita a un video teaser quasi pornografico per il singolo Pussy del 2009. Oppure per il video di Deutschland del 2019, definito di cattivo gusto e inaccettabile dalle organizzazioni ebraiche per il fatto che membri della band si mostravano come detenuti di un campo di concentramento.
Il loro successo come gruppo non è in dubbio. Nel 2019, il settimo LP in studio dei Rammstein ha debuttato al numero 1 della classifica degli album in 14 Paesi, secondo Universal Music.