Il sospettato per la morte di Tupac apparirà per la prima volta in tribunale dopo l’arresto
Duane “Keffe D” Davis è stato incriminato da un gran giurì con l’accusa di omicidio la scorsa settimana
Duane “Keffe D” Davis, che secondo la polizia e i pubblici ministeri sarebbe il responsabile della morte di Tupac Shakur a Las Vegas nel 1996, dovrà comparire per la prima volta mercoledì (4 ottobre) davanti a un giudice del Nevada. L’uomo, 60 anni, è stato arrestato venerdì durante una passeggiata mattutina vicino alla sua casa nel sobborgo di Henderson. Poche ore dopo, presso il tribunale distrettuale della contea di Clark, è stato reso pubblico un atto d’accusa del gran giurì che lo accusava di omicidio.
Il gran giurì ha votato anche per l’aggiunta di aggravi di pena per l’uso di un’arma letale e per la presunta attività di una gang. Se Davis verrà condannato per la morte di Tupac, ciò potrebbe aggiungere decenni alla sua pena. Davis ha negato all’Associated Press una richiesta di intervista dal carcere, dove è detenuto senza cauzione. I registri del tribunale non riportano un avvocato che possa commentare a suo nome.
Il ruolo di Duane Davis nell’omicidio di Tupac
Duane Davis aveva ammesso pubblicamente il suo ruolo nell’omicidio in alcune interviste in vista del suo libro di memorie del 2019, Compton Street Legend. “C’è una cosa che è certa quando si vive lo stile di vita di un gangster”, ha scritto. “Sai già che le cose che metti in giro torneranno indietro. Non sai mai come o quando, ma non c’è mai il dubbio che arriveranno”.
I commenti di Duane Davis hanno ravviato l’indagine della polizia sulla morte di Tupac che ha portato all’incriminazione, secondo quanto dichiarato dalla polizia e dai procuratori. A metà luglio, la polizia di Las Vegas ha fatto irruzione nella casa di Davis. Attirando nuovamente l’attenzione su uno dei misteri più duraturi della storia dell’hip hop e non solo.
L’accusa sostiene che la morte di Tupac sia stata causata da una rivalità e da una competizione per il dominio del “gangsta rap”. La rivalità opponeva i Bloods della East Coast, associata al magnate della musica rap, Suge Knight, ai Crips della West Coast, che Davis ha detto di aver guidato a Compton, in California. La tensione si acuì a Las Vegas la notte del 7 settembre 1996. In quell’occasione scoppiò una rissa tra Tupac Shakur e il nipote di Davis, Orlando “Baby Lane” Anderson, all’hotel-casinò MGM Grand dopo un incontro di boxe del campionato dei pesi massimi vinto da Mike Tyson.
Cosa accadde la notte dell’omicidio
“Suge Knight e Tupac andarono all’incontro, così come i membri dei South Side Crips”, ha dichiarato la scorsa settimana in tribunale il procuratore Marc DiGiacomo. “E (Knight) ha portato il suo entourage, che comprendeva membri della gang Mob Piru”. Dopo la rissa al casinò, Knight si mise alla guida di una BMW con Shakur sul sedile anteriore del passeggero. L’auto era ferma a un semaforo rosso vicino alla Strip di Las Vegas quando una Cadillac bianca si è fermata sul lato del passeggero e ha esploso un colpo di pistola. Colpito più volte, Shakur morì una settimana dopo all’età di 25 anni. Knight è stato sfiorato da un frammento di proiettile.
Duane Davis ha dichiarato che si trovava sul sedile anteriore del passeggero della Cadillac. E che ha passato una pistola calibro 40 a suo nipote che si trovava sul sedile posteriore, da cui, secondo lui, sono stati esplosi i colpi che hanno ferito a morte Tupac. In Nevada, una persona può essere condannata per omicidio per aver aiutato un’altra persona a commettere il crimine.
Tra le quattro persone che si trovavano nella Cadillac quella notte, Davis è l’unico ancora in vita. Anderson è morto in una sparatoria a Compton nel maggio 1998. Prima della sua morte, Anderson ha negato il coinvolgimento nella morte di Shakur. L’altro passeggero sul sedile posteriore, DeAndre “Big Dre” o “Freaky” Smith, è morto nel 2004. L’autista, Terrence “Bubble Up” Brown, è morto nel 2015 in una sparatoria a Compton.
Il commento di Suge Knight sulla morte di Tupac
Sulla morte di Tupac si è espresso anche Suge Knight, oggi 58enne, che al momento sta scontando una condanna a 28 anni di carcere per aver investito e ucciso un uomo d’affari di Compton fuori da un chiosco di hamburger nel gennaio 2015. Intervistato da TMZ, il co-fondatore della Death Row Records ha giurato che – sebbene si tratti di un suo rivale – non testimonierà mai contro Keffe D nelle indagini sulla morte di Tupac.
La sorella di Shakur, Sekyiwa “Set” Shakur, ha rilasciato una dichiarazione che descrive l’arresto come “un momento cruciale”. Ma non ha lodato le autorità che hanno indagato sul caso. “Il silenzio degli ultimi 27 anni su questo caso ha fatto sentire la sua voce nella nostra comunità”, ha dichiarato la sorella.