Tutti gli anniversari rap che ti sei perso nel weekend
Il fine settimana appena passato è stato ricco di ricorrenze particolari per il rap, dalla morte di Pac alle imprese di Kanye West dentro e fuori dal palco
Negli ultimi due giorni sono ricorsi numerosi anniversari, importanti non soltanto per gli appassionati di rap americano, ma anche per la pop-culture in generale. Alcuni strappano un sorriso, altri una lacrima, altri ancora un attestato di stima. In ogni caso, ci siamo lasciati alle spalle un fine settimana da ricordare, in tutti i sensi.
Se vi siete persi qualcosa, abbiamo elencato di seguito i più significativi.
La morte di 2pac
Il 13 settembre 1996, esattamente 24 anni fa, ci lasciava Tupac Shakur, uno dei massimi esponenti del gangsta rap, assoluto protagonista della faida tra West ed East Coast. Fatali i 4 proiettili sparati 6 giorni prima a Las Vegas da una Cadillac bianca che affiancò la BMW nera guidata da Suge Night con a bordo Pac, dopo che l’entourage Death Row aveva assistito ad un match di Mike Tyson all’MGM Grand.
Riassumere in poche righe il mito di Makaveli è impresa ardua. Limitiamoci a sottolineare che oltre ad incarnare la Thug Life, ha impregnato le proprie liriche di una partecipazione e di un livello empatico per le piaghe sociali che la stampa non di settore fa ancora fatica a riconoscere a lui e al genere intero. Alcuni storytelling, come Brenda’s Got a Baby, palpitano ancora oggi. C’è tanto amore nella storia e nella musica di Pac. E in molti non l’hanno ancora capito.
Il compleanno di Playboi Carti
Negli States questa coincidenza è da anni fonte di meme e ironiche (?) supposizioni. Il fatto che Playboi Carti sia nato lo stesso giorno in cui è morto 2Pac (13 settembre 1996) è ogni volta ottima occasione per tornare scherzosamente sul tema della reincarnazione.
D’altro canto Carti è letteralmente il feticcio di schiere di appassionati stregati da ogni cosa che lo riguarda, che si tratti delle sue sporche, degli ad-lib o della baby voice. Non a caso è puntualmente tartassato dai leak. Per i più giovani, la voglia che ha in viso è riconoscibile tanto quanto la bandana di Tupac.
Fra gli artisti delle nuove generazioni più segnati dall’impronta di Young Thug e Lil Uzi, Carti è ciecamente idolatrato, quindi giocare a questa associazione è spontaneo per molti dei suoi adepti, che lo vivono come una religione al di là del rap. Che ci sia lo zampino di Shakur a spingere dall’alto il talento cristallino del rapper di Die Lit?
VMAs 2009: Kanye West interrompe Taylor Swift
“I made that bitch famous“. Questa line firmata da Kanye West in Famous, brano contenuto nell’album The Life Of Pablo, si riferisce ad uno degli episodi più famigerati della storia dei VMAs, avvenuto 11 anni fa.
È il 13 settembre 2009, e Taylor Swift vince a sorpresa il premio di miglior video femminile agli MTV Video Music Awards. La cantante si era aggiudicata il riconoscimento battendo la concorrenza di Beyoncé, in lizza con Single Ladies (che avrebbe poi vinto il premio di video dell’anno) la cui coreografia era stata ripresa in tutto il mondo.
Ma la vittoria di Taylor non andò giù ad un Kanye West particolarmente su di giri, che durante il discorso di ringraziamento si rese protagonista di una delle sue più celebri bravate.
Il rapper e producer, dopo essersi presentato visibilmente alticcio in compagnia di Amber Rose, salì sul palco e interruppe la premiazione. Una volta preso il microfono dalle mani della cantante, pronunciò queste parole che sarebbero diventate virali in tutto il mondo nei mesi a venire:
Yo Taylor, I’m really happy for you, I’mma let you finish, but Beyoncé had one of the best videos of all time!!
Un momento controverso che si è trascinato dietro strascichi a non finire, e che Kanye cita nel singolo del 2016 per sottolineare come, nel bene e nel male, la popolarità di Taylor Swift schizzò alle stelle dopo quell’episodio.
Effettivamente, ai tempi tra i due la star mondiale era Ye, e il primo album di Taylor dopo i VMAs aveva venduto più di un milione di copie nella prima settimana (oltre 400mila in più rispetto al suo disco precedente), complice l’hype per la vicenda e la solidarietà manifestata da più parti nei suoi confronti. Stando poi a Google Trends, Taylor Swift è diventata un topic di tendenza globale proprio a cavallo tra 2009-2010.
L’uscita di “Ready To Die”
13 settembre 1994. Il classico è servito. Quel giorno uscì infatti Ready To Die di Notorious B.I.G., uno degli album universalmente più apprezzati dei Novanta, che conta al momento 6 dischi di platino.
Per il progetto di Biggie Smalls, le candeline sulla torta sono diventate 26, ma correte ad ascoltarlo se non lo avete mai fatto. Vale decisamente la pena di riscoprire uno dei flow più influenti della storia del rap.
I classici in tracklist si sprecano, da Big Poppa a Juicy, da Everyday Struggle a Gimme The Loot – campionata anche da Travis Scott in SICKOMODE. Solo una delle ultime citazioni fatte al disco cult, fra cui l’ardita (e poco conosciuta in Italia) quote di Kodak Black nella sua cover di Lil B.I.G. Pac, che riprende la copertina di Ready To Die.
Auguri “Drip Too Hard”…
Drip Too Hard ha da poco festeggiato i due anni di vita. Il 12 settembre 2018 venne infatti pubblicato uno dei singoli-manifesto della lunga produzione firmata dal duo Lil Baby e Gunna. Un successo straordinario, per una delle hit più incisive della storia recente del rap game: entrata al n.4 della Billboard Chart, vanta al momento ben 7 dischi di platino.
…auguri 2Chainz…
Il 12 settembre del 1977 nasceva invece 2Chainz.
Il giorno prima del suo compleanno, il rapper di Pretty Girls like Trap Music ha pubblicato su YouTube il videoclip della sua ultima collaborazione con Lil Wayne, Money Maker.
A differenza dell’autoironia che non gli è mai mancata (prese parte ad un episodio della sitcom 2 broke girls nella parte di se stesso) non si può dire lo stesso della sobrietà. Questo weekend infatti si è presentato al party in suo onore a bordo di un tank.
…e auguri Nas!
Oggi, 14 settembre, compie anche gli anni un altro colosso della storia HH. Parliamo di Nas, appena 47enne, e fresco di uscita del suo ultimo album King’s Disease.
13 anni di “Graduation”
Last but not least, ricordiamo Graduation, uno dei migliori album del già citato Kanye West che proprio venerdì compiva 13 anni.
Tanti i motivi per amare questo disco, uscito l’11 settembre 2007 e protagonista di una mediatica gara di vendite con 50 Cent. Limitiamoci ai più basilari: una delle spallate storicamente più significative al gangsta rap, singoli indimenticabili come Can’t tell me nothing, artwork targato Takashi Murakami, collaborazioni (fra le altre) del calibro di T-Pain, Dj Premier, Chris Martin, Mos Def, Dwele e Lil Wayne.
Anche qui vale lo stesso consiglio dato per Ready To Die di Biggie. Se non l’avete ancora sentito correte ai ripari, e stupitevi del fatto che avrete sentito tutti almeno una volta Stronger.