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Anghami alla conquista del mercato dello streaming in Medio Oriente

Da sempre leader di mercato nella regione, la piattaforma ora guarda al futuro: podcast e audiolibri, certo, ma anche strategie nel mondo degli eventi tout court. Ne parliamo con il CEO Eddy Maroun

Autore Federico Durante
  • Il1 Marzo 2023
Anghami alla conquista del mercato dello streaming in Medio Oriente

Eddy Maroun, co-fondatore della piattaforma di streaming (fonte: ufficio stampa Anghami)

Fondata a Beirut nel 2012, la piattaforma di streaming Anghami è da sempre leader di mercato nel MENA (Middle East and North Africa), con un ampio vantaggio competitivo persino su Spotify, che è arrivata nella regione soltanto nel 2018. Qualche dato: 73 milioni di utenti, una market share del 58%, un catalogo di 57 milioni di brani, uffici in quattro paesi (Libano, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti).

Sin dall’inizio, la mission dichiarata della piattaforma è stata quella di valorizzare il repertorio della musica araba, parallelamente alla disponibilità del catalogo internazionale: una strategia “glocal” che ha certamente contribuito al suo posizionamento.

Le evoluzioni di Anghami

Come tante realtà analoghe, oggi anche Anghami attraversa una fase di trasformazione. Non più una semplice app di streaming musicale ma una piattaforma comprendente podcast, radio, audiolibri, live e video. Ma non solo. Con la recente acquisizione del promoter Spotlight e il lancio a Riyad del progetto itinerante Anghami Lab, l’azienda mette un piede nel mondo degli eventi a tutto tondo e crea nuove opportunità per gli artisti locali.

Gli ultimi due anni hanno visto importanti evoluzioni per Anghami. Prima il trasferimento della sede principale da Beirut ad Abu Dhabi e poi la quotazione al NASDAQ – è la prima volta che una tech company araba raggiunge questo risultato.

Recentemente l’azienda ha comunicato di aver chiuso il 2022 a 48,1 milioni di dollari di revenue, con una crescita del 35,6% su base annua. In crescita anche il numero di abbonati premium: +21%, a 1,52 milioni di iscritti.

Avevamo intercettato il CEO Eddy Maroun qualche mese fa per un focus sull’industria musicale libanese. Vi proponiamo qui l’intervista integrale.

Elie Habib ed Eddy Maroun, fondatori di Anghami
Elie Habib ed Eddy Maroun, rispettivamente CTO e CEO dell’azienda (fonte: ufficio stampa Anghami)

L’intervista a Eddy Maroun

Come avete consolidato la vostra posizione da leader di mercato nel Medio Oriente? E quali strategie mettete in atto per mantenerla sul lungo termine?

Anghami è nata dal desiderio di ascoltare musica ovunque, in qualsiasi momento, e dallo sforzo per consentire alle community di stare in contatto e condividere la passione per la musica.

In quasi un decennio di programmazione, creazione di musica e innovazione, abbiamo lavorato con tante label (fra cui le major) per costruire il più vasto catalogo al mondo di musica nella nostra categoria. Questo ha fatto di Anghami il leader nello streaming musicale del MENA (Middle East and North Africa, ndr), con una fetta di mercato del 58%.

Siamo anche fiduciosi per il futuro perché abbiamo partnership e competenze che nessun altro ha nella regione: aziende di telecomunicazioni, partner locali e progetti innovativi come Anghami Lab (che combina il mondi online e offline, creando un ponte fra intrattenimento digitale e tradizionale), Vibe Music Arabia (joint venture con Sony Music che punta a massimizzare il potenziale della musica araba) e, recentemente, l’acquisizione del promoter Spotlight per espandere la nostra presenza nel mondo dei live e creare nuove opportunità per connettere artisti e fan.

Continueremo a creare valore per gli utenti investendo su persone, tecnologia e creator e offrendo loro gli strumenti per creare, curare e condividere la loro voce nel mondo.

Quali sono le vostre prospettive di crescita per i prossimi anni, sia come bacino di utenti che come eventuale espansione in nuovi mercati?

All’inizio del 2022 abbiamo lanciato la nostra nuova brand identity per supportare la nostra prossima fase di crescita. Anghami si trasformerà da semplice app di streaming musicale a piattaforma pienamente integrata comprendente podcast, radio, audiolibri, live e video, con la mission di incoraggiare i giovani arabi a creare e connettersi col resto del mondo.

Il messaggio alla base di questo nuovo posizionamento è semplice: ognuno ha la propria voce, unica e impossibile da imitare. Alcune voci sono più forti di altre (cioè più consolidate, con milioni di follower e ascoltatori), mentre altre sono agli esordi. Oggi più che mai siamo pronti a fornire ai giovani talenti arabi una piattaforma per farsi sentire.

Ad oggi offriamo il principale catalogo musicale del MENA, con oltre 72 milioni di canzoni arabe e internazionali e label come Rotana (leader nella musica araba) e il catalogo in esclusiva della superstar panaraba Amr Diab. Oltre a ciò, offriamo una vasta library di podcast (con un focus su quelli locali in arabo). E recentemente abbiamo avviato una partnership con Wajeez per aggiungere migliaia di audiolibri alla nostra selezione di contenuti audio.

Anche grazie ad Anghami le opportunità del mercato mediorientale stanno ricevendo sempre più attenzione all’estero. Che potenziale vedi per questo vasto mercato?

Il nostro focus principale sarà sempre la cultura araba, anche perché riscontriamo un ampio gap fra la domanda di tali contenuti e la loro creazione. I nostri dati parlano chiaro: se la musica araba rappresenta l’1% del nostro catalogo, la sua fruizione si aggira intorno al 60%.

Oltretutto, poiché lavoriamo per diventare una piattaforma di media e intrattenimento a tutto tondo, intendiamo il contenuto non solo come musica. Per noi include anche podcast e audiolibri, che stanno acquisendo grande popolarità nella regione, soprattutto quelli in arabo.

Parte della mission dell’azienda è promuovere la musica araba: che potenziale vedi per essa al di fuori dei paesi di lingua araba? La lingua è una barriera o un’opportunità?

Quella di Anghami è una storia di successo globale costruita sulla localizzazione. Rimaniamo più convinti che mai dell’obiettivo di espandere il repertorio della musica araba e offrire ai milioni di arabi in giro per il mondo la migliore esperienza di quella musica. La musica è parte della cultura araba e gli arabi, giovani o meno, dovunque si trovino, amano la possibilità di lasciarsi “ritrasportare” a casa dalla musica.

La sede centrale dell’azienda si è recentemente trasferita da Beirut ad Abu Dhabi. In che modo la situazione socio-economica del Libano negli ultimi anni ha condizionato le vostre attività?

Il Libano sta affrontando grosse sfide economiche. Noi siamo in una fase in cui abbiamo bisogno di un più ampio e più solido ecosistema per i nostri piani futuri. Da qui la decisione di spostare i nostri headquarter ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti. Anche questo fa parte del nostro piano di espansione, supportato dall’Abu Dhabi Investment Office (ADIO).

I nostri bellissimi uffici in Libano rimangono un importante hub. Ci impegniamo più che mai a sostenere la talentuosa community di artisti libanesi con opportunità che consentiranno loro di crescere e mostrare il proprio talento al resto del mondo.

Senz’altro il debutto di Anghami al NASDAQ è stato un’importante pietra miliare per le aziende tecnologiche del Medio Oriente. In che modo ciò ha spinto le vostre attività?

Il nostro esordio come azienda quotata al NASDAQ è motivo di grande orgoglio. Non solo per Anghami ma per l’intero mondo arabo e per i nostri artisti, collaboratori e partner in giro per il mondo. Infatti siamo la prima azienda tecnologica araba a raggiungere questo risultato.

Il motivo per cui abbiamo intrapreso questa sfida è avere un focus mirato sulla crescita. Il mondo arabo è un mercato di 450 milioni di persone di cui solo il 5% viene intercettato. Noi rimaniamo fedeli alla nostra mission di espandere il repertorio musicale di lingua araba, connettere artisti e fan e fornire loro un’esperienza basata su contenuti originali iper-locali e un ampio catalogo musicale.

Raccontaci il progetto Anghami Lab. La presenza in città come Londra, New York e Los Angeles implica la possibilità di futuri sviluppi nel Regno Unito e negli Stati Uniti?

Ad agosto 2021 abbiamo annunciato il lancio di Anghami Lab in Arabia Saudita. Il progetto comprende un’area lounge, un palco e uno studio di registrazione dove gli artisti locali possono riunirsi per creare musica insieme, ispirati dagli artisti arabi e internazionali che si esibiscono nella venue e vengono rilanciati su Anghami. La nostra visione è di portare il progetto in giro per il mondo. La prima edizione di Anghami Lab avrà luogo nel Riyadh Boulevard, considerato il cuore dell’intrattenimento della capitale saudita.

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