Coldplay in causa con l’ex manager: tutto quello che sappiamo
La band ha richiesto 16 milioni di euro di danni in seguito a una denuncia sporta da Dave Holmes ad agosto
L’escalation della battaglia legale tra i Coldplay e il loro ex manager Dave Holmes si è intensificata significativamente questo mese quando la band a sua volta ha fatto causa presso i tribunali del Regno Unito chiedendo 14 milioni di sterline (16,2 milioni di euro) di danni.
L’istanza in tribunale arriva due mesi dopo che l’ex manager aveva annunciato aveva annunciato che avrebbe fatto causa ai quattro membri dei Coldplay – Guy Berryman, Jonny Buckland, Will Champion e Chris Martin – per più di 10 milioni di sterline (11,5 milioni di euro) di danni e commissioni non pagate, relative al decimo e undicesimo album in studio di prossima pubblicazione.
Dopo aver esaminato i documenti legali depositati nei tribunali del Regno Unito per conto di entrambe le parti, ecco di seguito tutto ciò che sappiamo finora sull’aspra causa tra i Coldplay e l’ax manager Dave Holmes.
Perché Dave Holmes e i Coldplay si sono lasciati dopo più di 20 anni di successi insieme
Sebbene la causa precisa dello scontro tra Dave Holmes e i Coldplay non sia dettagliata in nessuna delle due cause, i documenti legali depositati dagli avvocati del gruppo il 5 ottobre affermano che la band ha preso la decisione di licenziare il manager la scorsa estate dopo “un periodo di crescente preoccupazione” sulla sua condotta. La posizione di Holmes come manager del gruppo è terminata ufficialmente il 31 dicembre 2022.
In particolare, i quattro membri della band sostengono che Dave Holmes abbia violato i suoi obblighi contrattuali “non riuscendo” a gestire adeguatamente i costi per il Music of the Spheres World Tour 2022/23 del gruppo, portandoli a subire “significative perdite finanziarie”.
Costi del tour “ingiustificati”
I casi di cattiva gestione finanziaria citati nella nuova causa includono la spesa di 10,5 milioni di euro per la costruzione di sedici piloni scenici su misura e la commissione della produzione di un “Jet Screen” audiovisivo su misura per un costo totale di 9,7 milioni di dollari che è stato utilizzato solo per dieci spettacoli nel 2022. Un altro fornitore, elencato nei documenti legali come TAIT, è stato pagato 8,8 milioni di dollari per costruire la scenografia per il tour.
Gli avvocati dei Coldplay affermano che tali costi erano “sproporzionati e ingiustificati” e, a causa del “fallimento di Holmes nel supervisionare e controllare adeguatamente” il budget del tour, la band ha sostenuto almeno 17,5 milioni di sterline (20,2 milioni di euro) in costi “che altrimenti avrebbe evitato”.
Questa versione dei fatti è contestata da fonti vicine a Dave Holmes, che negano che l’ex manager sia stato responsabile del superamento delle spese del tour. Invece persone che hanno familiarità con la situazione dicono a Billboard che molte decisioni relative alla produzione di Music of the Spheres sono avvenute sotto la guida del direttore creativo di vecchia data della band, Phil Harvey, che ha fatto da co-manager per la band dalla scorsa estate (dopo la dipartita di Holmes) insieme a Mandi Frost e Arlene Moon.
Prestiti di Live Nation
La causa intentata dai Coldplay sostiene che Dave Holmes abbia violato i suoi obblighi fiduciari utilizzando la sua associazione con la band per prendere in prestito un totale di 30 milioni di dollari a basso interesse da Live Nation al fine di finanziare una società immobiliare personale in Canada. Homes non avrebbe chiaramente informato il gruppo dei prestiti, che avrebbe quindi garantito senza il loro consenso informato.
Gli avvocati dei Coldplay sostengono che questi prestiti – fissati a un tasso di interesse annuo fisso del 2,72% – hanno posto Holmes in un potenziale conflitto di interessi quando si è trattato di garantire il miglior accordo possibile per i suoi clienti presso Live Nation.
Nel momento in cui Holmes stava negoziando un accordo con Live Nation nel 2021 e nel 2022 per promuovere esclusivamente il tour Music of the Spheres dei Coldplay al di fuori del Regno Unito, il manager doveva all’azienda circa 27 milioni di dollari, sostiene la dichiarazione del tribunale.
In risposta, la band chiede ai tribunali di concedere l’accesso ai conti finanziari di Dave Holmes dettagliando eventuali profitti derivanti dai prestiti a basso interesse e il pagamento di eventuali somme ad essi dovute.
Il cosiddetto “Accordo sugli album 10/11”
La causa di Holmes contro i Coldplay è incentrata su una proposta di estensione contrattuale (il cosiddetto “Accordo sugli album 10/11”) che, secondo lui, i Coldplay hanno stipulato nel 2021 con la sua società di management con sede in California, la DHMC, in relazione al decimo e undicesimo album in studio, di prossima pubblicazione.
Gli avvocati di Holmes affermano che gli spetta una commissione eccezionale dagli anticipi della casa discografica che il manager ha negoziato per conto della band con la Parlophone Records, label di proprietà del Warner Music Group. Questi anticipi ammontano a 35 milioni di sterline (40,5 milioni di euro) per il decimo album dei Coldplay e 15 milioni di sterline (17,3 milioni di euro) rispettivamente per i successivi due album in studio del gruppo.
In cambio, Dave Holmes ha ricevuto due pagamenti nel 2021 di 1,5 milioni di sterline (1,7 milioni di euro), ciascuno equivalente a una commissione del 10%, affermano i documenti giudiziari. Tuttavia i suoi avvocati affermano che gli è ancora dovuto il pagamento in sospeso del resto degli anticipi della casa discografica versati ai Coldplay.
Sample, sessioni di registrazione e ingaggio di Max Martin come produttore
La causa di Holmes sostiene inoltre che gli è dovuto il pagamento per i “servizi estesi” che la sua azienda ha svolto per il decimo e l’undicesimo album (e relativi tour) prima della sua cessazione della carica di manager.
Questi servizi includono l’organizzazione di sessioni di scrittura e registrazione in Giamaica e Londra, l’acquisizione di un sample strumentale dal musicista Hal Walker, l’organizzazione di una sessione di registrazione su un set cinematografico a Boston e il collegamento con il manager del produttore Max Martin per organizzare sessioni di registrazione e produzione.
Dave Holmes afferma che il suo team ha anche lavorato alla pianificazione di campagne promozionali, nonché alla pianificazione, al marketing, al budget, alla sponsorizzazione e al prezzo dei biglietti per le tappe di Stati Uniti, Asia e Australia del Music of the Spheres World Tour.
Gli avvocati dei quattro membri fondatori dei Coldplay contestano le affermazioni del loro ex manager e affermano che le negoziazioni tra le due parti si sono interrotte prima che “qualsiasi accordo potesse essere firmato”.
Nella sua difesa e nella nuova causa, la band chiede il rimborso di 3 milioni di sterline (3,5 milioni di euro) pagati a DHMC nel 2021 come anticipo per il decimo album dei Coldplay.
Quello che Holmes e i Coldplay dicono fuori dal tribunale
Da parte dei Coldplay, molto poco. Quando Holmes ha fatto causa ad agosto, un rappresentante della band ha confermato a Billboard che il contratto di gestione di Holmes con il quartetto era scaduto alla fine del 2022. “A quel punto hanno deciso di non iniziarne uno nuovo. La questione è ora nelle mani degli avvocati dei Coldplay e contestiamo le accuse vigorosamente”.
I rappresentanti dei Coldplay hanno rifiutato di commentare quando Billboard li ha contattati questa settimana in merito alla nuova causa.
Rispondendo all’azione legale dei Coldplay, datata 5 ottobre, un portavoce del loro ex manager ha detto: “Accusare Dave Holmes di inesistenti errori etici e di altre cattive condotte inventate non devierà dal vero problema in questione: i Coldplay avevano un contratto con Dave, si rifiutano di onorarlo e devono pagare a Dave ciò che gli devono”.
La questione ora passerà attraverso i tribunali del Regno Unito a meno che non si raggiunga un accordo.