Hipgnosis nel caos: esodo di dirigenti e dipendenti
Fra gli altri, hanno già lasciato l’azienda il Chief Music Officer e il Global Head of Sync, dal momento che la società sta considerando la vendita di parte degli asset
Un esodo di dirigenti e dipendenti dello staff ha messo nel caos Hipgnosis Song Management negli ultimi mesi. La società (divenuta celebre per le sue importanti acquisizioni di cataloghi musicali) infatti sta considerando di mettere in vendita parte dei propri asset prima di un voto di fiducia dei soci che si terrà in autunno.
Da marzo in poi, dirigenti come il Chief Music Officer Ted Cockle, i Global Heads of Sync Operations and Song Management e un vicepresidente Digital e Innovation hanno annunciato l’intenzione di lasciare l’azienda, a quanto si apprende da post condivisi dai dipendenti su LinkedIn e da una dichiarazione rilasciata da Hipgnosis.
Il calo di valore delle azioni di Hipgnosis
Il ricambio nello staff dell’azienda arriva nel momento in cui Hipgnosis Songs Fund Ltd. (nata cinque anni fa) starebbe cercando di vendere un pacchetto di asset prima del suo primo voto di fiducia in cui gli investitori saranno chiamati a decidere se la società (che è quotata in borsa) debba continuare a operare sotto la dirigenza del fondatore Merck Mercuriadis o mettere in liquidazione tutti i propri asset.
Il titolo SONG (la denominazione del fondo alla borsa di Londra) al momento è sceso del 14% su base annuale e del 28% dall’esordio in borsa a luglio 2018. Mercoledì 12 luglio le azioni valevano 0,75 sterline (0,97 dollari).
A quel prezzo, SONG vale meno della metà di quei 2,2 miliardi di dollari di attivo netto di bilancio. Ciò avrebbe spinto Mercuriadis a considerare la vendita di alcuni degli asset non strategici della società.
Per mesi gli analisti di Jefferies e altre banche di investimento hanno chiesto a Hipgnosis di vendere parte dei cataloghi non essenziali per raccogliere liquidità e alzare il valore delle azioni. Mercoledì 12 luglio il Financial Times ha riferito che alcuni investitori di Hipgnosis Songs Fund a loro volta gradirebbero questo scenario al fine di rientrare sui propri investimenti.
Oltre a fornire ai manager del fondo la possibilità di arbitraggio per alzare il valore delle azioni, ciò potrebbe dare alla società liquidità sufficiente per accontentare gli azionisti con uno speciale dividendo, una sorta di zuccherino concesso in vista del voto di fiducia che si terrà a settembre.
Le possibili mosse di Merck Mercuriadis
Se gli investitori voteranno per non dare seguito all’esistenza del fondo e liquidare gli asset, Mercuriadis e Hipgnosis Song Management (controllata dal socio di maggioranza Blackstone, a sua volta società di investimenti) avrebbero probabilmente il diritto di fare una loro offerta per gli asset, così come se questi fossero messi all’asta.
Alcune fonti ipotizzano che Mercuriadis e Blackstone intendano ricomprare gli asset musicali più iconici del portfolio di Hipgnosis, oltre a quelli non strategici (quel pacchetto di cui sopra, che dovrebbe includere brani di The-Dream e dei The Outfield) per il proprio fondo privato, Hipgnosis Songs Capital (anche questo legato a Blackstone).
Hipgnosis Songs Fund pubblicherà a breve i risultati dell’anno fiscale terminato il 31 marzo. A dicembre la società riportava una crescita del 7,5% di revenue, pur nel mezzo di un “contesto sfidante” che “fondamentalmente svaluta la società”, come disse Mercuriadis durante un’assemblea dei soci commentando i risultati.
L’uscita di dirigenti chiave di Hipgnosis
Mercoledì Hipgnosis ha annunciato che Cockle, il Chief Music Officer, lascerà l’azienda. Nel 2020 Cockle divenne presidente di Hipgnosis Songs. Ha un passato da dirigente di Universal Music Group. Ha contribuito a lanciare le carriere di Lews Capaldi, Emeli Sandé e altri ancora.
“Vista la nostra decisione di concentrare il nostro marketing sugli Stati Uniti, Ted Cockle, il nostro Chief Music Officer, non continuerà il suo rapporto con l’azienda”, ha dichiarato Mercuriadis in un comunicato stampa. “Lavorerà alla transizione in America nelle prossime settimane. Voglio ringraziare Ted per tutto ciò che ha fatto per Hipgnosis e spero che ci sia in futuro l’opportunità di lavorare di nuovo insieme”.
La scorsa settimana, Tom Stingemore (Global President of Sync & Creative di Hipgnosis Son Management) ha scritto su LinkedIn che avrebbe lasciato l’azienda. Era entrato nel 2021 per mettere in piedi le operazioni creative e di sincronizzazione.
Il team delle sincronizzazioni di Hipgnosis ha svolto un ruolo chiave nel far generare dai brani acquisiti un guadagno maggiore delle già alte somme pagate da Hipgnosis per il loro acquisto. A dicembre, Hipgnosis Songs Fund ha riportato che nel primo semestre dell’anno fiscale le revenue derivanti da sincronizzazioni erano cresciute del 32% a 9,78 milioni di dollari dai 7,41 dell’anno precedente.
“Ora che la divisione è pienamente operativa, la mia missione è completa”, ha scritto Stingemore, aggiungendo che “tornando indietro lo rifarebbe” e che è al lavoro per “pianificare la prossima avventura”.
Gli altri membri dello staff
Le dipartite di Cockle e Stingemore seguono quelle di altri membri senior dello staff. A fine maggio, Nick Jarjour ha annunciato su LinkedIn che aveva lasciato la sua posizione di Global Head of Song Management presso Hipgnosis Songs Fund (una fonte che ha chiesto di rimanere anonima ha detto che l’uscita è avvenuta sei mesi fa).
A marzo, Tony Barnes ha annunciato che avrebbe lasciato il suo ruolo di Executive VP of Digital & Innovation presso Hipgnosis Songs Fund nei mesi successivi per dedicarsi a Karta, società da lui fondata nell’ambito del gaming nel metaverso. Al momento Barnes è ancora dipendente di Hipgnosis.
Stingemore, Jarjour e Barnes non hanno risposto alle richieste di commento da parte di Billboard.
Le nuove assunzioni di Hipgnosis, nonostante tutto
Comunque Hipgnosis continua ad assumere. Mercoledì sono state aperte due posizioni in Hipgnosis Song Management (che è una società a parte rispetto a quella quotata in borsa).
Danny Bennet, figlio dell’iconico cantante Tony Bennett, è entrato come Executive Vicepresident col compito di coordinare il marketing globale e la crescita dell’audience. Bennett è passato in Hipgnosis da Verve Label Group (parte di Universal Music Group), di cui era CEO.
Sara Lord è stata assunta come Executive VP Content Creation. Viene da Concord Music. Patrick Joest, che entrò in Hipgnosis nel 2021, è stato promosso a Head of Synchronisation.
In un comunicato stampa Mercuriadis ha dichiarato che Hipgnosis ha sempre investito in nuove assunzioni e promozioni negli ultimi 18 mesi.
“Queste nomine dimostrano il nostro impegno nell’investire su team e competenze al fine di far crescere il valore dei nostri cataloghi. E soprattutto portano i nostri brani a nuove audience in giro per il mondo”.
Il voto di fiducia
All’assemblea annuale di Hipgnosis Songs Fund che si terrà a settembre, la società di Mercuriadis affronterà la sua sfida più difficile.
Nel Regno Unito, le società quotate in borsa devono tenere regolarmente voti di fiducia. Gli azionisti possono decidere se un fondo di investimento debba continuare o meno nella sua forma attuale. A questa votazione gli azionisti possono scegliere se mantenere il corso, cambiare dirigenza o liquidare del tutto il fondo.
Gli analisti della banca di investimenti Jefferies lo scorso mese hanno diffuso una valutazione di “buy” per SONG, dunque promuovendola dalla precedente “hold” (“stare fermi”, ndt) poiché hanno detto che Hipgnosis potrebbe vendere parte degli asset non strategici del suo catalogo. Ciò fornirebbe un modo per alleviare il suo calo di valore in vista del voto.
Il voto di fiducia arriva in un momento poco opportuno. Solo due mesi dopo che Hipgnosis Song Management e Mercuriadis sono stati biasimati pubblicamente da Rod Stewart, che ha detto di aver fatto decadere un’offerta di vendita di parte del suo catalogo alla società.
Con una mossa inusuale, Stewart ha diffuso un comunicato in cui ha detto: “Ormai, dopo tanto tempo e tanti sforzi, mi è ampiamente chiaro che questa non è la società giusta per gestire il mio catalogo di brani o la mia carriera”.