Live Nation: improbabile azione legale del Dipartimento di Giustizia quest’anno
Al momento il promoter risulta in regola con le richieste di un’ampia indagine antitrust
Secondo i dirigenti di Live Nation è improbabile che il Dipartimento di Giustizia americano intenti un’azione legale contro l’azienda prima della fine di quest’anno, contrariamente a quanto riportato dalla testata Politico venerdì 28 luglio, la quale sosteneva che sarebbe in arrivo una causa legale in autunno. Secondo l’articolo di Politico, tale azione legale del Dipartimento di Giustizia “cercherà di dimostrare che il gigante dell’intrattenimento stia abusando della propria posizione nel mercato della musica dal vivo”.
L’indagine su Live Nation e Ticketmaster
Al momento Live Nation e Ticketmaster sono sotto indagine, in parte sulla base di polemiche sollevate da alcuni competitor. I dirigenti dell’azienda hanno detto a Billboard che gli avvocati di Live Nation stanno rispondendo alle richieste d’indagine del Dipartimento di Giustizia, che sta esaminando gli aspetti di antitrust riferiti alla fusione del 2010 di Live Nation con Ticketmaster.
Un’azione legale intentata prima della fine dell’anno appare poco verosimile, dicono i dirigenti, poiché il Dipartimento di Giustizia non ha condotto nessun interrogatorio presso l’azienda, non ha raccolto deposizioni e non ha avuto incontri sostanziali con gli avvocati di Live Nation per discutere le prove.
“Siamo costantemente in contatto con il Dipartimento di Giustizia, non ci hanno parlato di nessun risvolto di illegalità né hanno sollevato alcuna preoccupazione”, ha detto Dan Wall, vicepresidente esecutivo di Live Nation per le questioni aziendali e legali. “Certamente sarebbe una cosa molto irregolare se il Dipartimento di Giustizia intentasse quella causa senza preavviso. Ad ogni modo, noi siamo preparati per difenderci”.
I problemi delle due aziende
Live Nation e Ticketmaster sono stati attenzionati dai legislatori da quando le due aziende si sono fuse nel 2010, con una sentenza consensuale negoziata da rappresentanti del Dipartimento di Giustizia. Nel 2019, Makan Delrahim (assistente procuratore generale per l’antitrust) imputò all’azienda sei violazioni della sentenza consensuale in un periodo di dieci anni. L’azienda acconsentì al pagamento di una multa e all’estensione della sentenza consensuale fino al 2024.
Negli ultimi mesi Ticketmaster è stata attaccata da più parti per il crash nelle prevendite dell’Eras Tour di Taylor Swift. La senatrice Amy Klobuchar ha biasimato il passato “monopolistico” di Ticketmaster, sostenendo che la quota di mercato detenuta dall’azienda ha causato una mancanza di innovazione. Ticketmaster invece ha imputato il crash a un attacco informatico partito da miliardi di bot.