Regno Unito: boom di turismo nel 2022 grazie a Harry Styles e Dua Lipa
Secondo un nuovo report dell’associazione UK Music, lo scorso anno i grandi tour e festival hanno generato un indotto per 7,6 miliardi di euro
L’industria della musica live nel Regno Unito ha avuto un vero e proprio boom post-pandemico nel 2022, generando un enorme indotto sull’economia del paese, come riferisce uno studio pubblicato martedì 18 luglio.
Secondo il nuovo report dell’associazione di settore UK Music, oltre 37 milioni di persone hanno partecipato a concerti e festival nel Regno Unito lo scorso anno, generando un indotto complessivo di 6,6 miliardi di sterline (7,6 miliardi di euro).
Il 2022 è stato il primo anno a pieno regime per l’industria dei live nel Regno Unito, dopo un periodo di programmazione intermittente a causa delle restrizioni per il Covid che causò la cancellazione di migliaia di concerti.
L’impatto di festival e live sul turismo nel Regno Unito
Il report, intitolato Here, There and Everywhere, evidenzia anche che il ritorno di eventi di musica live come Glastonbury (ripartito nel 2022 dopo due anni di stop) e i tour sold out di big come Harry Styles, Dua Lipa, Ed Sheeran e Stormzy hanno contribuito a portare oltre 14 milioni di turisti nazionali e internazionali ai concerti in UK.
Fra i 14,4 milioni di “turisti musicali” (definiti da UK Music come chi si è spostato di oltre tre volte la distanza media casa-lavoro della propria regione) ci sono stati 1,1 milioni di visitatori dall’estero.
Complessivamente, il report riferisce che oltre 30 milioni di persone sono andate a concerti nel Regno Unito nel 2022 (dai live nei piccoli club a quelli negli stadi), di cui 6,5 hanno partecipato a festival.
L’indotto di 6,6 milioni di sterline
Here, There and Everywhere è il primo report di UK Music che misura l’impatto della musica sul turismo dai tempi dello studio Music by Numbers del 2020: non sono infatti disponibili dati accurati per gli scorsi anni. Secondo il report di allora, 33,7 milioni di persone avevano partecipato a evento di musica dal vivo nel Regno Unito nel 2019 (fra questi, 850mila visitatori stranieri), con un indotto sull’economia locale di 4,7 miliardi di sterline (5,4 miliardi di euro).
Nel 2022, l’industria dei live ha sostenuto 56mila posti di lavoro, secondo UK Music. L’indotto di 6,6 miliardi di sterline include i biglietti stessi dei live, cibo e bevande, merchandise, parcheggi, campeggi, hotel, viaggi e altre spese esterne alle venue.
Londra è stata la destinazione più popolare per i concerti, attirando 4,9 milioni di turisti musicali per un indotto di 2 miliardi di sterline (2,3 miliardi di euro). La zona di Manchester e Liverpool è la seconda: 1,9 milioni di turisti musicali per un indotto di 696 milioni di sterline (801 milioni di euro).
Le parole del CEO di UK Music
Il CEO di UK Music, Jamie Njoku-Goodwin, ha dichiarato che le cifre del 2022 “sono una testimonianza di quanto sia importante un sano ecosistema musicale per le nostre città”.
Tuttavia ricorda che il settore tuttora affronta grosse sfide nella ripresa post-pandemica. “Con la chiusura di una venue alla settimana, un festival su sei che non riparte dopo la pandemia e molti studi di registrazione con problemi economici, è di vitale importanza che noi proteggiamo l’infrastruttura musicale”, ha aggiunto, citando rapporti dell’Association of Independent Festivals (AIF) e del Music Venue Trust (MVT).