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Spotify: come funziona il nuovo modello di ripartizione delle royalty?

Ecco tutto quello che sappiamo riguardo al nuovo piano, fra soglie minime di stream, contrasto alle frodi e durata minima di riproduzione delle tracce

Autore Billboard US
  • Il21 Novembre 2023
Spotify: come funziona il nuovo modello di ripartizione delle royalty?

Foto di Filip Radwanski / SOPA Images / LightRocket / Getty Images

Nel nuovo anno, Spotify prevede di lanciare un nuovo modello di royalty che porterà più soldi agli artisti, alle case discografiche e ai distributori, reprimendo al contempo le frodi in streaming.

Lo schema è articolato su tre fronti. Crea una nuova soglia minima di stream che le tracce devono raggiungere per poter beneficiare delle royalty, penalizza le attività fraudolente e fissa una durata minima di riproduzione per le tracce sonore non musicali per poter generare revenue. I dettagli su ciascuno di questi elementi sono trapelati sulla stampa senza un annuncio formale, ma Billboard può ora riportare i dettagli su ciascuno.

Il nuovo modello di royalty di Spotify

Ecco una panoramica sul nuovo modello di royalties di Spotify:

  • Le tracce che ricevono meno di mille stream in un periodo di 12 mesi non avranno diritto alle royalty. Tali royalty, invece, verranno ridistribuite nel pool più ampio
  • Alle etichette e ai distributori verranno addebitati 10 euro per qualsiasi traccia che risulti avere il 90% o più degli stream ritenuti fraudolenti
  • Le tracce sonore non musicali ora devono durare almeno due minuti per poter generare royalty. Inoltre, secondo una fonte, si parla di implementare una riduzione della tariffa su queste tracce che valorizzerebbe i loro flussi meno di quelli della musica

Come riportato in precedenza, il nuovo modello di royalty di Spotify interesserà più di due terzi del catalogo. Ciò è dovuto alla quantità di musica caricata sulla piattaforma, dove la stragrande maggioranza dei brani non viene ascoltata con alcuna frequenza. Decine di milioni di brani scenderanno al di sotto della soglia dei mille stream. Una fonte dice a Billboard che la policy sposterà solo circa lo 0,5% del pool di royalty della piattaforma su brani più popolari. Ciò equivaleva a circa 46 milioni di dollari di royalties nel 2022, su 9,27 miliardi di dollari pagati in totale.

Le reazioni dell’industria

I cambiamenti sono stati accolti con plauso dall’industria musicale. Tuttavia alcuni nel settore della distribuzione indipendente temono che le misure antifrode possano colpire in modo sproporzionato i distributori DIY, anche se le major a volte si dedicano a questa attività. Queste aziende che hanno creato attività di distribuzione ad alto volume e con piccoli margini, addebitando una piccola tariffa per caricamento, caricano enormi lotti di nuova musica ogni giorno, il che significa che è difficile sapere chi sta effettuando il caricamento.

Il fondatore di DistroKid, Philip Kaplan, ha espresso la sua obiezione al sistema di sanzioni in una recente call con la Music Fraud Alliance, secondo due fonti anch’esse in collegamento.

Uno di questi dirigenti ha descritto il succo dei commenti di Kaplan. “Non possiamo determinare se un nuovo cliente prenderà un servizio che di bot finché non l’ha già fatto. Sarebbe come prevedere se il tuo vicino di casa commetterà un crimine”.

Spotify prevede di lanciare il suo nuovo modello di royalty all’inizio del 2024. Non è stata ancora annunciata una data precisa. Per il momento le modifiche non riguarderanno gli autori.

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