Il Festival di Sanremo è la manifestazione canora di musica leggera più importante del nostro Paese. Si dice che Sanremo è Sanremo. E un motivo ci sarà. Le prime edizioni si svolgevano nel salone delle feste del Casinò di Sanremo. Dal 1977 si svolge al Teatro Ariston di Sanremo. L’unica eccezione è stata nel 1990 quando la kermesse è stata ospitata a Bussana.
Quello di Sanremo è considerato uno dei festival più importanti e longevi al mondo. Fin dalle prime edizioni rappresenta uno dei momenti dell’anno in cui tutto il Paese, a livello mediatico, si ferma e si concentra sulla musica. Nelle 74 edizioni sono passati numerosissimi artisti sul palcoscenico dell’Ariston. Sia per quanto riguarda la gara che gli ospiti coinvolti. Tra i vincitori (delle categorie “Big” e “Nuove Proposte”) ci sono nomi come Nilla Pizzi, Domenico Modugno, Claudio Villa, Iva Zanicchi, Adriano Celentano, Peppino di Capri. Ma anche Al Bano e Romina Power, Eros Ramazzotti, Giorgia, Laura Pausini, Anna Oxa, Elisa, Matia Bazar, Roberto Vecchioni, Emma, Arisa.
Gli anni ’60 e ’70
Una prima epoca di grande successo, il Festival di Sanremo, la visse tra il 1963 al 1967, durante la cosiddetta “era Bongiorno”. Con Mike Bongiorno salirono sul palco dell’Ariston interpreti storici come Mina, Adriano Celentano e Gigliola Cinquetti. In quel periodo, nello specifico nel 1964, la partecipazione venne estesa anche ai cantanti stranieri. Presero parte alla competizione, tra gli altri, Paul Anka e Ben E. King. Questa innovazione venne eliminata nel 1966.
Il 1968 fu la prima edizione del Festival presentata da Pippo Baudo che, ancora oggi, detiene il record per il numero di Sanremo condotti, ben 13, di cui 5 consecutivi (dal 1992 al 1996). Nel 1971, complice anche l’abbandono da parte della Rai, inziò un periodo di declino.
Dagli anni ’80 ai ’00
A partire dal 1984 il Festival di Sanremo torna a essere un appuntamento di rilievo. La Rai torna e comincia la prima era “Baudo” che durerà fino al 1987. In questo periodo il Festival diventa un trampolino di lancio per artisti giovani che sarebbero poi diventati delle superstar del panorama nazionale. Su tutti Vasco Rossi, Zucchero, Fiorella Mannoia e Jovanotti.
Gli anni ’90 determinano la definitiva trasformazione della kermesse in un vero e proprio fenomeno mediatico nazional popolare. La giuria popolare, l’orchestra e la figura del presentatore, non più un mero cerimoniere, ma un vero e proprio direttore artistico e anchor man, diventano dei segni distintivi.
A partire dal 1999 Sanremo inziò ad aprirsi ai circuiti di musica indipendente e il successo proseguì per quasi un decennio. Tra le edizioni di maggiore successo vale la pena ricordare le due condotte da Paolo Bonolis.
Da fenomeno in declino a nuovo evento di culto con Amadeus
Con l’avvento di Amadeus come direttore artistico nel 2020, il Festival si apre alle nuove generazioni. I cantanti in gara aumentano e coprono tutte le fasce di pubblico: dalle vecchie glorie fino ai giovani artisti emergenti. Basti pensare al secondo posto di Lazza nel 2023 o alla vittoria di Mahmood e Blanco con Brividi nel 2022. Grazie all’aumento della reputazione del Festival, si è anche assistito al ritorno in gara di artisti italiani di rilievo internazionale che non partecipavano da diversi anni alla manifestazione, su tutti Marco Mengoni vincitore dell’edizione del 2023.
Quando inizia Sanremo, oramai, si ferma letteralmente tutta l’Italia. Negli ultimi anni sono nati anche dei fenomeni collaterali, come il Fantasanremo.
Chi ha vinto Sanremo, come di consueto, ha anche il diritto di partecipare anche agli Eurovision Song Contest. Proprio sotto la direzione di Amadeus, i Måneskin, dopo aver vinto con il brano Zitti e buoni l’edizione del Covid senza pubblico, hanno portato l’Italia al trionfo europeo.