Il testo e il significato di “100 MESSAGGI” di Lazza
Il brano, presentato in anteprima durante il Festival di Sanremo 2024, è una canzone a cui il rapper è molto affezionato
L’abbiamo aspettata per qualche settimana e finalmente è uscita. Lazza aveva presentato per la prima volta dal vivo 100 MESSAGGI – di cui riportiamo di seguito testo e significato – alla 74esima edizione del Festival di Sanremo con un’esibizione toccante, accompagnato al pianoforte dal suo maestro Aleksander Zielinski. La canzone, a detta di Amadeus nel giorno della finale della kermesse, fosse stata presentata prima, sarebbe stata sicuramente della gara. Tuttavia, il rapper ha rivelato che non avrebbe comunque partecipato: «Sono talmente tanto affezionato a questo brano che non volevo vederlo in competizione».
Il significato della canzone di Lazza
100 MESSAGGI di Lazza è una canzone d’amore che parla della difficoltà di scendere a patti con la fine di una relazione: il testo e il titolo assumono un significato universale in tal senso. Spesso è importante riuscire a staccarsi dall’altro per far guarire le ferite. Le strofe del brano, con uno storytelling ricco di immagini, raccontano la crisi della storia d’amore, fino al ritornello lapidario. «Scordati che mi conosci, ora è tardi anche se piangi / È inutile che mi angosci, mi mandi cento messaggi / A cui non risponderò, non ne sono più capace».
Il testo di “100 MESSAGGI” di Lazza
Ti prego, non cominciare
Sai che per me è già difficile credere a quanto mi facevi male
Ma, se me l’avessi chiesto, avrei scalato l’Everest a mani nude
Anche se odio il freddo e soffro pure di vertigini, io me ne frego
Quando menti, io ti credo
So che sono più di mille quelle cose di me che non tolleravi
Parlare con te è come cercare di afferrare il vento con le mani
Se avevo un problema, mi dicevi di parlarne con chi se ne intende
Guardavo cadere tutto a pezzi come fosse l’11 settembre
Dimmi ancora una bugia, poi una bugia, poi la verità
Era tutto una follia, però una follia per te non si fa
Non ero più a casa mia, neanche a casa mia, solo mille guai
Penso a Davide e Golia, io sarò Golia, tu mi ucciderai
E te l’avrei lasciato fare, perché ero fuori di testa
Dimmi, quando ci si perde, a cosa serve fare festa?
Fumo ‘sti fiori del male, tutto quello che mi resta
Ora che mi sento inerme, come un verme in fondo al mezcal
Scordati che mi conosci, ora è tardi anche se piangi
È inutile che mi angosci, mi mandi cento messaggi
A cui non risponderò, non ne sono più capace
Sono diventato tutto ciò che odiavo e ti assicuro non mi piace
Dimmelo se te ne accorgi, siamo diventati grandi
Anche se ho dieci orologi, non recupererò gli anni
Scusa se non tornerò, non sai quanto mi dispiace
Che abbiamo fatto la guerra, ma non sapevamo come fare pace
Triste quando ci pensavo
Ci mancava tutto quanto, perfino la data di un anniversario
Scrivevano: “È fidanzato” solo perché finanziavo
Ti darei da bere il sangue perché è tutto ciò che adesso mi è rimasto
Credimi, sembra impossibile accettare che oramai ti ho detto: “Ciao”
Sto in un bilocale che da quando ti ho cacciata sembra una penthouse
Grande tipo il doppio, ma senza la luce, come ci fosse un black out
Non sono sentimentale
Delle volte tu aprivi la porta e io nemmeno ti sentivo entrare
Ti volevo a tutti i costi, ma eravamo opposti proprio come un polo
Stare insieme è l’arte di risolvere i problemi che non ho da solo
Giuro, non so più chi sono, tutto ciò mi dà fastidio
‘Sto mondo a misura d’uomo mi fa sentire in castigo
Scordati che mi conosci, ora è tardi anche se piangi
È inutile che mi angosci, mi mandi cento messaggi
A cui non risponderò, non ne sono più capace
Sono diventato tutto ciò che odiavo e ti assicuro non mi piace
Dimmelo se te ne accorgi, siamo diventati grandi
Anche se ho dieci orologi, non recupererò gli anni
Scusa se non tornerò, non sai quanto mi dispiace
Che abbiamo fatto la guerra, ma non sapevamo come fare pace