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Come si diventa un idol e una celebrità in Asia?

Il cammino verso la notorietà dei giovani artisti asiatici è caratterizzato da programmi di formazione che coprono ogni aspetto dell’intrattenimento, ma anche da una competizione spietata e una pressione costante

Autore Billboard IT
  • Il22 Novembre 2023
Come si diventa un idol e una celebrità in Asia?

La band T-pop LYKN

Negli ultimi dieci anni le celebrità provenienti dall’Asia hanno compiuto un impressionante exploit. Il fenomeno K-pop, le produzioni televisive cinesi e i BL della Thailandia hanno conquistato un vasto seguito internazionale. Dominato principalmente da giovani idol, questo mondo ha catturato il pianeta con canzoni orecchiabili, trame intricate di serie televisive, video musicali mozzafiato, coreografie complesse e pelli perfette.

I giovani talenti sono sottoposti a programmi di formazione rigorosi, che coprono ogni aspetto dell’intrattenimento: danza, canto, recitazione, eloquenza, postura, espressioni facciali e stile di camminata. Tuttavia, questo rappresenta solo l’inizio di un percorso arduo verso la celebrità, dove dietro le quinte si cela una realtà complessa fatta di storie di dedizione, determinazione e talvolta bullismo e tragedie. Da Seoul a Bangkok, da Pechino a Tokyo, il cammino verso la notorietà è caratterizzato da competizione spietata, pressione costante e ricompense potenzialmente straordinarie. La domanda che sorge spontanea: il gioco vale la candela?

Come diventare una celebrità in Asia: le agenzie

Il percorso per diventare una celebrità in Asia inizia spesso con l’ingresso in un’agenzia e la firma come trainee. Secondo Koreaboo, noto sito di notizie K-pop, «non è raro che i ragazzi partecipino a più di 30 audizioni». Le agenzie di intrattenimento coreane organizzano infatti audizioni globali online e dal vivo. Un esempio di successo è Lisa delle BLACKPINK, che ha superato l’audizione dell’agenzia YG in Thailandia, diventando l’unica trainee straniera di YG.  

Il processo di selezione dell’agenzia creativa thailandese Star Hunter, come afferma il suo amministratore delegato Yot Kornherun, si concentra su idol con varie abilità. «Deve essere una persona con buona attitudine al lavoro, perché quando lavoriamo insieme, dobbiamo convivere per almeno 5 anni. Durante questo periodo, dobbiamo comprendere, costruire e sviluppare quella persona per farla diventare una celebrità». L’atteggiamento lavorativo rappresenta il leitmotiv predominante in quasi tutte le agenzie.

«Oltre ai requisiti fondamentali come cantare e ballare, – ha spiegato Bu Erfu, mentore principale dell’agenzia cinese Star Masterprestiamo molta attenzione anche al loro potenziale, considerando le loro capacità di intrattenimento e la loro forza psicologica. In futuro, se non riusciranno a esibirsi bene, potrebbero essere eliminati. Il sistema è duro, ma è normale che sia così. Su 100 trainee, 80 potrebbero smettere per motivi personali, nonostante molti abbiano il potenziale per diventare delle star; diciannove di loro potrebbero perseverare, ma senza avere il colpo di fortuna che serve. Solo uno sarà visto dal pubblico».

Chi desidera diventare una celebrità, però, deve fare attenzione all’agenzia con cui sceglie di collaborare. In Cina, le agenzie si distinguono principalmente in due categorie: quelle consolidate, che offrono ai trainee l’opportunità di accedere a insegnanti professionisti e la possibilità di trasferirsi in Corea del Sud per ricevere una formazione presso accademie di livello mondiale; e le “agenzie lotteria”, che operano come “fabbriche di idoli”, reclutando giovani con un minimo di allenamento e mandandoli a partecipare a vari concorsi, sperando di ottenere almeno una vittoria.

Due casi fortunati: Srisang e Kasidet Plookphol

Esistono però anche rari casi in cui alcuni fortunati sono stati scoperti dai talent scout. «Ho cominciato in questo settore quando frequentavo la scuola media» racconta l’attore thailandese Force Jiratchapong Srisang. «Stavo passeggiando per il centro commerciale Siam Paragon, e una persona mi ha fermato chiedendomi se volessi fare il modello per una rivista. Ho accettato e guadagnato circa 5000 baht (N.D.R. 130 euro). Il massimo dei soldi che avessi mai ricevuto erano 150 baht (4 euro) per comprare la merenda a scuola. Ho pensato: esiste un lavoro come questo?».

Una storia simile a quella dell’attore di GMMTV Book Kasidet Plookphol: «Un giorno ho pubblicato una foto su Instagram e una persona dello staff della GMM mi ha contattato chiedendomi se volessi fare un casting per uno show».

Force Jiratchapong Srisang

I sogni

Sono molteplici le ragioni che spingono questi giovani a compiere numerosi sacrifici e a intraprendere la complessa strada della notorietà. «Penso che sia la passione per la recitazione e il canto a guidarmi – racconta l’attore e cantante Perth Tanapon Sukumpantanasan – Stabilisco i miei obiettivi e, indipendentemente dagli ostacoli che posso incontrare, mi impegno costantemente a perseguirli e raggiungerli. La sfida più impegnativa è competere con me stesso. Non mi paragono affatto agli altri, poiché ritengo che non funzioni in questo modo».

Il K-pop rimane uno dei principali motivi dietro la scelta di intraprendere questa strada, soprattutto per le ragazze. «Guardavo il k-pop in tv e desideravo essere come loro e trasmettere al pubblico la loro stessa felicità» rivela una delle componenti del gruppo femminile di T-pop Sizzy.  «Tutto è iniziato – spiega un membro del T-pop group Cosmos – quando ho visto le artiste coreane, soprattutto Taeyeon delle Girls’ Generation e IU. Le loro performances mi hanno fatto venire voglia di salire sul palco».

Oltre alla semplice passione, spesso ci troviamo di fronte a storie di sogni e successi alimentate da motivazioni che scaldano il cuore.  «Prima ero uno sportivo – racconta l’attore Mark Pakin Kunaanuwit – Ho giocato a badminton per 14 anni e facevo parte della nazionale juniores. Ho lasciato gli studi e poi ho lasciato lo sport. E un giorno, le persone intorno a me hanno iniziato a chiedermi cosa avrei fatto dopo nella mia vita. Sono davvero bravo in qualcosa? È stato il momento in cui ho capito che avrei dovuto dimostrare a tutti di essere in grado di fare altro oltre al badminton. E da allora mi sono allenato, ho lavorato davvero duramente. A spingermi ulteriormente è stata la mia situazione familiare. Non vengo da una famiglia ricca, e quando i miei genitori sono invecchiati, non hanno più lavorato. Voglio e devo essere la persona che offre loro una vita migliore».

k-pop celebrità Asia
La band T-pop Sizzy

Il durissimo training

Il percorso verso la celebrità in Asia è costellato da intense sessioni di allenamento e dedizione, senza riserve. Artisti come G-Dragon, membro del rinomato gruppo K-pop Bigbang, costituiscono un esempio tangibile dell’estrema perseveranza richiesta nel mondo dell’intrattenimento asiatico. Il rapper coreano ha dedicato ben 11 anni alla sua formazione, dividendo il tempo tra le agenzie SM Entertainment e YG.

Questa realtà così complessa è spesso sottovalutata dai giovani aspiranti: «Alcuni di loro – rivela Bu Erfu- mi chiedono direttamente quando potranno partecipare ai talent show. Quello che vedono online li inganna. Non si rendono conto di quanti anni i trainee che ammirano in TV hanno trascorso ad allenarsi prima di debuttare, di quanto sudore abbiano versato».

«Per il mio primo concerto dal vivo mi sono allenato tantissimo. Per uno spettacolo del genere magari le persone di solito si allenano solo per un’ora al giorno. Io, per assicurarmi di farlo bene, ne spendevo 15» racconta Force.

Una delle sfide più ardue affrontate durante il training da attori, cantanti e idols è il multitasking. «Mantenere la concentrazione per me è una delle sfide più impegnative – ammette l’attore Chimon Wachirawit Ruangwiwat – A volte giro due serie contemporaneamente con personaggi totalmente diversi, il che richiede di trasformarmi ogni 24 ore per interpretare un nuovo ruolo».

Il costante e continuo training, insieme al lavoro quotidiano, può mettere a dura prova anche i più forti. “Uno dei ricordi più vividi che ho – ha detto Mark – riguarda il concerto del drama “My School President”. Durante quel periodo, lavoravo simultaneamente su un’altra produzione, e allenarmi quotidianamente per quasi 8 ore, continuando a fare avanti e indietro tra il set del drama e le prove del concerto, risultava estremamente faticoso. In una serata, rientrato nella mia stanza, ho ceduto alle lacrime. Ho chiamato i miei genitori e mi sono lamentato della difficoltà che stavo affrontando. Tuttavia, nell’accettare questo lavoro, comprendi che devi affrontare le sfide. Mi sono tranquillizzato pensando che avrei continuato a essere me stesso. Se il pubblico mi apprezza, allora va bene. Se non piaccio, non c’è nulla che possa fare. Ho dato il massimo di me».

L’attore thailandese Chimon Wachirawit Ruangwiwat

Le difficoltà di essere una celebrità in Asia

Le celebrità asiatiche devono confrontarsi quotidianamente anche con una serie di sfide, che vanno dalla mancanza di privacy al tempo esiguo da dedicare alla famiglia, fino al controllo esercitato dalle agenzie. Attualmente, in Giappone, è in programmazione l’anime Oshi no Ko, che offre uno sguardo apparentemente leggero sul mondo degli idol, ma nasconde un lato oscuro che riflette sulle profonde conseguenze di essere coinvolti in questa industria sin da giovani.

In Cina, gli aspiranti idol affrontano sfide simili a quelle presentate in Oshi no Ko, ma con dinamiche contrattuali che possono protrarsi per otto o addirittura dieci anni. Durante questo periodo, le agenzie esercitano un controllo quasi totale sulla vita delle aspiranti celebrità, aggiungendo un livello di pressione e responsabilità notevolmente elevato. L’ansia è una costante, poiché anche il più piccolo errore può comportare gravi conseguenze. Un membro della band pop tailandese Lykn condivide il suo drammatico incontro con un infortunio poche ore prima del suo debutto. «Mentre applicavo il ghiaccio sulla caviglia, la mia mente era pervasa da un unico pensiero: e se non potessi esibirmi? Immaginavo che sarebbe stata la fine per me. Nonostante avessi dedicato quattro mesi all’allenamento, temevo di non poter mai debuttare. Dopo una notte trascorsa in ospedale, il giorno successivo mi sono comunque presentato sul palco e ho dato il meglio di me».

La sfida principale che unisce tutti i cantanti, gli attori e gli idols asiatici è la gestione limitata del tempo. «Dobbiamo dedicare gran parte della nostra vita – ha detto un membro della band pop thailandese Lykn – all’allenamento, il che significa rinunciare a momenti con amici e familiari. Inoltre, è essenziale essere preparati mentalmente per affrontare il pubblico e le critiche, altrimenti rischiamo di cedere nelle prime fasi».

Le problematiche con i fan e la vita sotto i riflettori

Uno degli ostacoli più significativi che attori e cantanti affrontano è rappresentato dal rapporto, spesso malsano, con i propri fan. «Cerco di ignorare gli haters, non apportano nulla di positivo» racconta Perth. «In qualsiasi ambito della vita, ci saranno sempre sostenitori e detrattori. Non è possibile piacere a tutti. Quello che posso fare è dare sempre il mio massimo».  

L’amico e screen partner Chimon fa eco a queste parole: «Rifletto molto, assorbendo i commenti negativi. A volte mi domando se ho commesso errori, ma alla fine, ripensandoci, mi rendo conto che sto semplicemente cercando di dare il massimo». Qualcuno, più fortunato, è giunto preparato, avendo ricevuto consigli sull’argomento da chi operava già nell’industria. «Il mio amico Nanon Korapat, è stato per me un buon consigliere» ha dichiarato l’attore Mark. «Se i fan desiderano qualcosa da me, lo farò solo se ciò mi procurerà felicità. Ma se sento di essere chiamato a fare qualcosa che non desidero, non è obbligatorio che lo faccia».

Tuttavia, non tutti riescono a gestire la situazione con indifferenza e spesso sono vittime del bullismo dei fan. Jane, cantante metà taiwanese dei Sizzy, ha raccontato di aver ricevuto critiche per la sua pronuncia. «Avevo paura di continuare a cantare davanti alla gente, così ho capito che l’unica cosa da fare era esercitarmi e acquisire sicurezza. Ho proseguito con gli esercizi centinaia di volte; mia madre mi consigliava sempre di andare a dormire, ma non potevo perché volevo migliorarmi, e alla fine ci sono riuscita».

«Questa situazione esercita su di me una notevole pressione. Devo corrispondere all’immagine che i social desiderano? Ultimamente, parlo molto con mia mamma al telefono perché è davvero preoccupata per me» rivela Lego dei Lykn.

L’attore Thailandese Mark

La sfera privata

Anche il rispetto per la vita privata rappresenta un lusso che la maggior parte delle celebrità non può permettersi. «Quello che faccio – ha detto l’attore thailandese Force– è sotto i riflettori, tutti mi osservano in ogni momento, non importa dove vado. Un po’ di tempo fa, scherzavo con amici che conosco da 15 anni. Abbiamo un modo comune di giocare, ma quando lo abbiamo fatto in pubblico, i fan hanno interpretato la situazione in modo diverso, dando vita a una controversia». Paura e pressione accompagnano le giornate di molte celebrità, persino durante il tempo libero. «Anche se nessuno mi sta osservando, nel profondo ho sempre il timore che le persone possano scrutare ogni mia azione. Questa sensazione è radicata a causa delle situazioni che vivo quotidianamente» racconta Book.

La problematica legata ai fan è particolarmente sentita in Asia, e in Cina è stata affrontata direttamente dal governo. Nel maggio 2021, le autorità hanno interrotto bruscamente la produzione del talent show Youth With You 3. Questa sospensione è stata causata dall’acquisto eccessivo di prodotti a base di latte, sponsor della trasmissione, da parte dei fan cinesi al fine di ottenere più voti per il loro idolo preferito. Migliaia di bottiglie, contenenti il codice per votare, sono state riversate dai fan in un canale, generando indignazione online per lo spreco alimentare. Nel medesimo anno, a causa dell’aumento degli sprechi finanziari e della frenesia online dei fan, il governo ha emanato un divieto su tutti i talent show, segnando la chiusura di un capitolo significativo nell’industria dell’intrattenimento cinese.

Articolo di Ambra Schillirò

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