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A Natale siamo tutti più buoni con la nuova edizione di “Do They Know It’s Christmas?”

Bob Geldof e gli artisti che volevano sfamare il mondo tornano con la nuova versione per il quarantennale di Band Aid. Ripercorriamo la genesi di questo grande e globale sogno pop che è diventato un classico intramontabile da ascoltare sotto l’albero

Autore Billboard IT
  • Il30 Novembre 2024
A Natale siamo tutti più buoni con la nuova edizione di “Do They Know It’s Christmas?”

Band Aid 20, foto di Dave Hogan

Sono le canzoni dei primi anni ‘80 quelle che caratterizzano, dal punto di vista musicale, l’atmosfera natalizia da oltre quarant’anni a questa parte. Cosa sarebbe il mese di dicembre senza l’inconfondibile voce di George Michael o Do They Know It’s Christmas? di Band Aid? In occasione del quarantennale dalla formazione del super-gruppo britannico-irlandese, i visionari Bob Geldof, Midge Ure e fondatori di Band Aid, assieme al produttore Trevor Horn, hanno proposto una nuova edizione commemorativa per il quarantennale del celebre brano con la Band AidCompilation e la nuova versione-collage: Do They Know It’s Christmas? – 2024 Ultimate Mix. Il disco è disponibile a partire dal 29 novembre, sia su supporto digitale che fisico, nelle versioniCD e vinile.

Nella nuova versione sono presenti gli artisti delle tre uscite precedenti

La canzone che ha messo in comunicazione la politica con i più grandi talenti della musica pop dell’epoca, a favore di una importante finalità umanitaria, nasceva nel 1984 per volere delle tre menti creative quale Charity song for Ethiopia, realizzata per la raccolta di fondi a favore delle popolazioni dell’Africa colpite dalla carestia. Da quel momento in poi è partita una macchina organizzativa pazzesca, che ha dato vita ad organizzazioni no-profit e iniziative di beneficenza su scala mondiale. In questa nuova versione di Do They Know It’s Christmas? sono presenti gli artisti di tutte e tre le precedenti edizioni, realizzate una ogni dieci anni e registrate in occasioni separate da generazioni diverse di musicisti. Da quella indimenticabile di Band Aid nel 1984 sino ad oggi con la versione mix di Band Aid 40. Passando per quella di Band Aid 20 nel 2004 e quella di Band Aid 30 nel 2014.

Il nuovo disco, infatti, non è stato registrato de novo in studio, come inizialmente i fan di tutte le band coinvolte avevano ipotizzato. Sono state utilizzate le parti già disponibili e registrate negli anni precedenti, attraverso le straordinarie nuove tecniche di produzione digitali. Un mix di voci e strumenti che sono diventati un’anima sola. Quella che è stata partorita come una umile canzone pop natalizia benefica è diventata, nel corso del tempo, volano di iniziative. A cominciare dal Live Aid, il primo e più grande evento mediatico in mondo visione di sempre. Un evento che ha cambiato per sempre la storia della musica, il nostro modo di vivere – quanto meno della Generazione X – e forse anche il nostro modo di essere, anticipando di decenni il concetto di connessione globale.

Dal momento dell’annuncio di questa nuova edizione di Do They Know it’s Christmas? è partito il massiccio tam-tam mediatico. Ovunque, intere generazioni di amanti della musica, fan, giornalisti, personaggi dello spettacolo e gli stessi artisti e musicisti di Band Aid, come Spandau Ballet e Tony Hadley, le Bananarama o il profilo dei Queen, per citarne alcuni – hanno ricordato e riproposto sui propri profili social, aneddoti e ricordi del tempo che fu.

Band Aid 30 (2014) foto di Brian Aris

I ricavati sempre in beneficenza

Il lancio mediatico di Do They Know It’s Christmas? – 2024 Ultimate Mix è iniziato lo scorso 25 novembre. Anniversario della registrazione del brano nel 1984 negli studi di Notting Hill, quando Bob Geldof e Midge Ure convocarono nel cuore della notte tutti gli artisti coinvolti per registrare il pezzo. Un’operazione incredibile, considerando il periodo, parliamo degli inizi degli anni ‘80. Non c’erano i computer in tutte le case. Non esistevano dispositivi mobili e non c’erano, ovviamente, né Internet né i social network né le attrezzature tecnologiche di cui disponiamo adesso.

Eppure, l’iniziativa fu un vero successo. Venne clamorosamente ripresa nel Regno Unito da ogni radio, da ogni rivista o televisione possibile, sino ad arrivare su scala globale. Un’attenzione mediatica che dura ancora oggi, con lo stesso interesse e senso critico di allora nei confronti dell’intero progetto benefico. Tant’è che le polemiche non sono mancate. Sir Geldof però ha controbattuto ogni critica. Ha ribadito la buonafede delle iniziative e della fondazione umanitaria e la correttezza delle procedure di raccolta fondi.

La società Band Aid Trading Limited, di proprietà di The Band Aid Charitable Trust, è un ente di beneficenza registrato. Stando a quanto dichiarato dai promotori, raccoglierà tutti i ricavi ricevuti dalla casa discografica dalla vendita del singolo Do They Know It’s Christmas? – 2024 Ultimate Mix, salvo i costi concordati con l’ente stesso, che varia da paese a paese. Nel Regno Unito, un minimo di £ 5 sarà donato in beneficenza per ogni singolo venduto in formato vinile, un minimo di £ 1,50 per ogni singolo venduto in formato CD e per quanto riguarda il singolo scaricato in formato digitale, un minimo di 50 pence sarà donato in beneficenza per ogni unità scaricata.

Band Aid 1984, foto di Brian Aris

Il nuovo documentario sul dietro le quinte

In occasione della ricorrenza è stato trasmesso il brano in radio nel Regno Unito e in streaming su tutte le piattaforme. Contemporaneamente è stato rilasciato il video di Do They Know It’s Christmas? – 2024 Ultimate Mix. Molto suggestivo l’intro alla canzone, con le immagini di un giovanissimo David Bowie che spiega nel video-documentario la terribile situazione in Africa ed il mal nutrimento dei bambini, a causa della carestia. Le immagini del documentario The Band Aid Story, il racconto dietro le quinte della registrazione di Do They Know it’s Christmas? realizzato in occasione del quarantennale di Band Aid, inizia con due giovanissimi Bob Geldof e Midge Ure. I due raccontano nel 1984 il loro progetto charity al mondo intero.

Subito dopo seguono spezzoni del Live Aid e poi, a seguire, un giovanissimo Paul Young durante la registrazione della prima edizione del brano. Poi le immagini dell’edizione del 2004, del 2014 e quelle di oggi. Il documentario continua con il reportage di BBC sulla carestia in Africa, insieme a diversi interventi sui media degli autori di Band Aid e tutta la lavorazione del disco della primissima edizione con i Duran Duran, gli Spandau Ballet, Bono Vox che conversa con Simon Le Bon e Paula Yates. George Michael, Boy George poi Sinead O’Connor, Chris Martin, Ed Sheeran e Harry Styles per citarne alcuni.

Nel documentario si vedono le immagini degli artisti in erba per le strade di Notting Hill di prim’ora in una tranquilla domenica inglese di fine ottobre. Molto emozionante ascoltare il leggendario servizio di Michael Buerk della BBC News, che ha dato testimoniato il progetto e dato il via ad un viaggio musicale lungo 40 anni.

Il video di breve durata, ma molto accurato, testimonia il lavoro svolto durante questi quarant’anni. Bob Geldof, nelle interviste rilasciate negli ultimi giorni, ha ribadito quanto fosse palpabile la freschezza e la naturalezza di quei giovanissimi cantanti e delle band di allora in studio. Gli sguardi timidi tra i musicisti e i cantanti in attesa del proprio turno. Nel realizzare questa straordinaria impresa, Trevor Horn non ha solo reinventato “la canzone che ha cambiato quel mondo”, ma, cosa molto più importante, ha dato un rinnovato senso emotivo all’idea originale.

Per la mia generazione Do They Know It’s Christmas? rappresenta ogni Natale degli ‘80, riproposta ogni anno da quarant’anni a questa parte. Siamo cresciuti con un ideale: che la musica potesse fare veramente la differenza e cambiare il mondo. Forse in questo Band Aid e il Live Aid ci sono riusciti. Una chicca. L’intera community italiana dei fan dei Duran Duran (scommettiamo che Carlo Conti porterà la band ospite a Sanremo?), si è prefissata un obiettivo: far arrivare al primo posto della classifica italiana il brano entro Natale. Esattamente come quarant’anni fa successe in Regno Unito. Considerando che un disco può rappresentare un perfetto regalo natalizio e che si tratta di una buona causa, il sogno del primo posto in classifica potrebbe realizzarsi.

Articolo di Luana Salvatore

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