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Il flauto traverso suonato da Lizzo è anche un omaggio a uno strumento che fu molto rock

Soprattutto negli anni ’70 è stato utilizzato dalle band progressive, ma non è stato solo protagonista in quel frangente. Ricordiamo alcuni grandi interpreti di questo particolare strumento e alcune canzoni capolavoro dove è presente

Autore Tommaso Toma
  • Il11 Ottobre 2023
Il flauto traverso suonato da Lizzo è anche un omaggio a uno strumento che fu molto rock

Lizzo

Abbiamo appena visto qualche giorno fa Lizzo salire a sorpresa sul palco dove si esibivano gli Incubus per accompagnarli con il flauto traverso, durante la canzone Aqueous Transmission. L’artista afro americana ha imparato nell’adolescenza a suonare questo strumento che ha un’origine in realtà antichissima. I primi flauti “grezzi”, realizzati con ossa e zanne, sono stati datati fino a 35- 42.000 anni fa. Poi ovviamente nei secoli lo strumento si è evoluto e quello che suona Lizzo è il flauto traverso, costruito normalmente in metallo. Ma esistono una miriade di varianti. Dall’ottavino al semplicissimo flauto dolce, quello che molti di noi si sono trovati in dotazione alle elementari.

I grandi virtuosi del flauto, da Ian Anderson a Chris Wood

Ora, ovviamente impossibile non nominare Ian Anderson, dei Jehtro Tull. Band peraltro ancora amatissima in Italia dai più agé. Anderson per tutti gli amanti del rock è considerato “l’Eric Clapton del flauto traverso”. Sono tantissime le tracce memorabili, da Living In the Past a Songs From the Wood.

Molto probabilmente il secondo grande flautista nel rock fu Ray Thomas, fondatore dei The Moody Blues che seppero nutrirsi di influenze orientali e indiane. Nonché esprimere un particolarissima psichedelia inglese (ascoltatevi il loro in studio del 1969, On the Thresold Of A Dream). È però datato 1968 In Search Of The Lost Chord, l’album che contiene la sinuosa e affascinante Legend Of A Mine (canzone tributo a Timothy Leary). Che a circa 2:45 dall’inizio della canzone ti travolge con l’inserto di flauto suonato proprio da Thomas. Sfortunatamente durante l’era dei successi synth-pop degli anni ’80, Ray Thomas fu relegato ai cori e a suonare i tamburelli.

Ricordiamo anche per l’organista, cantante e flautista Thijs Van Leer. Che con il suo gruppo Focus fece uscire degli album strepitosi e talvolta folli come il brano Hocus Pocus. Van Leer ha anche poi pubblicato alcuni eccellenti album solisti tra cui il suo album di flauto classico del 1972, Introspection.

Un altro grandissimo polistrumentista e versatile flautista fu Chris Wood che con i Traffic è assolutamente da ricordare nel disco John Barleycorn Must Die del 1970. Wood lottò contro la dipendenza da droghe e alcol e morì all’età di 39 anni nel 1983.

Nel corso dei primi anni ’70 sono tante le band e gli artisti che hanno utilizzato questo strumento nelle loro composizioni. Soprattutto le band con un’impronta progressive, dai Genesis ai Caravan, dai Camel agli italiani PFM, ma la lista sarebbe infinta. Ricordiamo allora alcuni capolavori dove il flauto è assoluto protagonista.

King Crimson – I Talk To the Wind
Nel magnifico brano al flauto c’è Ian McDonald, che ha una lista lunga di collaborazioni, dai T Rex Bang A Gong (Get It On) ai Foreigner. Ma per gli appassionati del rock progressivo, sarà per sempre un membro fondatore dei King Crimson, dove si cimentò anche al mellotron, tastiere e fiati nel capolavoro In The Court Of The Crimson King (1969), prima di andarsene.

Canned Heat – Going Up The Country
Una canzoncina rock che ti si appiccia addosso dalle prime note del… flauto traverso. Nata dalla melodia di un’antica composizione del 1928 del bluesman Henry Thomas, Bulldoze Blues, nel 1968 Al Wilson della band blues Canned Heat riprese quel motivo e la riscrisse con un nuovo titolo e nuovi testi. Tratta dal loro LP Living The Blues, il singolo raggiunse la posizione numero 11 all’inizio del 1969. La parte più notevole del singolo è il riff di flauto suonato dal musicista Jim Horn che imitava il lavoro di Henry Thomas. Horn ha suonato il sax e altri fiati in alcuni dischi rock importanti nel corso degli anni, tra cui Pet Sounds dei Beach Boys, e Africa dei Toto.

Van Morrison – Moondance
All’inizio del 1970 Van Morrison pubblicò il suo terzo album da solista, Moondance, uno dei più grandi album usciti in quel decennio. Il flauto di Collin Tilton che suona insieme al basso di John Klingberg e l’assolo di sax di John Schroer spingono la canzone verso vette inarrivabili.

Man At Work – Down Under
Come non ricordarsi l’attacco del flauto di Down Under? Nell’ottobre del 1982 fece il suo debutto nella Billboard Hot 100, per poi raggiungere rapidamente la prima posizione. Canzone aussie fino al midollo, non solo per il fatto che la band veniva dall’Australia ma anche per tutti quei riferimenti così espliciti nel testo, tanto che fu scelta come inno da Australia II, la barca vincitrice della America’s Cup del 1983.

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