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Il Tre: «A Sanremo una canzone sui miei errori in amore»

Sul palco dell’Ariston salirà con un brano grazie al quale ha imparato a convivere con i propri demoni e che rappresenterà la quota rap del Festival. E sulle voci di un duetto con Fabrizio Moro…

Autore Billboard IT
  • Il18 Gennaio 2024
Il Tre: «A Sanremo una canzone sui miei errori in amore»

Il Tre

È un Guido (vero nome de Il Tre, rapper – ma non solo – classe 1997, tra i trenta big in gara a Sanremo 2024) quello che a meno di un mese dalla prova più importante della sua carriera (che, seppur breve, gli ha già regalato molte soddisfazioni) si presenta di fronte a una platea di giornalisti in un bel ristorante del centro di Milano, di quelli decisamente patinati, con le luci soffuse e i mobili antichi e lussuosi. In netto contrasto con la freschezza e quella spontaneità tipicamente romana che Il Tre sprizza ad ogni parola gentile, mai fuori posto.

Il Tre a Sanremo: «Sto imparando a convivere con i miei demoni interiori»

Sul palco dell’Ariston farà il suo debutto con Fragili, un brano – come racconta Il Tre – in cui ha voluto raccontare un periodo vissuto di recente. «Nella canzone parlo di una mia esperienza personale, che deriva da una relazione che non è andata a buon fine. Ho fatto degli errori e me ne prendo la responsabilità», ammette, «e infatti mi scuso per questa cosa. Scrivere questo pezzo mi ha fatto crescere e mi ha fatto rendere conto che spesso bisogna capire prima che cosa si ha tra le mani. La persona che era a fianco a me era una persona che non avrei voluto perdere, e invece ho fatto degli errori che hanno fatto sì che questa cosa succedesse».

E a chi gli chiede se dopo il Festival di Sanremo potrebbe mai esserci un ritorno di fiamma con la “destinataria” della canzone, Il Tre risponde con una sincerità e una consapevolezza che ad oggi sembrano essere merce rara. «Credo sia improbabile che questa relazione riprenda, ma è giusto così perché io non sono ancora la persona che voglio essere e lei merita di meglio. Anche se è finita è stata una bella storia d’amore e lei sentirà per la prima volta quella canzone su quel palco». La cosa più importante, per lui, è «comprendere che ciascuno di noi è fragile a modo suo, e saper convivere con i propri demoni interiori».

L’importanza della fragilità e della famiglia

E talvolta la fragilità è un valore aggiunto, che Il Tre si tiene ben stretto anche per come affronterà il palco. «Mi piace contemplare la fragilità, per questo non ho un modo per domarla», racconta. «Per quanto riguarda Sanremo ho sviluppato un pensiero: l’ho desiderato tanto e sarebbe stupido non goderselo facendosi sovrastare dall’ansia».

A mitigare l’ansia, però, ci penserà la presenza dei suoi genitori nel pubblico. «Per un po’ di tempo non ho avuto un buon rapporto coi miei, non mi sentivo troppo capito», racconta. «Poi c’è stato un momento in cui ho capito che dovevo appoggiarmi a loro, non scappare. E lì mi sono ritrovato. Ora abbiamo un rapporto meraviglioso. I miei genitori saranno in platea a Sanremo, mia madre sta già pensando a cosa mettersi», scherza. «Questa cosa mi tranquillizza perché mi farà pensare al salotto di casa», ma la “tremarella” alle gambe non mancherà: «Sicuramente sarò molto emozionato. La cosa che non vedo l’ora di fare è proprio salire sul palco, anche se mi sono prefissato che la parte più brutta sarà quando il fonico mi verrà a dire “oh, sei il prossimo”».

Il Tre sul rap a Sanremo

Fragili, però, non è solo una canzone d’amore, ma anche – come vi abbiamo raccontato qui – la quota rap in questa edizione del Festival di Sanremo, dove Il Tre porta il suo vertiginoso extra beat, col tempo diventato il suo marchio di fabbrica. «La scelta dell’extrabeat è stata personale. Volevo portare qualcosa di mio e dare un segnale a chi mi segue da sempre che sono sempre io, anche a Sanremo», assicura Il Tre. «Mantenere una radice rap per me era molto importante, è uno dei punti della canzone che mi piacerà cantare di più sul palco».

Ma, come ci tiene a specificare, Guido non si definisce solo un rapper, e nel suo brano c’è una citazione al cantautorato italiano. «Ultimamente il rap a Sanremo è stato sdoganato, ma io non sono solo un rapper. Per questo non mi sono posto il problema di dover dare spiegazioni sulla mia partecipazione. Io non ascolto solo rap, ma anche tantissime cose. Tra cui anche il cantautorato», dichiarandosi grande fan di Zucchero.

La gavetta, i talent, i brani presentati al Festival negli scorsi anni

Nessuna spiegazione anche perché la partecipazione a Sanremo de Il Tre arriva dopo anni di gavetta e di palchi, senza cedere alla scorciatoia dei talent. «Io ho sempre scelto di fare un altro tipo di percorso rispetto a quello del talent. Volevo farcela senza passare dalla tv ce dunque fare la gavetta. Mi è anche stato proposto di fare i talent, ma ho rifiutato», dice, ammettendo che non si tratta della prima volta in cui presenta un pezzo per il Festival. «Sono un po’ di anni che si vociferava che avrei partecipato a Sanremo, è vero. Avevo presentato Roma, Invisibili e altre canzoni che poi non sono mai uscite».

E stavolta «non mi aspettavo di essere preso. Mentre Amadeus annunciata i nomi mio padre era in giardino perché non voleva vedermi soffrire nel caso fosse stata di nuovo una delusione. Voi avete visto solo la parte bella ma, negli scorsi anni ci eravamo già trovati in questa situazione e ci eravamo rimasti entrambi male. Adesso anche se manca ancora un po’ mi dice “Oh, mi raccomando, impegnati!”», dice scherzosamente Il Tre.

E sulle voci di un possibile duetto a Sanremo con Fabrizio Moro nella serata delle cover, Il Tre non conferma e non smentisce: «Diciamo che mi astengo dalla risposta».

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