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X Factor, Morgan ha parlato: «Dovevamo giocare ad armi pari, il resto sono c…»

Si è svolta con una modalità particolare (su WhatsApp) la conferenza stampa in cui l’artista ha raccontato la sua versione dei fatti

Autore Tommaso Toma
  • Il22 Novembre 2023
X Factor, Morgan ha parlato: «Dovevamo giocare ad armi pari, il resto sono c…»

Morgan (foto di Virginia Bettoja)

Premettiamo: la conferenza stampa di Morgan sulla vicenda X Factor avvenuta via WhatsApp è stata lunghissima, con i quotidianisti irritati e un Enrico Silvestrin nella veste di moderatore e amministratore, che spazientito, con frasi come “ragazzi, niente commenti, questa non è una chat!”, cercava di arginare i commenti che talvolta erano invece esilaranti. Come quello di Michele Monina: «Mario Adinolfi è sempre in modalità “sta scrivendo”. Si sarà addormentato sulla tastiera?».

Come Morgan ha appreso la notizia dell’allontanamento da X Factor

Ma veniamo a ciò che interessa a voi sapere. Ovviamente l’interesse era su come Morgan avesse appreso la notizia dell’uscita dal programma: «Tramite i loro social, sia Sky che Fremantle avevano fatto uscite non ufficialmente la notizia. Hanno infranto tante regole. Ma la regola che a me più importa è quella umana. Se mi coinvolgi, mi seduci con le promesse (e loro sapevano che ho tre figlie a carico) ma poi mi distruggi, ecco, questo è disumano. Io ho portato al programma una ricchezza di contenuti e di pensieri, giudizi, riflessioni oltre ogni aspettativa».

Continua Morgan, rispondendo su come si senta ora: «Come un uomo che vive in una realtà alla deriva, che assiste con i suoi occhi ad uno spaventoso naufragio umanistico. Dove la censura delle parole, dove la mancanza di valori morali e culturali sono arrivate a un livello impensabile».

Il coinvolgimento di Morgan in X Factor 2023

E ancora: «Sono venuti a cercarmi per coinvolgermi con insistenza assordante. Io non avevo la minima intenzione di fare X Factor. Mi hanno scompigliato la vita, il mio equilibrio, la serenità, la famiglia, i miei progetti riconquistati con tanta dedizione e fatica negli anni. Ho attraversato momenti difficili da cui sono emerso sempre con le forze della mia dedizione, con lo studio, con l’amore per la musica, con la divulgazione appassionata. Avevo ristabilito un equilibrio delicato e tanto agognato».

Continua: «Mi hanno lusingato con promesse da marinai, perché nessuna hanno mantenuto. Ho detto loro: “Vi prego, non devastatemi ancora la tranquillità. Sto facendo finalmente il mio programma in Rai, Stramorgan, una vera oasi musicale in un mondo che aveva perduto la bellezza, e stavo terminando il mio album di inediti con Panella. Hanno corteggiato a tal punto che mi hanno detto di chiedere qualsiasi cosa volessi. Non ho chiesto denaro, ma garanzie di qualità e di rispetto. Avevo chiesto protezione mediatica e libertà artistica sulle scelte delle canzoni, ma nulla è stato rispettato».

La questione Fedez

Senza dubbio a scatenare l’inferno mediatico degli ultimi giorni è stata soprattutto la frase nei confronti di Fedez (“Sei troppo depresso”) che ha scatenato le polemiche nei giorni successivi.

«Ora vi dirò quello che è successo a fine puntata, che è il vero scandalo che viene mantenuto occulto, eppure una telecamera c’era», racconta Morgan. «Ho sempre pensato che Fedez fosse un ragazzo intelligente. Ultimamente ha avuto anche questa malattia e sono stato molto gentile con lui. Gli ho anche scritto una canzone. L’essere umano mi interessa di più dell’artista. Fedez non è un mio nemico. Ma lui ha fatto una scenata pazzesca. Io ero in camerino con mia figlia di tre anni a sentire le cose che Fedez urlava e bestemmiava. Ma davvero alla fine il problema non è quello…».

Quindi gli è stato chiesto quale sarebbe stato il problema. «La cosa assurda è stata questa strana modalità di organizzare tutto quello che è l’apparato dello spettacolo, dove io ero senza un autentico libero arbitrio. C’è stato un tentativo di zavorrare chi si differenzia troppo come me. Io sono stato chiamato per parlare e ho commentato da risultare particolarmente competente. Al pubblico piaceva e interessava. Ma questo ha scatenato parecchia invidia da parte di chi vuole sembrare quello che non è».

E ancora: «Ho percepito parecchie inimicizie. Credo che sia un problema legato a interessi economici. Per me il denaro è uno strumento. Ci ho messo tanti anni per fare una nuova uscita discografica. Tutti hanno la loro responsabilità. Parliamo di un licenziamento illegittimo. Non voglio tirare fango. Ma mi lascino in pace. A me interessa la musica. Io sono un pensatore e non un arciere, niente strali contro nessuno».

Il nuovo singolo Sì, Certo l’Amore

A proposito di canzoni, gli abbiamo chiesto di parlare del nuovo singolo Sì, Certo l’Amore, scritto in collaborazione con Panella, una sorta di “anti radio song” con la sua struttura complessa e la durata di oltre sei minuti. Risponde lui: «Ma come facciamo a definirla tale, sentendo quando è pietosa la programmazione radiofonica in Italia. Questa è una canzone che ha una suite di fiati alla John Barry! C’è quello che io sono: un arrangiatore e visionario in quello che dico e scrivo. Il mio talento è tutto in quello che io scrivo e arrangio, piuttosto che farmi sedere a quel banchetto mediatico per poi licenziarmi. Fedez, Michielin, Dargen: volete venire con me su un palco piuttosto che in un banco dei giudici? Dovevamo giocare ad armi pari. Parliamo con il linguaggio della musica, tutto il resto sono ca****e».

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PAOLOOO