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Néza sa quello che vuole ed è pronto a dimostrarlo. L’intervista

Il suo ultimo singolo con Medy, “Aspettative”, è uscito a maggio, e il rapper – classe 2004 – sa già benissimo quali sono le sue. Lo abbiamo incontrato

Autore Greta Valicenti
  • Il6 Giugno 2023
Néza sa quello che vuole ed è pronto a dimostrarlo. L’intervista

Néza

“I’m destinated to live the dream for all my peeps who never made it”, rappava nel 1994 AZ in Life’s Bitch di Nas. Néza – al secolo Anes Mihoub – sarebbe venuto alla luce dieci anni dopo in un posto molto lontano da New York e dalle vicende che Nasir raccontava all’interno di Illmatic, ma quella barra rappresenta esattamente la sua attitudine e quella di tutti quei ragazzi per cui il successo è molto più che una questione personale.

Un posto lontano, dicevamo, nella profonda Lombardia. Néza nasce e cresce a Legnano, ma le sue origini sono piantate in Algeria, e infatti sin da piccolo ascolta anche un sacco di artisti francesi e arabi che lo plasmano definitivamente. Anche se la musica – mi racconta – è una cosa che non avrebbe mai pensato di fare nella sua vita. Le possibilità sono poche, i sogni tanti, la paura di esternare a tutti ciò che scrive ancora di più.

La fame, però, è tantissima. Per sè, per la famiglia («Il mio sogno? Sistemare i miei genitori, le mie sorelle e il mio fratellino», mi dice), per il quartiere. Per non parlare poi della determinazione, che è granitica e lo tiene con la testa dritta e puntata verso l’obiettivo. O le Aspettative, come il titolo del suo ultimo singolo con Medy, uscito a maggio e che Anes ci ha raccontato durante la nostra chiacchierata.

L’intervista a Néza

Néza, come ti sei avvicinato al rap?
Beh, inizialmente era una cosa che non avrei mai pensato di fare nella mia vita. Diciamo che tutto di un colpo ho iniziato a scrivere in un periodo un po’ particolare della mia vita, dopo che comunque avevo passato un po’ di situazioni. Molti miei amici se n’erano andati, molti erano stati arrestati o hanno avuto problemi penali. In quel periodo ho scoperto che mi piaceva molto scrivere, anche se all’inizio preferivo tenermi le mie cose per me. Dopodiché ho pensato proprio ai miei amici. Loco ci tenevano davvero tanto a questa cosa, quindi mi hanno sempre spronato a far uscire la mia musica. Quindi mi sono detto “Vabbè, dai, proviamoci”. È stata un po’ una rivalsa verso il passato.

Quindi non è una cosa che hai fatto solo per te, ma anche per le persone che ti stanno attorno. Ti senti un punto di riferimento per loro?
Sì, i miei amici ci tengono tanto ancora adesso. Ora per me è come una sfida, anche con me stesso. Se lo faccio allora devo farlo al meglio che posso. Il talento da solo non basta, non porta da nessuna parte. Devi avere tante testa, tanta voglia di fare e tanta costanza. Ma devi essere circondato anche dalle persone giuste. Se ti perdi dietro altre cose è finita. Anche per quanto riguarda il mercato. Non può starci troppa gente, se vuoi rimanerci devi metterci la testa. Ci sono sempre artisti nuovi e bisogna stare al passo. Io voglio dimostrare tutto il mio valore.

Questa cosa mi ricorda molto una barra di AZ in Life’s Bitch di Nas in cui dice “sto vivendo il sogno per tutti i miei amici che non ce l’hanno fatta”.
Io ci metto sempre il cuore. Il primo grande supporto l’ho sempre avuto dalla mia zona, e ancora oggi per me è quello più importante. Piano piano stiamo arrivando anche a un pubblico che non si chiude solo nella zona, ma riusciamo a prendere anche altri quartieri, altre città, altri posti. Magari rappresentando anche altri ragazzi di periferia.

Quali sono le tue maggiori influenze musicali?
Io ho sempre ascoltato un po’ di tutto. Da piccolo oltre alla musica italiana ascoltavo anche un sacco di cose straniere. Dalla musica francese a quella araba, di tutto. Non mi sono mai chiuso in un solo genere. Quando ero piccolo poi mi ricordo che mi inventavo delle parole con cui facevo delle melodie che mi piacevano.

Com’è nato il pezzo con Medy?
Ci siamo incontrati una sera, lui stava ancora lavorando al suo progetto e sono passato a salutarlo, c’era anche Nabi. Quella sera avevano registrato insieme Cicatrici e ci siamo messi ad ascoltare un po’ di musica. Mi ha fatto sentire un po’ di suoi pezzi e gli ho fatto ascoltare un po’ dei miei. Gli ho fatto sentire Aspettative, un pezzo che avevo fatto ormai da qualche mese e a Medy è piaciuto molto e ha voluto lasciare la sua strofa nel brano. Secondo me è il mio pezzo più maturo a livello di scrittura, ho voluto mettere una piccola parte di me molto personale. Abbiamo fatto anche il video insieme.

A proposito di aspettative, il 3 luglio suonerai al Rugby Sound a Legnano, nella tua città. Néza, come ti senti a pensare di calcare un palco così importante?
Presentarmi nella mia zona penso sia uno dei primi passi per la strada giusta. Canterò le mie canzoni nel posto in cui mi hanno sempre supportato sin dagli inizi, quindi sono davvero emozionato. Io spero di poter tornare in zona dicendo che ce l’ho fatta, anche se io voglio sempre di più da me stesso!

Al momento invece qual è la tua aspettativa più importate per il futuro?
Mettere a posto i miei genitori, il mio fratellino e le mie sorelle.

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