Ones To Watch: otto nomi da tenere d’occhio nel 2024
Asteria, Ceneri, Ele A, Alda, Eugenio Sournia, Giulia Tess, Leonardo Barbadoro, Leatherette: ecco chi sono alcuni degli artisti su cui puntiamo per il nuovo anno
Il 2023 è quasi volto al termine e dopo aver visto quali sono state le conferme e le sorprese dell’anno appena trascorso, è il momento di dare uno sguardo anche ai nomi da tenere d’occhio per quello che verrà. Ecco allora gli otto Ones To Watch per il 2024 selezionata dalla redazione di Billboard Italia.
Alda
Classe ‘99, nata in Albania ma cresciuta a Pesaro, Alda è una delle nuove penne e voci più promettenti dell’hip hop italiano che rende sempre più chiaro che sì, il rap è un gioco anche da ragazze. L’amore per la musica arriva da lontano, quando a 12 anni inizia a scrivere i primi pezzi influenzata dal rap italiano della golden age (Kaos One, Mondo Marcio), che conosce grazie a suo fratello.
Il sogno musicale di Alda si concretizza nel 2020, quando viene notata e firmata da Asian Fake, con cui pubblica i suoi primi brani e l’EP d’esordio Tana Libera Tutti, uscito a maggio del 2022. Sei tracce in cui non esita a sondare i recessi più spigolosi del suo animo per esorcizzare i propri demoni interiori con una scrittura iper-personalizzata.
«Per me scrivere è tutto. Normalmente non sono una persona che comunica troppo, anzi sono molto chiusa, introversa, e faccio molta fatica a gestire i rapporti con gli altri. Scrivere per me significa in primo luogo sfogarmi, ma soprattutto trovare un appiglio per cercare un legame con gli altri», ci aveva raccontato nella nostra intervista. Ora Alda è pronta al grande salto. Tenetevi pronti a seguirla.
Tre brani per conoscere Alda: Bimba, Strega Comanda Colore, Chokeslam (ft. Guido Cagiva e Deriansky)
Asteria
Asteria, alter ego e nemesi di Anita Ferrari, ha poco più di vent’anni e un futuro tutto da scrivere attraverso le sue canzoni, che cercano di mettere ordine nello scenario caotico e liquido della società, dando voce a una generazione che non vuole altro che superare quel senso di inadeguatezza e ritrovarsi. Per farlo ha bisogno di punti di riferimento, che Asteria cerca di dare proprio con la sua musica: un porto sicuro nella tempesta della quotidianità.
Il debutto per Asteria avviene nel 2022 con Ancora, il suo primo singolo in cui butta fuori i suoi pensieri su un tappeto elettro pop, sua sonorità distintiva. I primi riconoscimenti arrivano nel 2023, quando entra a far parte della rosa di sei artisti da tenere d’occhio per il futuro scelti da Spotify Radar e viene scelta come Ambassador EQUAL per partecipare al Pride Event di Glow a New York. Se l’etimologia e la mitologia non mentono, la stella di Asteria è destinata a brillare ancora a lungo.
Tre brani per conoscere Asteria: Resto in chill, Ancora, Venere
Ceneri
Cresciuta in un paese di 8mila anime tra i campi incontaminati della provincia di Pordedone, Ceneri – classe 2000 – dimostra sin da subito la sua spiccata propensione all’arte in tutte le sue manifestazioni. La pittura, la fotografia, la grafica, il design e, naturalmente, la musica, il linguaggio in cui scopre la sua massima espressione. Tra le sue influenze ci sono Bon Iver, Frank Ocean, Lorde e Phoebe Brigdes, ma anche Calcutta e I Cani.
Ceneri esordisce l’anno scorso con Nello Spazio Che Resta, il suo primo EP prodotto dai B-CROMA. Cinque tracce delicate e intime che esprimono il bisogno di fuggire dalla provincia che a volte è un po’ una trappola, le Lancette del tempo che un po’ rimangono al loro posto e un po’ scorrono troppo in fretta, la necessità di trovare un punto fermo nell’incertezza. Ceneri forse sta cercando il suo spazio nel mondo, una cosa è certa: il suo posto è nella musica.
Tre brani per conoscere Ceneri: Ultima festa, Fragile, Notturno.
Ele A
Per capire chi è davvero Ele A, rapper ticinese classe 2002, la prima cosa da fare è ascoltare Jeans. Nella quarta traccia di Globo, il suo primo EP, ci sono dei puntini che, se uniti, ricostruiscono l’essenza e la personalità di questa ragazza a cui sono bastati una manciata di brani e un carico di attitudine per far mettere tutti sull’attenti, a partire da un pilastro dell’hip hop come DJ Shocca, che l’ha voluta in un suo brano insieme a Guè. Il risultato? Un vero e proprio Classico, tra citazioni a icone come Nas, Biggie e Missy Elliott.
E se un talento come il suo non è passato inosservato, occhio, perché la tipa avrà pure vent’anni, ma non ha alcuna intenzione di farsi mangiare dagli squali dell’industria, come racconta in Record Deals. Un minuto e mezzo esatto in cui Ele A non le manda a dire e mostra una maturità che oggi sembra merce rara. Mentre tutti firmerebbero col sangue un deal a sei zeri, lei ha capito che “in ‘sto mondo nulla è gratis”. E che ciò che conta non è essere famosi, ma essere immortali. Come Nas, il suo role model di cui spera di seguire le orme. Ele A, il Globo è tuo, e ora corri a prendertelo.
Tre brani per conoscere Ele A: Jeans, Uno9999, Oro
Eugenio Sournia
I fan dei Siberia, rock band livornese, conoscono benissimo l’ex frontman Eugenio Sournia. Per chi, invece, non ha mai ascoltato una sua canzone, l’EP omonimo è l’occasione perfetta per scoprirlo. Il debutto da solista del cantautore toscano parte dalle parole, e non poteva essere altrimenti: appassionato di Ungaretti, Montale e Keats, ha iniziato a scrivere poesie fin da piccolo. “Ho scritto i versi migliori perché non volevo vivere”, canta Eugenio in Scrivere, brano in cui emerge il suo lato più personale e intimo, quello dell’outsider diverso e non omologato.
Eugenio Sournia è prodotto da Emma Nolde e il tocco della giovane artista si nota negli arrangiamenti orchestrali e nella presenza costante del pianoforte. «Ho scelto di far produrre questo EP a lei perché quando siamo insieme siamo come bambini: ritrovo l’innocenza che ho perso e un’idea di musica che arricchisce le mie canzoni», spiega Sournia. L’anima infantile e innocente si percepisce nella malinconia della voce di Eugenio, negli accordi spontanei di elettrica di Dignità e nelle semplici note di pianoforte che rievocano gli esercizi di Beyer nella commovente Il Cielo.
Tre brani per conoscere Eugenio Sournia: Superwow, Dignità, Scrivere
Giulia Tess
Giulia Campanella dal 2016 vive a Londra. Prima di partire si è fatta la sua prima esperienza nei club italiani, imparando anche a suonare la batteria. Strumento quanto mai perfetto per prendere la giusta confidenza con le diverse ritmiche che affollano i sottogeneri della musica, dalla jungle alla dancehall, approdando a un bel mix tra techno e una certa house contemporanea.
Dopo una manciata di singoli per farsi conoscere tra il 2019 e il 2021, a marzo di quest’anno è uscito il magnifico EP Vista Mare Forever (Domenico è una electro house suntuosa e Monica Vitti una bella produzione techno). Ha suonato nei migliori club londinesi, dal Fabric al Printworks, anche assieme a Daphni, Floating Points, Four Tet, Fyling Lotus. Infine ha collaborato con Ross From Friends e il collettivo HE.SHE.THEY. Ma finalmente arriva in questi giorni da Giulia Tess la giusta realizzazione di un percorso eclettico con l’EP Serie A, libero da qualunque definizione di genere ma semplicemente irresistibile.
Tre brani per conoscere Giulia Tess: Never, Monica Vitti, 4-4-2
Leatherette
Se si pensa al rock moderno, la prima cosa che viene in mente è la new wave post-Brexit inglese, spesso catalogata sotto l’etichetta impropria di post-punk. L’influenza d’oltremanica è arrivata anche in Italia, di preciso a Bologna. I Leatherette, nati come trio, sono diventati un quintetto nel 2019 aggiungendo alla formazione una seconda chitarra e un sassofono.
L’album d’esordio Fiesta, scritto e registrato durante la pandemia, denota fin da subito la loro vicinanza al suono di band britanniche come Squid e Black Midi: chitarre distorte e noise, influenze jazz e un canto ruvido che ricorda molto da vicino lo stile di Charlie Steen degli Shame.
A inizio novembre è uscito il loro secondo album Small Talk, anticipato dai singoli Ronaldo (un brano che unisce le chitarre ritmiche alla Talking Heads con la rabbia degli Idles), The Ugliest e Fade Away. Quest’ultima mette in mostra il lato più intimo e meno rumoroso della band. I Leatherette non sembrano una band italiana. Non perché cantano in inglese, ma per il sound inedito che riescono a coltivare e a far crescere in un paese come l’Italia, spesso refrattario nei confronti di queste sonorità.
Tre brani per conoscere i Leatherette: Ronaldo, The Ugliest, Fade Away
Leonardo Barbadoro
Pat Metheny, Squarepusher, Plaid: sono numerosi gli artisti che a un certo punto hanno coinvolto dei robot per fare musica. Ma nessuno di loro, finora, si era confrontato con una quantità così elevata di automi. Il compositore di musica elettronica fiorentino Leonardo Barbadoro ne utilizza più di cinquanta. Tutti autocostruiti. Dei veri e propri strumenti acustici in grado di ricevere comandi per l’esecuzione attraverso i file midi di un laptop.
Questo ensemble di automi musicali include sia strumenti classici (tra cui percussioni, legni, ottoni, organi, piano) sia strumenti non convenzionali, alcuni inventati come molle giganti, lastre di metallo in movimento con aria compressa, sirene, motori di lavatrici, eliche, perfino un robot che emula il suono della pioggia. Tutto ciò converge in Musica Automata, un album avvincente uscito il 3 novembre per la Helical, ma a cui Barbadoro lavorava dal 2018.
Tre brani per conoscere Leonardo Barbadoro: Hybr Spiro, Musica Automata, Bomi