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Patti Smith in Italia nel 1979, quando un concerto rock era molto di più di uno spettacolo

È uscito da poco un bel libro, “Rumore rosso” di Goffredo Plastino, che ci racconta con incredibile cura nei dettagli e nella selezione degli articoli usciti all’epoca cosa significasse un concerto rock per l’opinione pubblica e la società di allora. In esclusiva un estratto

Autore Tommaso Toma
  • Il15 Gennaio 2024
Patti Smith in Italia nel 1979, quando un concerto rock era molto di più di uno spettacolo

Dettaglio della copertina di "Rumore Rosso. Patti Smith in Italia: rock e politica negli anni Settanta"

C’erano una volta i concerti rock dove succedeva di tutto prima, durante e dopo. Un esempio sui tutti i due concerti attesissimi all’epoca di Patti Smith. Era il settembre del 1979, domenica 9 a Bologna e lunedì 10 a Firenze. In queste due città vanno in scena non solo un gruppo di musicisti e una cantante rock, ma anche uno di scontro sull’egemonia politica e culturale. A raccontarci tutto nel libro Rumore rosso. Patti Smith in Italia: rock e politica negli anni Settanta, con una incredibile cura di dettagli sociologici, culturali e di costume è il musicologo Goffredo Plastino. Conscio del fatto che “ancora oggi la grande poetessa rocker è un personaggio abituale per gli italiani.

Si pensi al fatto che dal 1989 al 2017 la sigla della trasmissione televisiva di Rai 3 Fuori orario. Cose (mai) viste è stata Because the Night. Avrebbe dovuto essere diversa ogni settimana. Invece, è rimasta quella di Patti Smith per oltre venticinque anni”, come si legge in Rumore rosso, libro edito da Il Saggiatore che conta ben oltre le 300 pagine.

Il lavoro di ricerca di Goffredo Plastino nel libro su Patti Smith

Per ricostruire la complessità di quello che accadde durante quei due eventi musicali dal vivo, in Rumore rosso l’autore usa tantissime fonti e una pletora di voci. Politici, giornalisti e gli artisti che si sentirono direttamente o indirettamente coinvolti in questa incredibile vicenda di costume italiana. Una vicenda che pare anni luce distante da quello che succede oggi, pensando alla ritualità di un concerto importante. Stiamo parlando di un’epoca storica per il nostro Paese. La tragedia di Aldo Moro continuava a lasciare tracce importanti nella politica e nella società. I concerti degli artisti internazionali erano diventati rarissimi, anzi praticamente nulli, per ragioni di ordine pubblico. Gli scontri tra i giovani e le forze dell’ordine erano diventati eventi rituali a ogni live.

Inserzione pubblicitaria della Emi Italiana per Easter (1978) del Patti Smith Group, in Re nudo, n. 64, 1978, p. 48

Leggerete adesso un interessante estratto dal libro su Patti Smith che potrebbe lasciarvi senza parole, perché percepirete l’intensità del dibattito che quei due concerti scatenarono. Nessuno ne rimase fuori: dalla stampa musicale specializzata ai quotidiani mainstream, dalle radio allora “libere” ai telegiornali del servizio pubblico. E soprattutto in questo estratto leggerete di un modus operandi davvero “esotico” per l’organizzazione dei viaggi per i fan della sacerdotessa del rock, per un ragazzo di oggi. Sembra davvero una narrazione di un secolo fa, ma era solo il 1979.

L’estratto dal libro Rumore Rosso – Patti Smith in Italia

Il molteplice musicale

Il 4 settembre si tiene a Roma la conferenza stampa di presentazione dei concerti italiani del Patti Smith Group, presso la sede nazionale del Centro programmazione spettacoli dell’Arci. È tutt’altro che tranquilla: ci sono discussioni accese tra i giornalisti e gli organizzatori sul rapporto con le case discografiche e sulle scelte culturali alla base delle nuove iniziative, perfino uno scontro tra chi sostiene che il rock è per sua natura astratto e impolitico e chi invece crede che nei concerti si manifestino altre tensioni, altre «valenze» politiche.

I rappresentanti dell’associazione affermano che gli eventi rock sono offerti per «pacificare» il pubblico, per togliere ai raduni di massa ogni «voglia» politica. Giaime Pintor (giornalista, fu tra i fondatori della rivista Muzak che si occupava di musica e cultura giovanile, ndr) osserva: «Si vedrà se il settembre 1979 aprirà nuove vie o le chiuderà per sempre a un ascolto critico (e “politico”) della musica in Italia».

Per l’Arci, inoltre, la proposta di grandi spettacoli serve a fornire elementi di giudizio per comprendere il rock come parte di quel «molteplice musicale» (secondo una definizione del mensile dell’associazione, Laboratorio musica) che a causa dei conflitti e degli scontri degli anni settanta è rimasto monco, parziale… … Le polemiche continuano intorno agli aspetti economici dell’operazione. L’accordo sottoscritto è: metà e metà dell’incasso lordo tra organizzazione e artista. Con i biglietti in vendita a tremila lire, circa centocinquanta milioni da suddividere con la coppia Patti Smith-Franco Mamone (storico promoter, ndr).

Il rilancio degli spettacoli rock

Paolo Guerra dichiara: «Se facciamo cinquantamila persone a concerto, ci guadagniamo tutti». Si precisa che, una volta detratte le spese, il ricavo netto servirà a finanziare una grossa campagna contro l’eroina in Emilia-Romagna.

Nei giorni seguenti Guerra rilascia altre dichiarazioni alla stampa, la prima delle quali, il 7 settembre, è la smentita di quanto asserito in conferenza stampa: non ci saranno contributi dell’Arci per la lotta all’eroina. Intanto vogliamo dimostrare che in Italia è ancora possibile tenere dei grossi concerti rock. Dopo i gravi incidenti, le bombe molotov e i lacrimogeni di Milano per i Santana, crediamo sia arrivato il momento giusto per rilanciare questi spettacoli che hanno il potere di richiamare migliaia di giovani che, ancora oggi, come negli anni sessanta, hanno bisogno di ritrovarsi. [Patti] è l’unico nome grosso che ha accettato di venire in questo momento e a noi serve per il nostro bilancio notevolmente in deficit.

Patti Smith libro Rumore Rosso
Copertina di Ciao 2001, n. 19-20, 20 maggio 1979

In tutte le Case del Popolo

L’Arci ha pianificato a Bologna quattro turni di affissione di quattrocento manifesti e ne fa incollare diverse migliaia in tutta Italia. Alcuni ragazzi di Radio Cento Fiori, a Firenze, si occupano della distribuzione del materiale pubblicitario: Quattro-cinque giorni portando le locandine del concerto, Viareggio, Lido di Camaiore, Forte dei Marmi… Il giro dei manifesti partiva da Firenze e faceva Perugia, Terni, Rieti, Roma, Napoli, Frosinone, Viterbo. Si face- va riferimento all’organizzazione Pci. A Roma la consegna [dei manifesti] la facemmo a tal Sergio Ferrante. Praticamente era un gruppo che gestiva l’affissione per conto del Pci romano.

L’affissione in massima parte era abusiva, Ferrante aveva messo su un gruppo di esuli cileni che faceva questo tipo di servizio. Magari ti arrivava la telefonata del negozio di Perugia che diceva: «sentite, ma posso avere la prevendita per il concerto di Patti Smith?» «ok, be- ne, quanti biglietti?» «mille biglietti», e quindi partiva uno, portava mille biglietti del concerto e portava i manifesti alle affissioni comunali di Perugia, o Foligno, Spoleto o Castiglione del Lago…

Il racconto della “corsa al biglietto”

Nelle città italiane c’è una «corsa al biglietto». Per il concerto di Bologna ventimila sono già stati acquistati in prevendita a Milano, Torino e Padova, oltre che in tutti i capoluoghi dell’Emilia-Romagna. A Sassari ne sono stati venduti trecentocinquanta, a Bari cinquanta. Domenica 9 settembre sarà possibile acquistarne altri ventimila: la biglietteria in piazza della Pace, presso lo stadio, aprirà gli sportelli verso le 10:30. Centinaia di pullman sono stati noleggiati per la trasferta a Bologna da radio locali; l’Arci ne ha organizzati diciotto da Torino, sette da Milano, quattro da Ancona. L’Atig di Milano offre il viaggio a/r e il biglietto a diecimila lire: ci sono prenotazioni da Bergamo e Brescia. Radio Marostica fa sapere di avere bisogno di un autobus supplementare per soddisfare le richieste.

Il prezzo per salire sul pullman di Radio Montevecchia è di cinquemila lire. Il Cps fa sapere che a Bologna i militanti del Pci non saranno mobilitati per garantire il tranquillo svolgimento dell’evento: all’interno dello stadio ci saranno volontari dell’Arci, all’esterno le forze dell’or- dine e chi non ha il biglietto potrà entrare comunque. La Questura rende noto che arriveranno contingenti da fuori città: «è bene mettere le mani avanti», ma non c’è preoccupazione. Le camionette della Celere presidieranno «discretamente» gli ingressi. Non si potrà entrare con bottiglie e lattine: chi ne ha verrà «disarmato». Se l’affluenza sarà molto alta alcune migliaia di spettatori potranno prendere posto sul campo da gioco, di fronte al palco.

Biglietti per il concerto di Firenze si possono acquistare in prevendita da Bologna a Napoli, nel Lazio, in Umbria (a Radio Perugia, a Radio Galileo di Terni), in Campania, al festival dell’Unità alle Cascine e alla libreria Rinascita di Sesto Fiorentino. Si prevede che da Roma arriveranno circa quindicimila persone: i biglietti disponibili presso Radio Blu e l’Agenzia Orbis di piazza Esquilino (dove molta gente si è accalcata per acquistarli) sono stati esauriti in poco tempo. Alla radio libera continuano ad arrivare telefonate, «chiedono disperatamente un biglietto»: altri tremila vengono messi a disposizione dei «ritardatari». Il prezzo include l’ingresso alle mostre di Miró e Leonardo da Vinci. L’Arci ha organizzato una decina di autobus in partenza dalla capita- le al prezzo di quindicimila lire a persona, a/r e biglietto incluso. Per chi arriva in pullman è previsto un servizio di assistenza e di smistamento.

Copertina di Xerox, n. 3, estate 1979

La mobilitazione del Pci toscano è addirittura più intensa di quella per il comizio finale di Enrico Berlinguer alla festa nazionale dell’Unità di Firenze del 1975, «proprio come a un appuntamento politico di primo piano, una di quelle scadenze che ve- dono coinvolto tutto il partito. Chissà quanti compagni della Fgci e anche i meno giovani si saranno affrettati a comprare o sentire il loro primo disco di Patti». La locandina del concerto (con una fotografia di Lynn Goldsmith del 1977) è visibile in tutte le Case del popolo. Le sezioni sono state attivate con la «parola d’ordine» di far arrivare allo stadio la grande maggioranza delle persone con il biglietto, per evitare contestazioni e incidenti.

Si prevede l’occupazione pacifica della metà del campo di fronte al palco, da parte dei primi che entreranno: i cancelli verranno aperti verso le 19 e così resteranno fino alla saturazione delle due tribune e della curva nord.

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