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Renato Zero e il suo “Autoritratto”: «I giovani vincano l’insicurezza e scendano in piazza»

Il cantautore romano ha presentato il suo nuovo album in uscita questo venerdì. «Non avrei mai sospettato di arrivare dove sono oggi, ma a ogni disco si riparte da zero»

Autore Samuele Valori
  • Il5 Dicembre 2023
Renato Zero e il suo “Autoritratto”: «I giovani vincano l’insicurezza e scendano in piazza»

Foto di Roberto Rocco

Renato Zero è ancora un avventuriero, lo canta nel nuovo album Autoritratto e lo dimostra nel modo in cui ne parla e lo presenta. «A 73 anni plasmarti è più complicato, eppure si riparte sempre da zero». Nel disco di inediti che uscirà venerdì 8 dicembre, annunciato a sorpresa dopo un countdwon social che andava avanti da giorni, il cantautore romano regala ai suoi fan un’autoanalisi senza filtri. Non c’è traccia però di autoreferenzialità, bensì di un’innata voglia di concedersi di nuovo al pubblico, come canta nella seconda traccia Eccoci qui. La speranza è di ispirare le nuove generazioni che definisce insicure e vittime di una società che non offre loro spazio.

«A volte un ritratto può essere anche involontario» spiega Renato Zero durante la conferenza stampa di presentazione del suo nuovo disco d’inediti. «Non avrei mai sospettato di arrivare dove sono oggi. Il mio gioco è diventato un mestiere e un pronto soccorso. Mi ha aiutato e ha aiutato tanto anche altre persone. Ne sono orgoglioso. La salvezza va sempre prima rivolta verso noi stessi perché noi siamo il nostro primo nemico. L’ego può ammalarsi. Bisogna salvarsi anche da se stessi oltre che dagli altri».

La salvezza ha tante facce, può essere quella personale, quella di una donna che deve «pagare tutto quello che un uomo non ha capito e che forse non capirà mai, finché non vivrà l’esperienza dolorosa del parto. L’uomo dovrebbe ricordarsi che proviene da lì».

La salvezza per Renato Zero riguarda soprattutto le nuove generazioni. «I giovani oggi non svelano facilmente i loro bisogni e sono molto insicuri. L’insicurezza è una brutta bestia perché tutto diventa più farraginoso» spiega il cantautore. Quando gli viene chiesta un’opinione sui testi dei giovani artisti non ha dubbi: «La colpa non è la loro, ma della società e della famiglia. Sono delle vittime. Io mi aspetto che un ventenne incontri la spiaggia, il mare e guardi l’orizzonte, verso il futuro. Quando sei stato giovane bene, la vecchiaia è un viaggio meraviglioso. ».

Renato Zero, le canzoni di Autoritratto

Al centro della vita di Renato Zero rimane sempre la musica e soprattutto le canzoni, da dove tutto è cominciato. E, come dice lui, «la password» per il nuovo album Autoritratto è l’undicesima traccia Fortunato dove canta: «Fortunato ad essere Renato, fortunato ad essere così, fortunato ad essermi salvato». La morale invece può essere racchiusa nel brano Eccoci qui che parla di speranza e condivisione.

«Sono un avventuriero senza meta, anche se il più delle volte fa da motore per un raggiungimento. La mia però non è una meta, ma una serie di incontri, strette di mano, e anche brutte sorprese. Sono Renato Fiacchini e Zero è il frutto di una corresponsabilità. Zero è uno strumento, una liana per attraversare una foresta». La canzone è invece l’arma con cui arrivare a chiunque e magari spingerlo a cambiare il mondo, o semplicemente a scendere in piazza. «La canzone è sopravvissuta a due guerre, è la madre di tutti i tempi e anche delle sconfitte: perché anche dietro una sconfitta ci sta bene una canzone, fosse solo per lasciare spazio alla rabbia» spiega il cantautore.

L’ultima traccia del disco, Perennemente bianco, è un brano di Natale, nato da una demo di Alterisio Paoletti. «Avendone passati molti in famiglia con atmosfera che ti obbligava a deporre le armi e fare promesse, oggi questo Natale mi appare sbiadito e impoverito e sembra non riuscire più a trasmettere la pace del passato. Un uomo qualunque in un luogo qualunque vorrebbe abbracciare essere padre e figlio di qualcuno. La diversità oggi grida vendetta. Raccomando sempre di scendere in piazza, le vittorie si sono ottenute sempre lì. Anche stando fermi, in silenzio, basta la presenza» racconta Renato Zero.

I live di marzo e l’importanza dell’orchestra

Nel marzo del 2024 Renato Zero si esibirà dal vivo in 10 concerti evento tra Firenze (2-3-5-6 marzo al Nelson Mandela Forum) e Roma (13-14-16-17-20-21 al Palazzo dello sport). «Il live è ancora tutto da immaginare, non lascio nulla al caso. Presumo che sarà uno Zero più minimale quello sul palco» ha rivelato il cantante. «Non so se avrò l’orchestra, anche se nel mio disco ne faccio molto uso. Purtroppo ho dovuto rifiutare un organico orchestrale italiano con immenso dolore e ho registrato con degli amici di Budapest da remoto. Per questo ci tengo a dire che bisognerebbe ripartire e riavvicinarsi all’orchestra. D’altronde, noi italiani veniamo da Mascagni e Puccini e l’orchestra può essere anche pop, non vuol dire per forza invecchiare».

Il problema risiede, per il cantautore, sempre nella società. «La cultura si è stancata di non essere ascoltata. A La Scala, in platea, ci sono sempre le solite persone, dei cartonati, che spesso si fanno persino beccare addormentati e con gli occhi chiusi. La scuola dovrebbe poter entrare. Ci deve essere l’incoraggiamento ad accedere a queste fonti miracolose».

Autoritratto di Renato Zero è un album nato dalle mancanze

Il nuovo album di Renato Zero, per sua stessa ammissione, è anche un modo per mettere un punto e guardare il percorso compiuto. In quel momento ci si rende conto anche di chi non c’è più. «L’assenza ti pone difronte al fatto che non hai appoggi. Diventi più responsabile del tuo operato. Queste persone, avendo dato molto, ti costringono a colmare la loro precoce assenza. Come Raffaella Carrà: era mia vicina di casa e io me la sono sempre immaginata a 90 anni, ancora lì a cantare il suo passato e a ballare il Tuca Tuca».

Autoritratto è stato, quindi, per Renato Zero un modo e un album per «prendere le misure interiori: il fegato, la milza e il cuore». Un tentativo di riconquistare Quel bellissimo niente di cui canta nell’omonima traccia di apertura. Perché il nulla libera la mente e permette di godere della realtà. «Il senso al nulla glielo diamo noi con le nostre azioni, e allora il niente diventa tutto».

Le date del tour di Renato Zero

I biglietti per i concerti di marzo di Renato Zero saranno disponibili dalle ore 11:00 del 7 dicembre 2023 su renatozero.com, vivaticket.com e in tutti i punti vendita. Di seguito le date:

  • 2 MARZO 2024 – FIRENZE @ NELSON MANDELA FORUM
  • 3 MARZO 2024 – FIRENZE @ NELSON MANDELA FORUM
  • 5 MARZO 2024 – FIRENZE @ NELSON MANDELA FORUM
  • 6 MARZO 2024 – FIRENZE @ NELSON MANDELA FORUM
  • 13 MARZO 2024 – ROMA @ PALAZZO DELLO SPORT
  • 14 MARZO 2024 – ROMA @ PALAZZO DELLO SPORT
  • 16 MARZO 2024 – ROMA @ PALAZZO DELLO SPORT
  • 17 MARZO 2024 – ROMA @ PALAZZO DELLO SPORT
  • 20 MARZO 2024 – ROMA @ PALAZZO DELLO SPORT
  • 21 MARZO 2024 – ROMA @ PALAZZO DELLO SPORT

La tracklist di Autoritratto

  1. ECCOCI QUI
  2. QUEL BELLISSIMO NIENTE
  3. L’AVVENTURIERO
  4. NON TI CAMBIEREI
  5. FA CHE SIA L’AMORE
  6. ZERO A ZERO
  7. COSÌ TENACE
  8. L’ECO
  9. LA FERITA
  10. CUORI LIBERI
  11. FORTUNATO
  12. VITA
  13. PERENNEMENTE BIANCO
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