La crescita dell’Arabia Saudita, anche nella musica, è enorme: il Soundstorm con Eminem, Muse ed A$AP Rocky lo dimostra
Il festival organizzato da MDLBEAST, a qualche chilometro di distanza da Riyad, è l’emblema del cambiamento sociale e culturale in atto nel Paese
Un parco giochi gigante in mezzo al deserto: otto palchi, fiamme, fuochi d’artificio, droni, passerella sospese e led wall da record. Questa è la primissima immagine di Soundstorm 2024, la tre giorni che si è tenuta a qualche decina di chilometri da Riyad in Arabia Saudita. Un festival, prodotto da MDLBEAST, che – al di là della line-up a dir poco stellare, da Eminem a A$AP Rocky, dai Muse a Calvin Harris, Camila Cabello e Martin Garrix – è difficile raccontare a parole.
Principalmente per due motivi. Il primo è che la grandiosità degli spazi, dei palchi, del soundsystem, di tutto ciò che è correlato, non è davvero paragonabile a tutto quello che conosciamo. Ci avevano avvisati: anche le transenne sono di altissima qualità lì. Ed è vero. Quest’anno Soundstorm è entrato nel Guiness dei Primati per il ledwall più lungo all’aperto con un’estensione di 4808.84 metri, battendo il record precedente di Adele a Monaco. Solo che finché non vedi tutto ciò con i tuoi occhi, è difficile da realizzare.
E la seconda ragione è che questo evento si inserisce all’interno di uno studiato movimento di cambiamento culturale dell’Arabia Saudita che non è semplice comprendere fino in fondo, se non si vive lì. Nel senso: è risaputo come il principe e primo ministro Mohammed bin Salman stia puntando su una nuova politica economica che non si basi più sul petrolio ma su risorse legate al turismo entro il 2030. Quindi su tutto l’intrattenimento che lo possa generare, musica e arte comprese. Si sa anche che questa ascesa in qualsiasi disciplina è di una rapidità disarmante.
I passi avanti e quelli ancora da fare
Prima del 2019 la musica era vietata in Arabia Saudita e le donne non potevano guidare (giusto per dire i primi due dati lampanti). Ora, invece, Riyad possiede un festival che non è soltanto il più grande del Medio Oriente ma anche del mondo. L’edizione 2024, la quinta, ha fatto registrare 450mila spettatori totali. 200mila il giovedì, il giorno di Eminem e Martin Garrix, 150mila il venerdì, con A$AP Rocky, Muse e Calvin Harris, e 100mila con Camila Cabello.
Il tutto a pochi giorni dall’annuncio che la Coppa del Mondo di calcio si terrà proprio in Arabia Saudita nel 2034. E infatti sul Big Beast, il palco principale del Soundstorm della prima sera dell’edizione 2024 sono saliti anche Neymar Jr, fuoriclasse brasiliano dell’Al-Hilal e i giocatori della nazionale saudita.
Insomma, l’ascesa del Paese è indubitabile. L’aria di grande libertà all’interno di tutta l’area del festival si scontra però con il fatto che l’omosessualità sia ancora considerata illegale in Arabia. E fa una certa impressione per un europeo/a anche la costruzione per questa edizione di un’area riservata solo alle donne, dove possano rilassarsi e ballare tranquille. Perché capita che vengano infastidite durante i festival e Soundstorm ha cercato un approccio attivo per arginare questi specifici problemi che possono verificarsi ai festival.
Ma in questo contesto – lo ripetiamo – non semplice da interpretare, si sono tenuti dei live a dir poco incredibili.
Le esibizioni dal vivo
Al di là delle star locali che hanno entusiasmato il pubblico, abbiamo già detto di quanto sia stato grandioso il concerto di Eminem, che è apparso in splendida forma il giovedì sera. Più delle altre poche date che aveva tenuto quest’anno ad Abu Dhabi e in Bahrain, a detta di chi vi ha partecipato. Con un pubblico venuto da tutto il mondo per seguirlo. Di sicuro un segnale che possa dar vita a un tour più consistente nel 2025.
Ma poi, è stata folgorante anche l’esibizione di A$AP Rocky, anche lui con solo un paio di altre date alle spalle nel 2024. Non è sempre semplice che le esibizioni dei rapper riescano a essere coinvolgenti dal vivo ma Rakim Athelaston Mayers, invece, ha dominato la scena con un flow potente, ma soprattutto con un carisma totale. Pur essendo una icona assodata dello star system, saltella da un punto all’altro come un piccolo ribelle, con la t-shirt del suo brand di moda American Sabotage in bella vista. E snocciola pezzi dal suo secondo album At. Long. Last. ASAP fino all’ultimo Highjack che anticipa l’album Don’t Be Dumb atteso nel 2025. E alla fine, il compagno di Rihanna, si diverte anche a cantare sui suoi pezzi preferiti. Come Jump Around dei Public Enemy e Smells Like Teen Spirit dei Nirvana.
Ma è poi è anche e soprattutto la scena elettronica che ha avuto ampio spazio al Soundstorm 2024. Martin Garrix, ancora il DJ numero 1 al mondo, è salito dietro la consolle del Big Beast, il palco principale, nella notte di giovedì. Calvin Harris, DJ tra i più pagati al mondo, se ne è impossessato venerdì notte. Mentre negli altri stage, il nostro Marco Carola ha tenuto un B2B con Pawsa, il sabato notte Simone dei Meduza un super set nella tensostruttura della dance. E ancora Richie Hawtin, Armiin Van Buuren, Black Coffee, Luciano.
Tutti i nomi più in voga della scena elettronica negli ultimi anni che si sono uniti con quelli del rock, del rap, del pop. Come capita solo nei festival più importanti al mondo, come il Coachella e il Lollapalooza, piuttosto che il Primavera Sound e il Glastonbury. Dai Muse, sempre in ottima forma dal vivo, ai Linkin Park, con la nuova co-cantante, Emily Armstrong. E ancora: la popstar Camila Cabello, i leggendari The Roots e i Thirty Seconds To Mars.
Mancava forse solo Tyler, The Creator, precedentemente annunciato, che ha cancellato la data qualche giorno prima. Ma è stato abbondantemente sostituito, anche si tratta di uno dei rapper più importanti al mondo. E questa cosa sì, è davvero per noi chiarissima.